Si è concluso oggi Smau Milano 2018, uno tra i principali eventi legati al mondo della trasformazione digitale e dell'innovazione. Il padiglione, allestito all'interno del polo urbano di Fiera Milano, è stato testimone di una tre giorni dedicata a grandi nomi del digital e del mondo tecnologico, ma anche a startup italiane e a momenti di networking e condivisione.
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Smau Milano 2018: dalla fatturazione elettronica all'Open Innovation, le tante sfaccettature dell'innovazione
Ho avuto modo di visitare Smau Milano 2018 il primo giorno d'apertura e, sin da subito, mi è stato chiaro come anche quest'anno l'evento rispecchiasse fedelmente quelle che sono le tendenze nel mondo dell'innovazione e del digitale. In particolare, già dai primi passi si capisce come a far da padrone sia il settore dell'ICT - Information and Communications Technology, rappresentato dai grandi player del settore quali Intel, ArubaBusiness ma anche Cisco o TeamViewer.
La trasformazione digitale italiana, ma anche internazionale, ruota quindi attorno a servizi quali cloud, hosting ma anche data center e analisi dei big data. Tante inoltre le aziende che, a fronte dell'entrata in vigore della normativa europea UE 2016/379, si sono specializzate nel fornire consulenza e servizi legati all'adeguamento del GDPR. Grande, infine, anche l'attenzione dedicata ai software di fatturazione elettronica, programmi che puntano ad adempiere con maggior autonomia e facilità alle nuove norme in materia di gestione fiscale pubblica e privata.
Passeggiando per Smau Milano 2018, però, è chiaro come la trasformazione digitale non sia legata esclusivamente alla parte software. Nelle aziende italiane, infatti, si fanno sempre più strada dispositivi tecnologici innovativi quali, ad esempio, quelli che sfruttano VR e realtà aumentata per migliorare la customer experience.
Startup e Open Innovation a Smau Milano 2018
Una delle sezioni principali di questa nuova edizione di Smau è sicuramente quella legata alle startup. All'evento, infatti, hanno partecipato 200 imprese innovative, insieme ai player (regioni e/o enti) che ne favoriscono e supportano la crescita sul territorio nazionale. In particolare, a presentare le proprie startup sono state Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Invitalia, invece, ha garantito la presenza di alcune tra le eccellenze italiane delle regioni Abruzzo, Lazio, Puglia e Sardegna.
Le startup, oltre a presentare i propri progetti e prodotti, sono state anche testimoni del diffondersi, lungo tutto il nostro Stivale, dell'Open Innovation. Quest'ultimo concetto si definisce come quel nuovo modello di innovazione che, a differenza di quello tradizionale (o chiuso), si allontana dai reparti aziendali interni di Ricerca e Sviluppo per andare invece alla ricerca di quelle realtà (le startup, in genere) che hanno saputo sfruttare al meglio le nuove tecnologie per creare prodotti e servizi tanto innovativi quanto scalabili e adatti quindi anche a migliorare alcuni aspetti del business di altre aziende. In questo modo si andrà a generare valore ottenendo un prodotto finito in un tempo minore e, nello stesso tempo, favorendo la crescita delle imprese innovative che, a loro volta, potranno migliorare e sviluppare i propri prodotti e servizi.
"I rapporti tra imprese e startup si articolano in una molteplicità di forme, coinvolgono spesso attori intermedi, dai fornitori evoluti delle imprese, ad acceleratori, incubatori e facilitatori. Dalla semplice alleanza commerciale, fino alla partecipazione nel capitale della startup, i vantaggi sono formidabili da ambo le parti: per la startup una vitale accelerazione nel processo di sviluppo e affermazione del proprio prodotto o servizio, per l’impresa una imprescindibile provvista di innovazione che consente di rinnovare e riaffermare il proprio ruolo sui mercati in tempi e modalità compatibili con l’attuale contesto competitivo"
- ha commentato a tal proposito Pierantonio Macola, Presidente di Smau.
Smau Milano 2018, startup e innovazione: alcune considerazioni
Dopo aver fatto una panoramica generale su questo Smau appena concluso, mi sembra doveroso condividere alcune considerazioni personali. La passeggiata tra gli stand mi ha confermato come il mondo dell'innovazione sia oramai radicato nei settori più disparati, da quello della stampa 3D all'agroalimentare sino a quello medico e sanitario. Per interesse professionale e personale, ho speso la maggior parte del tempo facendo un tour tra le startup presenti, raggruppate per regione oppure a rappresentare un unico incubatore d'impresa. È stato proprio questo safari tra giovani aziende innovative, però, a far sì che l'esperienza a Smau si sia rivelata per me piuttosto deludente.
Benché prodotti e servizi presentati a Smau dalle startup si siano confermati innovativi, rivoluzionari in taluni casi e comunque molto interessanti negli altri, non è possibile attribuire le medesime caratteristiche agli startupper che li presentavano. Ho potuto notare, con mio sommo rammarico, come molti giovani imprenditori preferissero di gran lunga dedicarsi allo smartphone piuttosto che ai visitatori o come altri non fossero all'altezza di raccontare il proprio business.
Dopo un'accurata riflessione, sono giunta quindi alla conclusione che - a parte i casi di totale disinteresse - molte startup siano del tutto impreparate dal punto di vista comunicativo nonché allo storytelling aziendale, un quid fondamentale per trasmettere l'unicità del proprio business anche e soprattutto ai possibili investitori. Nel prossimo futuro mi metterò comunque in contatto con le realtà più interessanti presenti a Smau Milano 2018 per raccontarvi nel dettaglio alcuni dei progetti più innovativi del territorio italiano.
Incredibly fresh experience