Cosa è il PRP? E come può migliorare la capacità Erettile dell’uomo?

in #ita7 years ago

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Ciao steemers, questo che vedete di seguito è la semplificazione in chiave divulgativa di un mio articolo che sto per pubblicare in inglese su giornali specialistici per medici. Avevo il piacere di condivider con voi questo piccolo pezzo del mio mondo.

Il plasma così ottenuto, è ricco di piastrine, che a loro volta contengono vari fattori di crescita come il PDGF, il TGF-b, l’IGF-I e il VEGF. Quando le piastrine toccano un tessuto differente dal sangue, si attivano, e liberano i fattori di rischio, determinando tutta una serie di eventi tra cui il riparo dei vasi sanguigni.
Durante gli ultimi 15 anni, molti medici hanno iniziato ad utilizzare il PRP in ambito della cicatrizzazione e della guarigione in maniera più ampia. Lo hanno utilizzato i dentisti negli impianti, gli ortopedici nella chirurgia dei legamenti crociati e laterali o negli interventi sulla cartilagine, e i Dermatologi nella cura di ferite cutanee e anche a scopo estetico. In pratica, il sangue di un essere umano viene raccolto e viene centrifugato a varie velocità, finchè non si separa in tre strati: un primo strato detto PPP (platelet poor plasma), un secondo strato detto PRP(Platelet rich plasma), ed un terzo strato contenente i globuli rossi. Tra questi tre strati il PRP va a depositarsi sul fondo del tubo di separazione. A questo punto abbiamo un plasma ricco in piastrine, che necessita però di essere attivato prima di poter essere utilizzato e quindi si aggiunge un attivatore piastrinico al tubo di raccolta (Trombina Bovina e cloruro di calcio al 10%) per poter attivare la cascata della coagulazione, che genera un gel piastrinico.
PRP_Centrifuge.JPG Centrifuga per PRP

Ho descritto il processo, anche cadendo un po’ nel tecnicismo solo per poter far comprendere che per quanto ora possa sembrare complesso, in realtà è qualcosa di veramente semplice da fare. Si tratta di fare un prelievo, metterlo in una centrifuga un paio di volte, isolare la parte che ci interessa e aggiungervi un attivatore, otteniamo così il prodotto finale in circa 12 minuti.
Dopo questo processo si liberano, come detto, una serie di fattori di crescita che sono coinvolti in tutti gli stadi della riparazione di una ferita per esempio, essendo dunque i fattori principali degli eventi rigenerativi del nostro corpo ( prolilferazione di cellule, ricostruzione della matrice extracellulare, costruzione di nuovi vasi sanguigni). Alcuni autori hanno provato ad utilizzare i singoli fattori di crescita prodotti in laboratorio, ma non ci sono stati dei buoni risultati poiché i fattori di crescita hanno spesso un ruolo sinergico, lavorano cioè insieme, e questo invece è consentito se si utilizza il PRP. Negli esseri umani il PRP è stato utilizzato a vario titolo ma sempre iniettandolo all’interno di tessuti, o di ferrite, è stato usato per esempio nelle tendiniti croniche e acute, nell’osteoartrite, nel riparo di fratture o nella rigenerazione ossea post intervento ortopedico, lo hanno utilizzato in chirurgia orale, e soprattutto ha avuto svariati utilizzi in chirurgia.
Nuove scoperte in ambito fisiologico hanno dimostrato che alcune sostanze [ fattori di crescita e non solo, presenti all’interno del PRP attivato come il ligando di neuroimmunophilina, IGF-1 (insulin growth factor-1), BDNF (brain-derived growth factor e VEGF (vascular en-dothelial growth factor)] hanno un ruolo importante anche nel riparo delle lesioni al sistema nervoso Andando ad agire sulla attività dell’ enzima nNOS che produce una importantissima molecola: l’ossido nitrico.
Nitric_oxide_yo.jpg Molecola di Ossido nitrico

L’ossido nitrico ha un ruolo fondamentale nella funzione erettile degli uomini, e anche il sistema nervoso periferico gioca un ruolo importantissimo nell’erezione.
Proprio quando si parla di erezione, inoltre, non si può fare a meno di considerare il ruolo che ha la chirurgia prostatica nel determinare un danno alla funzione erettile, infatti quando un Urologo, anche con il massimo dell’esperienza, si appresta ad operare un tumore della prostata asportandola, seppur con attenzione, può causare un danno più o meno reversibile alla funzione erettile. Il recuper di questa funzione dopo l’intervento può dipendere in questo caso proprio dalla ricrescita dei nervi lesionati. Per questo motivo, degli studiosi asiatici hanno fatto degli esperimenti su modelli murini (su ratti e topi) che servivano a valutare proprio la capacità del PRP di riportare una buona funzione erettile dopo un danno neurologico da intervento chirurgico alla prostata. Nonostante parliamo di studi ancoraq in fase precoce, essi hanno dimostrato un possibile ruolo di questa sostanza nei traumi neurologici da chirugia della prostata. Attualmente il mondo della medicina rigenerativa è in forte fermento, anche se non ci sono grosse evidenze a supporto dell’utilizzo del PRP nell’uomo in tutti i campi.
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Eppure se si effettua una ricerca su google si potrà notare quanto l’argomento PRP nella funzione erettile sia discusso. Una ricerca compiuta da me qualche mese fa ( Novembre 2017) con le parole “PRP, erectile dysfunction” ha mostrato 133.000 risultati (147,000 se si considera “platelet rich plasma, erectile dysfunction”). IN tutti i risultati si presentavano siti dove si esaltava l’efficacia, la sicurezza del PRP e vi era la descrizione di varie procedure. Alcuni siti addirittura vanno oltre e mostrano risultati che migliorano anche la dimensione dell’erezione l’orgasmo maschile e femminile, il desiderio, e la sensibilità peniena. Sempre in internet si possono facilmente trovare medici per lo più statunitensi che promuovono un trattamento definito Priapus shot®, con tanto di trademark per il precesso di estrazione ed iniezione.
priapus.jpg Dio Priapo in affresco romano.

Dopo questa panoramica sia di ciò che realmente è presente in ambito scientifico, sia di ciò che viene offerto su un piano più commerciale, vorrei tirare due somme e concludere con delle osservazioni personali su questo argomento. Ad oggi I dati puramente clinici, seppur scarsi, non possono supportare un iniezione intracavernosa ( nel pene) di PRP per restituire la funzione erettile ai pazienti che la hanno persa per cause chirurgiche o organiche. Ma c’è da dire che nessuno, fino ad ora, ha fatto uno studio sull’uomo e che, di contro, molti colleghi statunitensi propongono tali iniezioni, assumendosi la responsabilità dei risultati ( ovviamente previa lauta ricompensa).
Insomma, non ci resta che stimolare la ricerca in ambito andrologico, partendo da quei pazienti con la totale Perdita dell’erezione e continuando per gradi, fino a caprine il reale ruolo.
Io dal mio canto, avevo solo desiderio di informarvi sull’esistenza di questi approcci per farvi rendere conto che la medicina è sempre in evoluzione.
Un caro saluto a tutti gli steemers.