Cosa significa comunicare?

in #ita7 years ago

La nostra vita quotidiana è così piena di eventi comunicativi che diventa impossibile non comunicare, afferma così un assunto della scuola di Palo Alto, San Francisco. In realtà la comunicazione è un processo tutt'altro che scontato o, paradossalmente, 'improbabile'. Non è affatto scontato che ciò che voglia comunicare venga recepito secondo i miei desideri a causa di una serie di 'traduzioni' inevitabili. La comunicazione, infatti, non è un processo immediato ma è ricco di mediazioni. Ognuno di questi elementi è in grado di interferire nella comunicazione.

communication-1991850_1920.jpgImmagine libera da copyright (pixabay.com)

Gregory Bateson, sociologo e studioso di comunicazione, considera l'informazione 'una differenza che produce differenza'. Basti pensare ai nostri sensi; l'udito, l'olfatto, la vista, il gusto e il tatto ci permettono di acquisire qualsiasi informazione proveniente dal mondo esterno, in pratica sono 'rilevatori di differenze'. Ma 'informazione' non è semplicemente sinonimo di 'differenza'. Affinchè ci sia informazione, la differenza deve essere anche percepita. Ad esempio un bicchiere che cade a terra non diventa informazione fin quando qualcuno non lo sente o lo vede cadere. Il soggetto che percepisce l'informazione può essere anche animale o macchinario.

'L'umanità è fatta più di morti che di vivi' Auguste Comte

Tuttavia arrivare ad una definizione univoca di 'comunicazione' risulta alquanto complesso. Parlare significa comunicare. Un linguaggio parlato da una sola persona è un'idea senza senso. Per quanto ognuno di noi, nel dialogo con sè stesso, possa sviluppare un gergo personale, questo avviene già sulla base di una lingua che abbiamo appreso.

La dimensione del linguaggio quindi assume un'altra dimensione fondamentale del nostro essere, l'intersoggettività , ovvero il carattere costitutivo che ha per un individuo la relazione con l'altro. Quando l'evento comunicativo si compie, esso produce un cambiamento nel destinatario e questo cambiamento è il frutto dell'avvenuta comunicazione. Secondo Charles Peirce, filosofo statunitense, la comunicazione riuscita è quella che cambia, ovvero quella che produce 'senso' e coinvolge la persona.

Il successo della comunicazione dipende da molti fattori che possiamo accomunare in una sola condizione generale, che il 'rumore' non prevalga sulla comunicazione. 'Rumore' è quel termine, secondo Weaver e Shannon, matematici americani, che in qualche modo ostacola la comunicazione.
Il 'rumore' può essere inteso secondo due diverse prospettive. La prima il 'rumore' è un fenomeno contigente, un evento spiacevole e come tale può esserci e non può esserci. In una seconda prospettiva il 'rumore' non è solo un evento spiacevole ma anche una condizione permanente, una dimensione intrinseca della comunicazione umana.

La comunicazione può avvenire in tre modalità:

  1. Le interazioni faccia a faccia, in cui gli interlocutori sono presenti e visibili l'un l'altro
  2. Le interazioni mediate, gli interlocutori sono presenti ma comunicano attraverso un mezzo
  3. Le quasi-interazioni mediate, la comunicazione tipica dei mass media

Spero di essere riuscito a dare, in qualche parola, una piccola spiegazione della comunicazione e del nostro modo di parlare.

Dite la vostra!

Fonti:
-Appunti universitari
-Comunicazione, cultura, società (Gili-Colombo)

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