Le passioni amorose indissolubili con l'attrazione erotica è un dato fondamentale nel giovane pianista Schumann. Egli ammira in modo sconfinato il pianeta femminile che è portato a non fare distinzione alcuna tra le donne. Ed ecco, non a caso, lettere danzanti di Ernestine in Carnaval e il lamento d'amore per Clara nella fantasia numero 17, proprio perché la musica è vita e risuona.Queste due opere furono composte dopo Meta Abegg, che offriva all'ascoltatore un motivo musicale libero, disteso e omogeneo e la seconda parte rovescia la melodia della prima.
Poi, abbiamo tre variazioni libere nella struttura che recano un'impetuosità nella prima e nella terza, e una distesa cantabilità nella seconda. Il tutto arricchito da un finale colmo di trilli e asimmetrie ritmiche. Poi vediamo i Papillons che stigmatizzano ciò che per Schumann era prediletto:il poema musicale dotato di un programma intimo e se vogliamo, segreto.Il motivo è letterario e accanto a brani oggettivi che comunicano l'illusione della festa Schumann pone ritratti in cui vi è soggettività e si fa largo il personaggio dipingendo l'ansia dell'innamorato. Vi sono anche pezzi in cui i due piani convivono quasi con effetti "cinematografici". Nel finale mentre le danze si diradano, vi è il registro con i ritocchi del campanile, e la notte agitata si conclude cosi' in un magico silenzio.
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