Ho attraversato durante tutti questi anni di musica, periodi di forte sconforto dettati da una carica di accanimento che pervadeva le mie giornate e mi dava una tenacia che sembrava, ma non lo era, indistruttibile. Mi sono sempre alzato di mattino presto per far fronte alle mie otto, nove ore di esecuzione e studio musicali, ma occorrevano anche esercizio muscolare e tanto studio per perfezionarsi e devo dire che i miei risultati promettevano bene. Ma non sapevo che di li'a breve sarei stato interessato da una severa malattia neurologica, nota come sclerosi multipla.
La reazione dopo la diagnosi fu in me molto strana, mi stancavo moltissimo ad eseguire i brani ma non intendevo lasciare, anzi il tenere le mani sul pianoforte mi induceva a stare bene pensando ai successi e obiettivi futuri che non volevo abbandonare. Vivevo una dimensione brillantemente tecnicistica, virtuosistica come se fosse un qualcosa di onirico, pur sapendo che ero molto bravo al pianoforte. Ero preso di me e associavo alle sonate di Schumann, letture di letteratura che mi inducevano, nel mio piccolo, a creare musica evocando particolari stati d'animo proprio come era il mio al momento di una diagnosi di sclerosi multipla. Quindi la mia formazione ora godeva di una ricchezza di fermenti artistici e letterari che facevano fuoriuscire la musica con grande slancio espressivo che attesta un impulso poetico profondo a mio avviso.Ma la malattia mi faceva sentire ancora più forte l'influsso di Beethoven da me tanto amato.
Un Romantico dei più classici Schumann, quindi devi esserlo anche tu.
O magari ti riferisci alla moglie Clara Schumann?
ho sempre sognato degli obbiettivi ma purtroppo nel mio mondo artistico non ho avuto successo