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RE: l'ipocrisia sul gioco d'azzardo

in #ita6 years ago

La ludopatia è un problema eccome e pure con numeri importanti. Il tuo discorso è valido per una persona psichicamente e scolasticamente evoluta, e talvolta pure quelli cascano come pere cotte. Moltissime persone finiscono nel giro e sono da trattare al pari di un drogato, perché di fatto è una droga a livello psicologico e inconscio. Ne ho avuto a che fare con una persona, e il tarlo che "il prossimo giro tocca a me (di vincere)" come se ci fosse una sorta di giustizia divina o una prelazione di qualche tipo. Per il resto ha vietato la pubblicità che va a cercare proprio la fascia più debole di cui sopra, i classici polli da spennare, mentre uno scommettitore professionista non è interessato dalla questione visto che già conosce gli strumenti. E' chiaro che il tizio svedese è piccato, perché i professionisti non sono profittevoli, con i polli invece è il core business.

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Non nego che la ludopatia sia un problema (per chi ce l'ha), nego che la soluzione sia il proibizionismo o una regolamentazione troppo stringente.
Nel caso specifico, vietare la pubblicità potrebbe ridurre la concorrenza, invece che ridurre i volumi.

Il tizio svedese non so chi sia : )

La pubblicità degli alcolici non è vietata, eppure a seconda dell'uso più o meno responsabile che se ne fa, eccetera eccetera.

Di ludopatici ne conosco un paio, essendo appassionato di poker. Gli altri (tantissimi) si giocano quello che possono permettersi di perdere, e se esagerano una settimana fanno stop quella dopo. Chiaramente la mia esperienza non fa statistica, ma le scommesse non sono come l'eroina!

Non sopporto lo stato etico. Piuttosto, che spiegassero concetti elementari su quote, commissioni, bankroll, e via dicendo.

Ma il proibizionismo non è vietare la pubblicità, è tutt'altra cosa, e sarei d'accordo in quel caso. Per altro le scommesse estere erano pure vietate, credo sotto il governo Berlusconi o Monti non ricordo, ma comunque prosperavano lo stesso. Segno che gli interessati un modo lo trovavano lo stesso. Il business ha una certa domanda, che comunque sarà quella, se per aumentare la concorrenza vanno a cercare i soggetti deboli diventa un problema sociale. Poi gioco d'azzardo è una categoria ampia, ci dovrebbero rientrare anche le slot machine del bar, il bingo (siamo riusciti a rompere le balle anche agli anziani che giocavano alla tombola) e i vari superenalotto. Piuttosto, l'articolo del giornale che parla dell'incredibile milionata al 6, sarà pubblicità o notizia?

Giocare su siti esteri è possibile il problema è che non hai le garanzie di un sito AAMS. Vedi full-tilt, bei tempi, mi han fregato 100 $, c'è chi è rimasto senza milioni di dollari, poi dopo anni è stato rimborsato...
Non vedo l'ora della liquidità condivisa invece, ma l'Italia in piena crisi politica è rimasta fuori dall'accordo Francia Spagna Portogallo, e questo governo non promette bene.

beh diciamo che il gioco d'azzardo non è nelle priorità di questo, ma neanche di nessun altro potenziale governo. Ci sono parecchie cose più urgenti.

Una cosa non esclude l'altra, il governo Gentiloni era favorevole alla liquidità condivisa.
C'è gente che ci campa col gioco, è una minoranza ma non per questo bisogna fregarsene o metterli in difficoltà.

OT: le priorità di questo governo non sono chiare, i punti del contratto sono in ordine alfabetico...

Ammesso che la pubblicità sia mirata ai soggetti deboli e non a tutti, come faranno i soggetti deboli a distinguere un sito con licenza AAMS da uno senza licenza?