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"Capra! sei una capra che segue il gregge, non sai pensare con la tua testa!" (cit. chiunque)
Sono praticamente due mesi che qualsiasi esponente politico e/o simpatizzante assurge il proprio movimento a simbolo del pensiero critico, professandosi come l'unico in grado di dire le cose come stanno e di ragionare con la propria testa. Ogni discorso di questo tipo si potrebbe ridurre a discorsi adolescenziali del tipo: "guarda tutti questi sfigati che portano lo zaino con entrambe le bretelle, come fanno a conformarsi così, solo io penso con la mia testa e lo porto solo su una spalla...come la gente figa".
Nessuno può sottrarsi a una qualche forma di influenza sociale, il conformismo si può rivelare nelle situazioni e nelle condizioni più varie e modificare i nostri atteggiamenti e opinioni, senza chiedere permesso.
Il discorso sull'influenza sociale è vario e va dal conformismo (alla maggioranza o alla minoranza), fino alll'obbedienza all'autorità così come a una serie di illusioni e distorsioni cognitive particolarmente interessanti sopratutto odiernamente.
Partiamo:
Ogni relazione sociale in un modo o nell'altro ci influenza, influenza le nostre opinioni, atteggiamenti e comportamenti. Genitori, amici, colleghi nei contesti sociali ristretti o la maggioranza ( e in certi casi la minoranza)o i media nei contesti sociali più ampi.
Due esperimenti figherrimi:
Sheriff mise in una stanza degli individui a cui veniva chiesto di stimare il grado di oscillazione di un punto luminoso proiettato su un muro (fissando tale punto si ha la percezione che si muova e la percezione dell'ampiezza di tale movimento è assolutamente personale). Coloro che prendevano parte all'esperimento venivano sottoposti a tale condizione prima individualmente, poi in gruppo e poi di nuovo individualmente. Nella condizione di gruppo accadeva che le valutazioni, espresse ad alta voce, tendevano velocemente a uniformarsi verso un valore unico, si era formata così una norma sociale a cui anche nella condizione individuale successiva si faceva fede.
Questa situazione particolarmente ambigua e difficile da leggere creava le condizioni affinché ci si affidasse alle valutazioni altrui per capire come gestire il tutto.
Ho bisogno di informazioni... Se sono in una situazione di pericolo guardo il comportamento altrui e tento di capire cosa fare
Ash chiese a dei soggetti di indicare quale di tre rette presentata a schermo fosse della stessa lunghezza di una retta campione a destra delle stesse. Solo un individuo era veramente soggetto di esperimento, gli altri erano sperimentatori che a un certo punto tendevano all'unanimità a dare risposte palesemente sbagliate, ma in maniera compatta indicando tutti quanti la stessa retta. Il soggetto cominciava così a uniformarsi a tali valutazioni anche se riteneva fossero scorrette, tanto è vero che in una situazione individuale tornava a dare risposte corrette
Ho bisogno di essere accettato...preferisco sapere di sbagliare ma sbagliare come tutti gli altri e essere accettato
Quando parliamo di conformismo parliamo della possibilità che in presenza di altri si tenda a approvare l'opinione di questi e di agire diversamente da come avremmo fatto da soli, le condizioni affinché ciò avvenga sono sostanzialmente 4
Unanimità:
il gruppo deve essere unanime nell'affermare un qualche tipo di giudizio, se è presente qualcuno che si discosta dall'opinione altrui ciò renderà meno forte la pressione sociale a conformarsi.Impegno:
Se ho in qualche modo preso un impegno rispetto alla mia opinione è possibile che la manterrò anche rispetto a una qualche influenza sociale successivaRendere conto:
Se devo rendere conto delle mie decisioni al gruppo, sentirò più pressante la forza a conformarmici.Differenze individuali:
Alcune caratteristiche personali possono interferire, individui ad esempio con meno autostima tendono conformarsi più facilmente per trovare fiducia nella propria appartenenza alla norma di gruppo.
Tornando alle valutazioni iniziali esiste un effetto particolare definito effetto della terza persona per cui si tende a sottostimare gli effetti che messaggi persuasivi possono avere sulle proprie opinioni, si ritiene insomma di rispondere al conformismo in maniera diversa rispetto agli altri, a questo si unisce l'illusione di introspezione illusione per cui si tende a ritenere le proprie azioni come dovute ai propri pensieri personali piuttosto che a qualche tipo di tendenza a volersi conformare al comportamento altrui per cui:
Tutti i miei amici hanno il telefonino X, lo comprano perché ce l'hanno hanno tutti, io lo compro perché mi piace e sono un appassionato di tecnologia
L'influenza sociale quindi ci spingono a cambiare opinione accettandola come vera o aggrappandovici pubblicamente per non essere esclusi. In un modo o nell'altro ci conformiamo tutti la risposta in tal senso è evitare di venire pensati dal proprio gruppo, di essere ossia strumento di un idea al di fuori di noi e piuttosto pensare criticamente e mettere in discussione ogni azione e opinioni in primis le nostre...prima di gridare alla capra
Al prossimo giro si parla di obbedienza all'autorità e del famigerato esperimento di Milgram
Roberto
Boca, Bocchiaro, & Scaffidi Abbate (2010). Introduzione alla psicologia sociale. Bologna: Il Mulino.
https://pixabay.com/it/donne-modello-manichino-1263870/
Con quanta passione e curiosità anche io (ai tempi...) studiai questi (davvero) figherrimi esperimenti!
e poi alla fine mi dicevo sempre: ma guarda un po' quanto siamo babbi...! 😂 😂
Ma a parte lo scherzo, la cosa più interessante è che, conoscendo e riflettendo su questo tipo di dinamiche, non può che migliorare enormemente la possibilità di liberarsi da tanti tipi di "catene" perché si potrebbe avere l opportunità di scavalcare quelle trappole che permettono ad altri di "influenzarci socialmente" soprattutto se negativamente.
Grazie per aver condiviso queste informazioni con noi e per averlo fatto con il tuo stile così piacevole !
Come sempre articolo interessante e attuale! Credo che il conformismo sia la via più facile per non esporsi e per la paura di essere giudicati si preferisce omologarsi agli altri, che sia nel vestirsi o nel modo di pensare.. grazie di condividere le tue conoscenze e i tuoi pensieri, per me sono sempre un'opportunità di crescita. Complimenti 👏
È uno dei motivi che porta a prendere per buone le opinioni altrui che siano buone o cattive, grazie mille :D
Complimenti!
Un articolo ben scritto, interessante e di piacevole lettura!
Il tema è sempre attuale, un sempre-verde, insomma!
Ci sono vantaggi e svantaggi della vita di gruppo, direi, la tendenza a conformarsi purtroppo è sempre in agguato, si apposta dietro ogni angolo, stalker perfetta.
Essere consapevoli dei meccanismi che si innescano nella nostra mente è il primo passo per liberarcene quando essi siano dannosi o semplicemente inutili.
Viviamo il condizionamento sin dalla prima infanzia, ricordo che alle elementari, nonostante tutte le mie proteste, mia madre mi mandò al catechismo, perché tutti i miei compagni andavano e si pensava che non andando anche io, avrei vissuto una situazione inaccettabile di isolamento (dannosa per me). Si sa, i bambini sono innocenti, ma sanno essere meschini quando avvertono che qualcuno è diverso dal gruppo, perché non sono ancora consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni o parole. Io ero seccatissima, tra l'altro in parrocchia c'erano catechisti davvero incapaci, bigottissimi, che non facevano altro che ripetere che non fare i compiti era un peccato grave tanto da andare all'inferno. Io sono sempre stata, grazie ai miei genitori che mi hanno trasmesso l'importanza di seguire se stessi prima di ogni cosa, un po' anticonformista - non selvaggiamente, per esempio non vado in giro nuda per strada, accetto il vincolo del vestito, ma rifiuto il vincolo del pensiero: la mia testa starà là per una qualche ragione, non accetto che qualcuno pensi per me.
Insomma, dopo pochi mesi di catechismo, obbligai mia madre a fare un passo indietro, scegliemmo insieme un'altra parrocchia, fui io a scegliere quella che mi piaceva di più. Fui costretta a fare comunque la prima comunione, ma a patto che poi fossi libera. Non proseguii con la cresima, per esempio. Qualcuno dei miei compagni ebbe la preoccupazione di obiettare, sentendosi senza libertà di scelta. Ma mai ho vissuto il mio andare contro corrente come una forma di isolamento, anzi!
A distanza di anni, mia madre mi ha chiesto scusa. Mi ha confidato che nel dubbio ha preferito conformarsi, ma sbagliando. Ovviamente l'ho perdonata, perché ha fatto il tutto cercando di proteggermi, ma non ho mai accettato quel gesto. L'ho compreso, ma non accettato. Continuo a pensare che per me quella prima comunione non ha significato nulla se non dolore e fastidio; esattamente l'opposto di quello che avrebbe dovuto essere per un cristiano.
L'essere conformista non ha prodotto un buon risultato, ma solo fastidio e frustrazione.
Immagino che anche i soggetti di quegli esperimenti, seppur a breve termine avessero dalla loro l'accettazione del gruppo, a lungo termine non fossero realmente soddisfatti; e ciò è dimostrato dal fatto che da singoli, le loro risposte cambiavano.
Insomma, affranchiamoci dal conformarci anche se pensiamo che il gregge vada nella direzione opposta alla nostra e siamo sempre fedeli a noi stessi, vivremo di certo più felici e soddisfatti! :D
Grazie dell'articolo!
Good
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