Ciao a tutti, oggi per la prima volta mi distolgo un po dall'argomento tecnologia e scienza, presentandovi un progetto realizzato in classe per l'argomento dell'immigrazione "Muri e corridoi". Il tema principale che abbiamo affrontato sono gli stereotipi e i pregiudizi. Il progetto consisteva nel creare una storia con te stesso protagonista in cui affronti un lungo e noioso viaggio in treno. Devi scegliere 3 compagni di viaggio e 3 che non vorresti assolutamente da una lista di persone dalle nazionalità diverse e dai lavori, hobby, aspetti più strambi.
Dopo un’attesa snervante in stazione riuscii ad entrare nel treno giusto, ok il primo step fatto.. ora tocca al secondo che.. ah sì, il viaggio fino ad Istanbul quasi mi dimenticavo. Stranamente c’erano molte persone, pensavo di essere l’unico poveretto a fare un viaggio di portata simile in treno. Appena entrai notai una vasta gamma di persone sparpagliate nella stanza, sembravano tutte pronte ad aspettare la mia decisione sui “fortunati” compagni di viaggio (forse era un sogno?) tuttavia volevo assolutamente passare queste tediose ore in buona compagnia e quindi studiai bene la mia scelta. Amo la musica, e non immaginate quanto adori ascoltarla in viaggio. Notai in fondo al corridoio un anziano signore che suonicchiava l’organetto e vicino a lui un giovane ragazzo vestito molto underground che, disgustato da quella musica, sbraitava contro il povero signore. Ed è così che trovai cosa fare durante il viaggio, creare un nuovo genere musicale! Mentre riflettevo su chi altro scegliere, c’erano altre persone che facevano un chiasso da paura. Una era una ragazza, penso olandese che pareva arrabbiatissima, urlava contro due uomini in procinto di avviare una rissa. Uno era un Rom che indossava ancora i vestiti da carcerato, l’altro faceva fatica a tenersi in piedi da quanto aveva bevuto. Ignorando quei tre, riuscii a scegliere per ultimo un contadino che aveva con sé un cesto pieno di formaggio, non è la migliore pietanza al mondo, ma ce lo faremo bastare. Mentre entravamo dentro la nostra stanzetta mi accorsi che il signor musicista era cieco, ma sembrava autosufficiente. Il giovane rapper Karl era ancora lì a discutere con lui, tanto da quasi decidere di cambiare stanza.<Non capisci cos’è la vera musica! Smettila di suonare quel pezzo di legno andato a male>. Il contadino evidentemente conosceva solo il francese, urlava e schiamazzava lungo tutto il treno sembrava stesse facendo una televendita. L’anziano non spiccicò una parola per un’ora intera, ma a un certo punto smise di suonare ed iniziò a raccontare un po’ della sua triste storia. Eravamo tutti seduti, cominciò <Sapete, ho sempre suonato per me stesso, non ho mai avuto un pubblico, è un onore suonare per voi.>, Karl capì la situazione e si scusò per prima <Senti, vuoi qualche consiglio? Non sono di certo un artista di grande fama, ma ne ho fatta di strada, posso aiutarti>, l’anziano rimase in silenzio, la sua espressione sorridente diceva già tutto. La storia andò avanti per molto tempo ed Io e Karl ci consolammo divorando l’ottimo formaggio di Philippe mentre ascoltavamo il documentario vivente. Non ne volevano sapere di fare un duo, ognuno snobbava la musica dell’altro e pensavano che un duo del genere non avrebbe mai funzionato. Dopo ore di ripensamenti e di mal di pancia, finalmente trovai come convincere i due musicisti a collaborare, <Tranquillo, io con le parole sono una bestia, ti faccio subito un testo che spacca!>, <Io se vuole posso ideare la melodia e l’accompagnamento> risposero. Passammo ore ed ore a divertirci finché uno strano uomo vestito elegante entrò. Portava con sé una valigia, indossava un grosso orologio al polso chissà quanto valeva. <Vi ho ascoltato fino adesso e non siete per niente male, anzi che ne dite, vi va di lavorare per me?>, per qualche secondo rimasi in silenzio e poi dissi <Mi scusi, ma lei chi è?>, <Scusate, quanto sono stato scortese, io sono Paul William fondatore di un’importante casa discografica>. La notizia fu così sconvolgente che risuonando nell’aria il formaggio cadde dal cesto da solo.
IMG SRC: me
Grazie per aver letto fino a qui, ditemi come vi è sembrato, e magari seguendo la lista provate anche voi a sbizzarrirvi e a ragionare su questo tema di attualità che stiamo vivendo in prima persona! Leggerò con piacere tutti i vostri racconti!
Mi è piaciuta molto; chissà quante altre storie si intrecciano prima di arrivare ad Istambul.
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