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Eccolo, il punto di partenza di tutto. Senza di esso la comunicazione avverrebbe ancora attraverso suoni gutturali o versi animaleschi.
L’alfabeto.
Lo si impara da bambini senza rendersene conto e per sempre lo si porta con sé, un nostro fedele compagno di vita; grazie al quale siamo in grado di trasmettere un pensiero presente nel nostro cervello in quello di un’altra persona. Attraverso il suo utilizzo, purché sia corretto, l’essere umano ha stabilito una comunicazione standard e di facile comprensione per la popolazione. Certo, esistono infinite lingue ma il principio di base è lo stesso. Partendo da un definito numero di simboli si costruiscono parole con significati ben precisi al fine di esprimere un concetto prestabilito.
La scrittura è una delle applicazioni più diffuse dell’alfabeto. Una vera e propria arte, capace di elevare l’animo dell’uomo e altrettanto portatrice di distruzione e odio.
D’altronde ogni aspetto della vita e non, ha sempre due facce che però appartengono alla stessa medaglia. Bisogna accettarle entrambe per apprezzare e comprendere a pieno l’immenso potere che la scrittura ha avuto, ha e avrà nel corso dell’umanità.
Prendendo come me esempio, a distanza di anni e con una mentalità sicuramente diversa da quella che avevo all’età di 6 anni, capisco quanto essa abbia influito nel mio modo di pensare e di approcciarmi alla vita di tutti i giorni. Da sempre la scrittura è stata il mio punto debole e motivo di grande noia quando bisognava finire il classico tema per la maestra/professoressa. Ho trascinato questo odio fino al primo anno alle superiori, l’anno della svolta. Ricordo come fossero ieri, le prime volte in cui ero veramente fiero dei risultati ottenuti su carta. L’astio che scorreva tra il bianco foglio, che stentava a sporcarsi d’inchiostro, e la mia mano, stava svanendo e nel frattempo nasceva un vero e proprio amore illegittimo. Nel corso del tempo ho investito molto
di più in questa mia passione: diari, articoli di giornale, dediche e messaggi pieni di emozioni. Non riuscivo a rendermene conto, sembrava quasi cose se fosse avvenuta una magia all’interno del mio cervello e nel modo in cui elaboravo i pensieri creativi nella mente. Se prima le frasi alle quali donavo vita erano sconnesse e del tutto prive di significato, riuscivo a notare miglioramenti che per me significavano molto. Non poche volte ho vissuto la frustrazione d’aver formulato un qualcosa e non riuscire a concretizzare quel quadro che nella mente era più che un dipinto ormai ultimato con la sua cornice appena lucidata, quando poi su quella cellulosa lavorata non appariva altro che l’ennesima cancellatura ricalcata più e più volte per la mancanza del termine ricercato.
Di certo non mi considero uno scrittore affermato, ovvio. Ma il piccolo cammino che fino ad ora ho percorso mi rende orgoglioso. Leggere ciò che ho creato mi è molto utile per analizzare e cogliere le varie sfumature che sono cambiate nel mio carattere. Sembra quasi di venire a contatto con un’altra persona, estranea, ma allo stesso tempo è sempre la stessa che in passato mi ha rappresentato appieno.
Un giorno avverrà lo stesso anche rileggendo proprio questo articolo appena scritto, sarà un altro salto nel passato. Almeno per adesso mi godo il presente e ringrazio infinitamente la scrittura ed i cambiamenti che anche grazie alla sua presenza nel corso di questi anni ha influito nella persona che oggi sono diventato.
Scrivi bene!
Grazie mille davvero!
Spero che anche i prossimi post possano essere di tuo gradimento.
😉
bel post, complimenti!
Gentilissimo!
Post scritto veramente bene. Grazie!
Ma grazie a te, gentilissima!