La grande industrializzazione del mondo attuale , lo sfruttamento delle risorse sempre nuove e la fame di potere dell'uomo hanno procurato delle enormi differenze nella distribuzione delle ricchezze.
Tutto questo ha generato delle classi sociali che sono costrette a vivere ai margini di questa società e che usufruiscono nemmeno in minima parte delle grandi ricchezze che ci sono in circolazione, e la stragrande maggioranza di queste sono costrette a subire anche dei pregiudizi sulle loro persone.
Purtroppo chi è meno agiato viene un po' tagliato fuori dalla società, a cominciare dall'impossibilità di far sostenere gli studi ai propri figli, le difficoltà di condividere momenti di gioia e piacere con amici etc...
I pregiudizi per le persone che appartengono a questa fascia sociale sono dietro l'angolo e anche se gran parte della gente li nasconde, quasi tutti pensano che i poveri siano poveri per colpa loro, perchè indolenti , incapaci, sfaticati, poco intelligenti, insomma una sorta di razza diversa.
Sicuramente esistono differenze di intelligenza tra un individuo e l'altro; ma è anche vero che se ad un bambino non si offre la possibilità di crescere, di studiare, di formarsi la propria cultura, di coltivare la sua intelligenza è chiaro che le sue doti naturali, che siano grandi o piccole, sono destinate a svanire ed a esaurirsi.
E' brutto fare paragoni, ma in una società come la nostra è favorito colui che nasce in una buona famiglia, che non ha preoccupazioni economiche e senza grossi problemi.
In questo caso, infatti, il bambino o il ragazzo che sia, cresce e matura in un ambiente sano, sereno, tranquillo, parla bene, ha quaderni, libri e matite a disposizione per studiare, trova nei genitori, nei familiari, negli amici, nel suo stesso mondo una prima educazione che si completa poi frequentando le scuole.
Quando, invece, si nasce e cresce in una famiglia che ha tanti problemi quotidiani , allora si viene su in un clima e in un ambiente di ansie, di nervosismo, insomma si è senza molte possibilità.
La povertà, voglio dire non è solo un male in se stessa, ma provoca conseguenze ancor più gravi.
Oramai si è creato una sorta di giro vizioso: dove chi nasce e resta povero è destinato a star sotto sempre di più; mentre chi nasce e vive bene continuerà a star sempre meglio.
Non certo dei poveri, ma della società.
Noi stessi, infatti, possiamo capire facilmente, non appena ci guardiamo intorno, che esistono differenze enormi tra uomo e uomo: ci sono ricchi sfondati che hanno tutto e poveri che non hanno niente, o quasi; c'è chi guadagna milioni e chi non trova lavoro che quando lo trova deve esser trattato come una bestia, vedendosi schiacciare i suoi diritti sotto i piedi di qualche dirigente o qualche titolare e deve difendere pure il suo posticino con i denti.
E' vero che oggi una povertà atroce e brutale è abbastanza limitata e che, più o meno, molti riescono a campare anche se facendo i salti mortali; ma è anche vero che stanno aumentando sempre di più le differenze, invece di diminuire, tra uomo e uomo , tra classe e classe della società.
Andando di questo passo si stà formando anche un'altro tipo di povertà, non solo, forse, di fame e miseria, ma di cultura, di civiltà, c'è proprio tanta difficoltà nel progredire per ogni uomo...
In fondo credo che se pur non vivendo nella miseria, nell' indigenza, un uomo si puo' sentire umiliato e tenuto da parte in questa nostra società, e questa è una cosa molto triste !
Mi trovi pienamenre d'accordo @sergioambro.