What does the Italian trap scene have to be so special? Just by mentioning it, one already feels old, let alone actually sitting there and listen to it. On the other hand, it is easy to minimize it as a phenomenon for kids lobotomized by social media, YouTube and the bad listens of some record company executive overseas. Yet, those lopsided rhymes, with questionable metrics and papered by very low-brow quotations (anime, videogames and memes) are smashing throughout Italy. They count millions of plays on various streaming services and shares like it’s raining on Facebook. Is it the Italian trap that sucks ... or are we just too old to understand it? Perhaps the subject deserves some articulate thought.
In my time…
Who - as myself - has more than 25-30 years, struggles to understand the success of such a buffoonery. The lyrics of Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta, Ghali or Rkomi seem written by Enzo Salvi when he was Dj Vomito or - in the best of situations - by some LOL Rapper. There is a difference between "How much, how much do you want, twenty euros" by Cris Wang and the "I do it for real" repeated to nausea by Sfera Ebbasta in XDVR? In my time (here is the sentence of the old man who yells at clouds), there were the sharp freestyle of Ensi, the political commitment of Frankie Hi-NRG and the dissing of Bassi Maestro. Not to mention Colle der Fomento, Dj Gruff, Kaos, Ghemon, Bassi Maestro, Otierre, Mistaman, Uomini Di Mare, One Mic, Two Fingerz, Dargen D'Amico, Asher Kuno, Kiave, ATPC, Clementino and many, many others metropolitan poets. What happened to the young people of today?
What’s interesting about trap
Not all evil comes to harm. First of all, trap today is a mass phenomenon, something unthinkable until a few years ago. The "heroes" mentioned above, instead, had an infinitesimal success compared to the numbers of Ghali: his Ninna Nanna (78 million on Spotify, 22 on Youtube) totaled more listens of the entire hip-hop community active around the beginning of the ‘00s. In the lyrics, then, it is true that there’s so much trash, but also some hidden gem. Marshmallow of Sfera moves with his sincerity: "Just when you start not needing it anymore / When you go up everybody wants to cling / When you come down, they answer you tough luck". Not even Tormento in a state of grace would have gone this far.
Charlie Charles: the talent behind the trap tunes
"If the sound of Italian rap has changed its mainly because of him", writes the Italian version of Rolling Stone about Charlie Charles. He’s a very young beatmaker, who has produced all the greatest trap hits of the last 2-3 years in Italy. And, to understand the genre, it is convenient to take it as a reference. Paolo Monachetti is 23 years old and was born in Seguro, a "lovely" little town in the Milanese hinterland. Like it or not, the truth is that its instrumentals broke out big. Not that he reinvented the wheel, since the ingredients are those of every trap tune made in the USA: repeated melodies, some distortion, massive use of synths and orchestral instruments (brass, bells and carillon). All covered by that 808 bass (which is actually a modified Sine Wave) that makes the drivers of the strictly extra-bass earphones vibrate.
The Initiatory playlist
Do you want to understand Italian trap? We propose a playlist with the 5 best songs produced by Charlie Charles which well represent the sound of a whole genre. Good listening.
1 – Bimbi (feat. Sfera Ebbasta, Izi, Tedua, Rkomi, Ghali)
Charlie gathers the undisputed kings of Italian trap, creating a goosebumps-inducing hit
2 – RAP (feat. Izi)
Boasting a sound different from trap, Charlie shows his skills with an old-school rap
3 – Ninna Nanna (feat. Ghali)
Italian trap’s most famous song. The initial carillon sound is already in the hall of fame of the genre
4 – Cavallini (feat Dark Polo Gang e Sfera Ebbasta)
Normally, DPG goes with the other enfant prodige of Italian trap (Sick Luke). Cavallini’s instrumental boasts Charlie’s sign though, and it’s simply beautiful.
5 – Pugile (feat. Tedua e Chris Nolan)
Less bass, lighter and catchy melodies. Pugile is the introspective side of trap.
Images taken from Pixabay and my Instagram
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Come ha fatto la trap italiana a diventare il fenomeno musicale degli ultimi anni? Abbiamo tentato di capirlo, con l'aiuto di Charlie Charles e le sue basi che spaccano
Cos’avrà di tanto speciale la trap italiana? Al solo nominarla ci si sente già vecchi, figuriamoci mettersi lì ad ascoltarla. D’altronde viene facile minimizzarla come fenomeno per ragazzini lobotomizzati dai social, Youtube e i pessimi ascolti di qualche discografico d’oltreoceano. Eppure quelle rime sbilenche, con metriche discutibili e tappezzate da citazioni bassissime (anime, videogiochi e meme) stanno spaccando in tutto lo stivale. Totalizzano milioni di ascolti sui vari servizi di streaming e condivisioni a pioggia su Facebook. È la trap italiana che fa schifo… o siamo semplicemente troppo anziani per capirla? Forse il discorso meriterebbe un approfondimento.
Ai miei tempi…
Chi – come il sottoscritto - ha più di 25-30 anni, fatica a comprendere il successo di una simile carnevalata. I testi di Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta, Ghali o Rkomi sembrano scritti da Enzo Salvi quando faceva Dj Vomito o – nel migliore dei casi – da un esponente del LOL Rap. C’è differenza tra il “Quanto vuoi, quanto vuoi, venti euro” di Cris Wang e il “io lo faccio per davvero” ripetuto alla nausea da Sfera Ebbasta in XDVR? Ai miei tempi (eccola la frase da matusa) c’erano i freestyle taglienti di Ensi, l’impegno politico di Frankie Hi-NRG MC e i dissing di Bassi Maestro. Per non parlare di Colle der Fomento, Dj Gruff, Kaos, Ghemon, Bassi Maestro, Otierre, Mistaman, Uomini Di Mare, One Mic, Two Fingerz, Dargen D'Amico, Asher Kuno, Kiave, ATPC, Clementino e tanti, troppi altri poeti metropolitani. Sui giovani d'oggi ci scatarro sù, direbbe quel tale che ora fa il giudice di X-Factor.
Il bello della trap
Non tutto il male viene per nuocere. Anzitutto la trap ha reso l'hip-hop un fenomeno di massa, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Gli “eroi” prima citati invece riscuotevano un successo infinitesimale rispetto ai numeri di un Ghali: la sua Ninna nanna (78 milioni su Spotify, 22 su Youtube) ha avuto più pubblico di tutta la comunità hip-hop di inizio 2000 messa assieme. Nei testi poi è vero che c’è tanto trash, ma anche qualche gemma nascosta. Marshmellow di Sfera è di commovente sincerità: “Proprio quando inizi a non averne più bisogno/Quando sali tutti vogliono aggrapparsi/Quando scendi ti rispondono di attaccarti”. Nemmeno un Tormento in stato di grazia sarebbe arrivato a tanto.
Charlie Charles: il talento dietro le melodie trap
“Se il suono del rap italiano è cambiato il merito è soprattutto suo”, scrive il Rolling Stone a proposito di Charlie Charles. È un giovanissimo beatmaker, che ha prodotto tutti i più grandi successi trap degli ultimi 2-3 anni in Italia. E per capire il genere, torna comodo prenderlo come riferimento. All’anagrafe è Paolo Monachetti, ha 23 anni ed è nato a Seguro, “ridente” località nell’hinterland milanese. Piacciano o meno, la verità è che le sue basi spaccano alla grande. Non che abbia inventato chissà che, visto che gli ingredienti sono quelli della trap made in USA: melodie ripetute, qualche distorsione, uso massiccio di Synths e di strumenti orchestrali (ottoni, campane e carillon). Il tutto rivestito da quel basso 808 (che poi è una Sine Waw modificata) che fa vibrare i driver degli auricolari rigorosamente extra-bass. Charlie però ha preso tutto ciò e ne ha fatto qualcosa di personale, unico e speciale. Provateci voi a non muovere il culo al ritmo di Happy Days.
La playlist iniziatica
Volete capire la trap? Vi proponiamo una playlist con le 5 migliori canzoni prodotte dal genietto Charlie Charles e che ben rappresentano il sound di un intero genere. Buon ascolto.
1 – Bimbi (feat. Sfera Ebbasta, Izi, Tedua, Rkomi, Ghali)
Charlie raduna i Re indiscussi della trap italiana e sfodera una hit da pelle d’oca
2 – RAP (feat. Izi)
Con un suono molto poco “trap”, Charlie dimostra di saperci fare anche con il rap old school
3 – Ninna Nanna (feat. Ghali)
È la canzone più famosa della trap italiana. Il carillon iniziale è già entrato negli annali del genere.
4 – Cavallini (feat Dark Polo Gang e Sfera Ebbasta)
Normalmente la DPG si affida all’altro enfant prodige della trap italiana (Sick Luke). La base di Cavallini però la firma Charlie ed è semplicemente bellissima.
5 – Pugile (feat. Tedua e Chris Nolan)
Meno bassi pompati, melodie più leggere e orecchiabili. Pugile è il lato introspettivo della trap.
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