Anche questa sera, sono ancora qui:Ad annotare qualche pensiero vagante sul mio diario.
Pensavo...Quante volte ci siamo sentiti “in trappola”?
Quante volte abbiamo avuto paura di esprimere una semplice opinione?
Quante volte, forse solo una, non ci siamo sentiti liberi?
Liberi di esprimere un concetto, un ideale, quante volte ancora.
Quella strana emozione quando al mare, camminando ad un passo dalle onde, la brezza piano sposta una ciocca di capelli e per un attimo, anche solo per poco:Non pensi a niente, sei davvero libero.
Quando dopo una discussione si crolla in un pianto liberandosi da tutte le preoccupazioni.
Come quando mi chiesero di spiegare i diritti sulle donne a scuola e parlai sulla libertà delle parole, sul peso che diamo ad ogni singolo gesto, senza preoccuparci mai di quanto mai, ci sentiamo incatenati, chiusi in gabbie dorate, mai abbastanza liberi di esprimerci.
Come invidio quelle persone che, gli altri chiamano “bizzarri” solo perché magari vestono un paio di scarpe gialle, quelle persone che si prendono la libertà di leggere un libro in 5 ore di viaggio in treno, piuttosto che, ormai come tutti, stare al telefono.
Quelle persone che si prendono la libertà di dire le cose come stanno, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Chi scrive articoli di giornale, chi fa conferenze, chi fa proteste e chi invece, più semplicemente:Balla.
Credo che non ci sia cosa più pura di un ballo a fine giornata, per liberarsi dallo stress, da tutto ciò che ci circonda.
Come credo che quel ragazzo, quando disse:”Non devo essere amato da tutti, mi basta essere speciale per qualcuno” provò un senso di libertà, per un attimo anche lui prese in mano le sue consapevolezze e lo disse a pieni polmoni:”Nessuno decide per me, sono libero di essere ciò che voglio diventare.”
O di quando corri sotto la pioggia senza ombrello per non perdere il pullman.
O quella mattina che per sbaglio, misi due calzini diversi e non tornai indietro per cambiarmi.
Sono piccoli gesti sì, eppure ci fanno sentire liberi.
Perché se ci penso; non riuscirei mai a stare dentro ad una gabbia dorata con tutti quei pensieri che mi logorano l’anima.
Anche G.Leopardi cercava la libertà in quel passero solitario, volava da solo è vero, però volava e non pensava che dall’altra parte si trovata un gruppo; gruppo che noi oggi chiamiamo:”Società” quella cosa che ogni tanto ci fa sentire sbagliati, fuori luogo, quella che molti giovani seguono attraverso le mode, anche attraverso quelle scarpe gialle.
Ed anche io scrivendo ritrovo me stessa, quella bimba a cui piaceva correre in lunge distese di fiori, guardando le nuvole e assaporando il gusto del vento.
“Ed ogni volta che sarai confusa ti porterò al mare, per farti provare quel senso di libertà attraverso le onde che piano sfiorano i tuoi pensieri.”
Foto prese tutte da pixabay
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