Rieccoci per la seconda puntata del ten talking points firmato @themagazine e promosso da @steempossible.
Dedicato a tutti quelli che hanno preferito guardare Lazio - Atalanta piuttosto che lo scontro Matteo - Matteo.
- La Juve di Sarri macina punti ma non domina. Vince di misura e non convince. Eppure l'impressione è che il campionato abbia già un padrone e che il finale di questo campionato possa essere troppo simile a quello degli ultimi anni. Buffon vola più degli ascolti di Porta a Porta dimostrando, semmai ce ne fosse bisogno, che il talento non ha età.
- Mentre leggete i giocatori dell'Inter sono chiusi in una stanza, intenti a frustarsi, mentre Conte manda in loop il video dei gol di Boga, Berardi e Djuricic. I 3 punti sono arrivati insieme a tanta sofferenza. Ma la vita si sa è un uragano di letame pieno d'oro.
- Improvvisamente la narrazione sul Napoli è tornata ad essere positiva. Lo era 3 partite fa, per poi diventare più pessimista di una fan di Leopardi. Col Verona poche idee, gioco veloce quanto un'anziana signora che attraversa la strada e fantasia latitante. Ci è voluto un Milik di rapina che avrebbe fatto felice la banda di Point Break. La strada è ancora in salita.
- Lazio e Atalanta se la son data di santa ragione in una sfida vera che, aldilà delle polemiche, è stata un grande manifesto per il calcio. Più simile ad "El Camino" che a "Breaking Bad". Poche regole e tanta gioia per gli occhi.
- La Roma è più sfortunata di un elettore di sinistra che ad ogni tornata cerca invano un partito a cui elargire il proprio voto convintamente. Troppi infortuni ne compromettono una scalata che con u gioco cosi scoppiettante sarebbe doverosa.
- Andreazzoli ce la mette tutta per farsi cacciare via da uno come Preziosi che ha collezionato più esoneri di chiunque. Arriva Thiago Motta, auguri a lui, non sarà facile risollevare un Genoa perduto nella selva oscura di questo campionato. Il Parma scopre di avere in casa CR7 Cornelius nel frattempo.
- Puntare su un allenatore low cost. Sceglierlo con l'obiettivo di dargli tempo per portare gioco e idee nel lungo periodo. Esonerarlo dopo 7 giornate. Al suo posto chiamare un tifoso sfegatato dell'Inter. Puntare sulla sua solidità. Farlo alla vigilia di una partita semplice. Giocare quella partita. Pareggiarla. Essere soddisfatti per aver ritrovato Piatek e Chalanoglu. Benvenuti a casa Milan.
- Più che una partita è sembrato un dialogo fra muti. Brescia e Fiorentina passano all'incasso riscuotendo un punto per parte che fa benino ad entrambe ma male ai poveri spettatori.
- Non se la sono passata meglio i tifosi del Torino, capaci di perdere con un Udinese mai cosi brutta. A Mazzari potrebbe servire un trapianto di fegato e corde vocali se il suo Toro dovesse continuare cosi.
- Cagliari in piena corsa per l'Europa League. Vivo più di Italia Viva, più tenace di Di Battista in Sud America, più sorprendente di una Carfagna anti Salvini.
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