Su questo sono d'accordo ma per farti l'esempio di Appics, app user-friendly per eccellenza e usata dai cosiddetti in gergo “normies”, nessuno di loro sa che su ogni loro post c’è una benefactor del 10% (in STEEM), molti nemmeno sanno che esiste un block explorer. È una cosa intrinseca nel sistema, la differenza sta nel fatto che mentre per Appics è un profitto personale che usano per mantenere server, far crescere l’account centrale eccecc...
Il reward fund raccolto con questa benefactor su OdB torna completamente nelle mani degli utenti sulla base della quantità di crediti (tokens non tradabili) raccolti, anch’essi legati alla partecipazione attiva.
Così si crea una certa competizione fra utenti nel tentativo di voler raccogliere più crediti possibili per accaparrarsi una fetta più grossa di quel reward fund alla fine del periodo di raccolta.
E come ci si accaparra i crediti? Post, commenti, upvote, reblog ovvero...partecipazione.
Così facendo inoltre, ogni account rimane totalmente indipendente e può votare chi vuole senza essere costretto a vedere usata la sua HP da un team centrale di curators su autori che magari non vuole supportare.
Si ma Appics che citi come esempio è un'App separata, anche se collegata alla blockchain, non importa Steem o Hive nella discussione. Se entri hai la tua bella app e la usi ed è ovvio che la "tassa" l'utente non la vede e quindi non ne sa neanche l'esistenza. Lui sa che le foto che posta gli fruttano x e via: non ha bisogno di saper nulla. Molti di loro son convinto non sappiano neanche che la foto finisce su una blockchain e viene vista tramite essa: loro la vedono sulla loro App.
Non credo che si possa fare nello stesso modo, tramite Hive o PeakD, ma se si allora non discuto più. 😉
Semmai c'è da dire che questo sistema di tassazione non è obbligatorio: chi vuole può sottrarsi, ovviamente senza ricevere i benefici che invece hanno chi aderisce. Ma questo non deve inficiare il supporto che andrebbe fornito loro comunque nell'apprendimento delle basi di utilizzo di Hive. Cioè: non paghi la "tassa" non hai gli upvote ma ti aiutiamo ugualmente a capire come funziona tutto. In questo modo quella non sarebbe più una tassa, ma una sorta di "quota di iscrizione" per un servizio aggiuntivo opzionale: molto più accettabile.
Nessun file finisce mai sulla blockchain solo il testo o hash in caso di decentralized file storage, su Steemit si usava il classico AWS (che credo usi pure Appics) per le immagini, IPFS per Dtube e Sia cloud su 3Speak.
Opzionale significherebbe davvero dover spiegare all’utente il perché di tale sistema per dar poi la possibilità di partecipare o meno e nel 99% dei casi finisce che nessuno partecipa, la stessa DAO di Steem è stata un esempio lampante di ciò che sto dicendo, dato che doveva partire solo su donazione volontaria.
Sul lungo termine è nettamente più proficuo per chi partecipa effettivamente al lato social qualcosa come il benefactor reward piuttosto che un team centrale di revisori dei post.
Ma come dicevo, senza utenti è un discorso che non sta in piedi lo stesso, i rewards mensili su OdB totali con gli autori attuali sono di circa 8000 HIVE, con il 3-5% (splittato comunque a metà fra autore e curatore quindi 1.5-2.5% netto) di quello non ci fai nulla e non ha nemmeno senso.
Con 100/200/1000 utenti...è già tutto un altro discorso, onboarding priorità numero uno 😁😁
si vero, le immagini non finiscono in blockchain veramente, hai ragione, ed aggiungo per fortuna 😉 anche se questo significa che immagini e video possono esser censurati.
Per volontario intendo dire che solo chi decide di aderire alla comunity che adotta questo sistema deve farlo, nel caso specifico ad Olio di Balena. Non è una cosa che riguarda tutto Hive.
Infine hai ragionissima sulla priorità dell'onboarding. Infatti stiamo parlando troppo di revenue quando si era detto di non puntare su quelle. Era un'altra delle cose che dissi sull'altro post.