Non c'è privacy su blockchain pubbliche, è sufficiente poca pressione burocratica per scoraggiare l'accettazione di tx provenienti da servizi di mixing, la privacy va implementata di default sul protocollo. A quel punto ovviamente ogni exchange centralizzato non ti vuole, la tua liquidità crasha e si apre il discorso atomic swaps.
You are viewing a single comment's thread from:
La privacy è un diritto fondamentale e penso che dovrebbe essere il singolo utente a decidere se e in che misura esercitarlo (Già evitare i Kyc e gli exchange sarebbe un primo passo). L’idea che la privacy debba essere per forza "by default" a livello di protocollo, se da un lato garantisce massima riservatezza, dall’altro porta inevitabilmente a forti limitazioni in termini di adozione, scambiabilità e conformità normativa (che non dovrebbe interessare quando si cerca l'adozione diretta, ma realisticamente ha un suo peso nel contesto attuale).
Nel corso degli anni sono nati diversi protocolli con privacy integrata, ma nessuno di questi è riuscito ad affermarsi su larga scala senza sacrificare la liquidità o affrontare restrizioni imposte dagli exchange centralizzati. In questo contesto, il CoinJoin rappresenta ancora oggi a mio avviso, una soluzione estremamente elegante, versatile e praticabile.
Non è imposto a tutti gli utenti, permettendo a ciascuno di scegliere il livello di privacy desiderato.
Evita problemi di liquidità e compatibilità, perché le transazioni non appaiono diverse da quelle standard.
Offre una buona protezione per l’utente medio, senza compromettere usabilità e adozione.
Per quanto riguarda la "pressione burocratica" sugli exchange, è vero che gli attacchi normativi possono tendono a limitare l’accettazione di transazioni miste (anche se non è sempre vero), ma questo non significa che la privacy su blockchain pubbliche non possa esistere, su vari livelli. Significa piuttosto che il vero valore di strumenti come il CoinJoin sta nella possibilità di aumentare la privacy senza compromettere accessibilità e adozione.
Per quanto riguarda invece i vari casi di attacco di questi anni a protocolli e alla privacy, penso che andrebbero analizzati singolarmente perchè si tende, a mio avviso, ad utilizzare sempre strumenti con secondi fini, solitamente speculativi (in fiat), anzichè per ciò per cui sono nati e questo ovviamente porta rischi che definirei ovvi.
Mie opinioni 🙏
Ci sono le view keys se vuoi aprire il tuo wallet a scrutinio per qualche motivo, generalmente per provare alla controparte che hai pagato ad esempio. Un exchange centralizzato può scegliere di freezare tx provenienti da mixer anche fino 10 blocchi precendenti, ciò significa che dovresti reiviarti i fondi a tuoi wallet dopo il mixing per mezz'ora o nel caso di Bitcoin anche ore, possibilmente frazionandoli in diverse parti distinte altrimenti se l'input ad inizio processo è per esempio 100 e l'output finale sempre 100 non è difficile capirne l'origine, soprattutto con chain analytics che usano sempre più l'IA.
Anni fa su internet si usava tranquillamente http, quando ci si è resi conto che i dati venivano intercettati facilmente, oggi se non usi https ti arrivano decine di avvisi di sicurezza e pop up di reindirizzamento, lo stesso avverrà per le blockchain nel momento in cui si iniziano a usare davvero come alternativa alle monete tradizionali. Il problema liquidità sulle privacy coins di default è noto ma si lavora già alle soluzioni.
Esatto, ora penso sia importante mantenere il focus sull'adozione diretta rendendo sempre meno utili gli exchange.
Il collegamento al dollaro rimane il neo più grosso, bisognerebbe farsi pagare e prezzare tutto in criptovaluta anche per l’adozione diretta, o usufruire di qualche schema come abbiamo qui su Hive dove vai a “specchiare” il controvalore di una moneta fiat usando l’asset primario come collaterale.
Si, sono d'accordissimo, l'aspetto più difficile è proprio quello del rapporto con dollaro o altra fiat, difficile da superare considerando che ormai tutto viene visto solo come un grafico. Ci sono varie idee a riguardo ma penso che di base saranno adozione e volumi (intesi come transazioni onchain) a fornire valore ad un progetto, in base a reali necessità. Penso che i tentativi di agganciare il valore a qualcosa che non sia il libero scambio stesso, è difficile che portino a qualcosa di sostenibile e funzionale.