Non sono un amante dei video, ed è una mia colpa perché mi rendo conto di esser dalla parte sbagliata dal punto di vista della moda (anche se da consulente di marketing so che non devo basarmi sulle mie preferenze ma su quelle dei potenziali utenti/clienti) ed ovviamente non conosco i casi di cui parli, che si riferiscono ad un'epoca in cui non ero su questa piattaforma. Quindi non posso giudicare. Ma da quel che dici direi che c'è stata molta ingenuità che non giustifica l'atteggiamento sbagliato di oggi, ovviamente a mio modo di vedere.
C'è da dire però che un buon creatore di contenuti testuali, un buon blogger qui guadagnerebbe meno di quanto può far altrove. Una delle regole base dei creator è di produrre materiale riutilizzabile più volte. Qui è impossibile: il materiale si consuma entro 7 giorni, poi diventa improduttivo. Un buon post in un blog ben indicizzato con un buon lavoro SEO continua a produrre incassi anche dopo anni, anzi spesso produce più nel lungo termine che nei primi 7 giorni proprio perché ancora in quel breve periodo non può avvalersi dell'indicizzazione. Stessa cosa per un video su Youtube. Ed il materiale può esser riutilizzato più e più volte, ad esempio sui social, per creare un nuovo afflusso di utenti che produrranno maggiori introiti con i contenuti successivi. Altra tecnica che qui non può esser usata.
Quindi no, pensare di trascinare qui quel tipo di creatori non è una buona strategia. E se loro non vengono a produrre qui non possono esser credibili quando promuovono Hive dalle loro piattaforme non frequentandolo davvero.
Per questo dicevo che occorre far massa con utenti di livello qualitativo inferiore. D'altra parte è ovvio che adozione di massa implica livello qualitativo medio in flessione. Non si può volere contemporaneamente quantità e qualità: basta vedere le scelte strategiche dei social tradizionali.
A mio modo di vedere è fondamentale aumentare la quantità, senza influire più di tanto su come la massa entrante usufruisce della piattaforma. Per intendersi con un esempio concreto di recente attualità: un utente viene e scrive un post creato con AI? Si valuterà se il contenuto è valido o no, e sulla base di quello ognuno voterà o no. Se qualcuno non ama l'AI non voterà a priori, ma considero l'idea di downvotare i contenuti AI generated solo per principio in contrasto sia con il futuro che con l'obiettivo di far crescere Hive. Stesso principio applicherei per il riuso. E' una scelta elitaria, che va nella direzione opposta di quello di incentivare l'adozione di massa e la diffusione. A me sembra più la volontà di mantenere uno "status quo" che quella di voler vedere crescere la diffusione che potrebbe mettere in discussione alcune gerarchie.
Faccio un altro esempio che mi riguarda nello specifico. Ho in mente da tempo un progetto da realizzare qui. Purtroppo le mie vicende personali mi hanno bloccato dal poterlo sviluppare come avrei voluto. Ma ora, viste le logiche che sono state portate a giustificazione del downvote per l'uso di AI generated content, ho il dubbio se sia una buona idea o no da mettere in pratica. Non ha nulla a che fare con l'AI ma se il principio è che qualcuno vuol "proteggere" la distribuzione di Hive perché quello che prende Tizio con i suoi contenuti non può prenderlo Caio allora sicuramente produrrebbe molto attrito ed attirerebbe antipatie da parte di qualche balena. Quindi se anche dovessi superare i miei problemi personali e potessi tornare a dedicarmici non so se varrebbe la pena farlo. Sono abbastanza sicuro che nel giro di un anno produrrebbe un onboarding di migliaia di nuovi utenti giornalieri. Ma ovviamente andrebbe a rastrellare anche la distribuzione di Hive, che andrebbe distribuito a chi probabilmente lo userebbe per fare downvote. Migliaia di nuovi utenti che ogni giorno conoscono Hive sarebbe secondo me un buon risultato e penso che se anche solo un 10% di essi decidesse di partecipare alla crescita della piattaforma, imparando ad usarla al di là del mio progetto, sarebbe un risultato eccezionale. Non sono sicuro che le balene di cui sopra la pensino allo stesso modo.
Quindi sto valutando se posso apportare alcuni correttivi che non snaturino o penalizzino troppo ma dubito possa accadere. Nel frattempo purtroppo ho altro a cui pensare.
Ora temo che a causa dell’IPFS non si possa più vedere ma ricordo bene quando uno di questi YouTuber disse addirittura che i guadagni su
SteemHive fossero più alti di quelli ottenuti dalle visualizzazioni su YouTube.Tralasciando il fatto che la distribuzione autori/curatori non era 50/50 ma 75/25 e che
SteemHive credo fosse valutato sui 3$, nulla di tutto questo venne poi presentato all’audience sui social tradizionali il che ha portato ora alla diffidenza attuale a supportare personaggi già affermati altrove.La finestra dei 7 giorni si può aggirare con una monetizzazione classica, come sta facendo LEO, si possono testare anche approcci diversi ma sostanzialmente più LEO = più ad revenue = più incentivo all’accumulo del token e alla condivisione del sito e degli articoli per aumentare ulteriormente click e chiudere il loop.
Il “pagamento” HIVE ha più a che fare con l’allocazione di nuove RC che con una monetizzazione da comparare con quella classica Web2.0.
Noi in Europa abbiamo una percezione stagnante della piattaforma ma seguendo anche altre realtà, si stanno facendo passi da gigante, chiaramente tutti vorremmo ciò si riflettesse pure sul prezzo innestando un’ulteriore adozione, ma la realtà è che per il momento questa è la situazione comune di molte crypto.
Non vorrei che si creasse un equivoco e sia frainteso. Io non sono favorevole a pagare personaggi già affermati altrove per promuovere Hive. Certo si può farlo in maniera marginale ma non credo sia la procedura corretta da seguire. Ho citato che altre blockchain lo fanno perché avendo società alle spalle con capitali raccolti possono farlo in maniera contrattualizzata. Ma l'ho citato solo per confrontare i comportamenti fra le diverse blockchain: quelle hanno come priorità quella della crescita dell'adozione e spingono fortemente in quella direzione, anche a costo di "investire" in influencer, mentre su Hive, sento un gran dibattito sull'importanza dell'onboarding ma nei fatti vedo una refrattarietà all'ingresso massivo, che ovviamente, ripeto, deve fare i conti con un abbassamento della qualità media. Ed ho come l'impressione, magari sbagliata, ma ne son quasi sicuro, che ciò dipenda sotto sotto dal "protezionismo" di qualcuno che ha paura di veder messo in gioco il suo status quo.
Qui in parte è colpa mia perché non riesco a star dietro a tutte le novità. Ma queste iniziative sono ancora in fase di test, sostanzialmente. Sono d'accordo però che siano passi nella giusta direzione. Che però appunto per svilupparsi hanno dovuto in qualche modo "emigrare" da Hive. Ciò in parte è giusto, in parte rischierà in futuro di frammentare il valore di Hive, con il rischio che la gran parte del valore finisca nel secondo livello. Hive ne trarrà beneficio sicuramente di riflesso, ma passerà in secondo piano perdendo molto del potenziale di partenza. Siamo sicuri sia questo lo sviluppo che si vuol intraprendere? Che questa sia la strada migliore per far crescere di valore Hive? Che in futuro le balene di Hive non saranno spinte per "proteggere" il loro valore a "strangolare" i secondi livelli, un po' come oggi stan facendo con altre novità, come le AI? Siamo sicuri che uno sviluppo troppo indipendente dei secondi livelli alla fine non creerà situazioni di opportunismo che in futuro potrebbero sfociare in salti di blockchain, come anche Splinterlands si tiene sempre pronto a fare? Non ho certezze al riguardo, ma vedo molta trascuratezza su questi aspetti, troppe certezze forse mal riposte, proprio per una certo "conservatorismo".
Hai ragione e ne sono perfettamente consapevole. Ho sempre sostenuto che ad esempio qui in Albania Hive sarebbe perfetto se sono si riuscisse a raggiungere la massa. Hive ha una potenzialità semplicemente enorme. Potrebbe essere l'anello mancante a bitcoin per permettere la definitiva consacrazione delle crittovalute come moneta internazionale con vera adozione di massa. Insieme queste due blockchain potrebbero davvero spazzare via le fiat. Ma a tanto onore corrisponde tanta onere e tanta responsabilità che non vedo altrettanto percepita. Forse sbaglio, ma, ripeto, percepisco troppo elitarismo.
Comunque ne è venuta fuori una discussione molto molto interessante. Peccato sia ristretta all'italiano ;)
P.s.: mi sono innamorato di Hive non per il suo prezzo, ma perché ne ho percepito immediatamente a pelle le potenzialità. Il prezzo non mi ha mai interessato: sono sicuro che in futuro non potrà che crescere, se solo riuscirà a sviluppare anche solo il 10% delle potenzialità. Ma quello che adoro in maniera assoluta è la libertà, la possibilità di esprimersi senza censure, che ribadisco ad ogni occasione non significa poi pretendere di monetizzare dalla possibilità di farlo, la possibilità di trasferire valore in maniera veloce e incensurabile e non meno importante la possibilità di mantenere anonimato. Saranno questi aspetti che in futuro acquisiranno un ruolo sempre più importante, molto più del DEFI, del blogging, del gaming, costituendo la vera ossatura di tutte quelle opportunità.