Viviamo per davvero nel matrix?
Una matrice può essere tante cose. Il termine si applica in tantissimi ambiti, dalla matematica alla mineralogia, dalla biologia alla politica, ma in ognuno alla fine definisce sempre lo stesso fenomeno, che può essere descritto genericamente con la definizione: qualcosa in cui o da cui qualcos'altro ha origine, si sviluppa o prende forma.
Insomma un punto di partenza, uno stampo, un'origine per arrivare ad un risultato. Senza andare a spulciare l'esatta definizione che il termine assume in ogni specifico ambito, scientifico o sociale che sia, dal mio punto di vista la discriminante più importante per una matrice è la prevedibilità: io creo la matrice con un assetto ben definito e mi aspetto che generi sempre lo stesso risultato.
Facile immaginarlo quando si considera uno stampo fisico per produrre un oggetto. È quello che succede per esempio con i dischi in vinile: il master è il disco stampo che contiene l'incisione originale e viene utilizzato per dare la stessa identica forma a tutte le copie fatte a partire da esso.
Un po' più difficile pensare alla prevedibilità del risultato di una matrice quando si applica alla società e al comportamento umano. In un'era di individualismo e self-made people in cui ognuno si sente in pieno controllo del proprio libero arbitrio, pensare che esista in realtà un'enorme matrice astratta che genera in modo prevedibile ogni aspetto della nostra vita è un pensiero enorme e travolgente. Troppo per essere preso in considerazione dall'umano medio che vive la sua vita ideale senza dover pensare troppo.
Crei un modello e lo riempi di comportamenti, aspirazioni sociali e beni materiali, con l'obiettivo di produrre relazioni altamente prevedibili tra i vari elementi.
Fondamentalmente una scatola. Dentro ci sono cose che chi ha creato il modello decide che devono bastarti. Un insieme limitato di elementi che produce un numero limitato di risultati.
Ma chi l'ha creato? Chi decide cosa metterci dentro? Tutti noi e nessuno in particolare.
Certo, qualche tizio con una voce più grossa di noi poveri passivi disgraziati ha la possibilità di tirare qualche filo più forte degli altri. Ma anche la nostra risposta a questo stimolo è parte stessa della matrice. L'unica colpa che si può attribuire a questi personaggi è di riuscire a vedere come l'introduzione di un certo elemento accuratamente scelto, porti – con una certa probabilità – ad un risultato della matrice che ne aumenta il loro profitto.
A volte trovi un buco nella scatola e puoi decidere di guardare fuori, di allargarlo quel tanto che basta per uscire. Ma chi è già uscito prima di te ha già creato un nuovo insieme di regole ed elementi per definire una nuova matrice e ottenere altri risultati prevedibili. Lasci una scatola per entrare in un'altra.
Il comportamento umano stesso è il generatore delle proprie matrici, delle proprie scatole. Perché abbiamo bisogno di darci delle regole. Abbiamo bisogno di prevedibilità nella nostra vita. Ci dà sicurezza e tranquillità. Ci permettere di non fondere il cervello per pensare a tutte le variabili. Siamo d'accordo che ormai viviamo in un mondo estremamente complicato. Quando dici di volere vivere la tua vita senza troppi problemi, semplicemente ti stai affidando alla matrice in cui ti trovi per generare la vita di cui ti accontenterai.
C'è qualcosa di sbagliato in questo? No, finché sei consapevole di essere il proprietario della tua vita. Puoi vivere bene dentro una scatola, così come vagare nello spazio sconosciuto, rifiutando ogni prevedibilità. Quindi forse il ragionamento da fare non è tanto quello di rompere la matrice, nell'illusione che ciò corrisponda alla libertà. È piuttosto quello di scegliere la matrice che si adatta meglio alla persona che sei.
Vivi con soddisfazione.
*Se sei curioso di sapere chi sono e cosa faccio, puoi visitare il mio sito * harbiter.com o il mio Instagram
Are we really living in the matrix?
A matrix can be many things. The term is applied in many fields, from mathematics to mineralogy, from biology to politics, but in each one it always ultimately defines the same phenomenon, which can be described generically with the definition: something within or from which something else originates, develops, or takes form.
In short, a starting point, a mold, an origin to arrive at a result. Without going to dig into the exact definition that the term assumes in each specific field, whether scientific or social, from my point of view the most important discriminant for a matrix is predictability: I create the matrix with a well-defined structure and I expect it to always generate the same result. It's easy to think of this when considering a physical mold to produce an object. This is what happens for example with vinyl records: the master is the mold disc that contains the original recording and is used to give the exact same shape to all the copies made from it.
It's a little harder to think about the predictability of a matrix's outcome when applied to society and human behavior. In an age of individualism and self-made people where everyone feels in full control of their own free will, the thought that there is actually a huge abstract matrix that predictably generates every aspect of our lives is a huge and overwhelming thought. Too much for the average human to consider living their ideal life without having to think too much.
You create a model and fill it with behaviors, social aspirations, and material goods, with the goal of producing highly predictable relationships between the various elements.
Basically a box. Inside are things that the creator of the model decides are enough for you. A limited set of elements that produce a limited number of results.
But who created it? Who decides what to put in it? All of us and no one in particular.
Of course, some guy with a louder voice than us poor passive wretches has the ability to pull a few strings harder than the others. But our response to this stimulus is also part of the matrix itself. The only fault that can be attributed to these characters is that they are able to see how the introduction of a certain carefully chosen element leads – with a certain probability – to a result of the matrix that increases their profit.
Sometimes you find a hole in the box and you can decide to look outside, to widen it just enough to get out. But those who have already left before you have already created a new set of rules and elements to define a new matrix and obtain other predictable results. You leave one box to enter another.
Human behavior itself is the generator of its own matrices, of its own boxes. Because we need to give ourselves rules. We need predictability in our lives. It gives us security and tranquility. It allows us not to melt our brains thinking about all the variables. We agree that we now live in an extremely complicated world. When you say you want to live your life without too many problems, you are simply relying on the matrix in which you find yourself to generate the life you will be satisfied with.
Is there anything wrong with this? No, as long as you are aware that you are the owner of your life. You can live well inside a box, as well as wander in the unknown space, rejecting all predictability. So perhaps the reasoning to do is not so much about breaking the matrix, in the illusion that this corresponds to freedom. It is rather to choose the matrix that best fits the person you are.
Live with satisfaction.
If you're curious about who I am and what I do you can visit my website harbiter.com or my Instagram
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Il concetto di self-made man/people, scommetterei il collo (niente paura, che non lo perdo🤣) che è nato nell'era dei boomer:
Per la serie non ci credo nemmeno se lo vedo, dato che specie gli ultimi boomer non hanno che reperito millemila privilegi costruiti a prezzo di lacrime e sangue delle generazioni silenziose che li hanno preceduti. Altro che self-made man (citato pure dal ragazzo di campagna Artemio/Renato Pozzetto nell'omonimo comico che tanto mi diverte ancora oggi e tanto piaceva a mia madre) quando hai la fortuna di trovarti davanti pure al pane masticato😂. Nel senso che la generazione in questione ha ereditato un'epoca d'oro non dico del tutto priva di ostacoli, ma pressochè, la quale dunque portava a pensare a chi l'ha vissuta che se vuoi, puoi. Senz'animo di offendere, ovvio: è una constatazione. Ovviamente non credo manco al libero arbitrio (nè sul piano terreno nè sul piano ultraterreno). Il che non significa che credo nel determinismo lombrosiano (accipikkia, quanto mi divertivo a studiare Cesare Lombroso ai bei tempi di prima laurea🤣), dato che l'irresponsabilità non può essere avallata. Tutt'al più posso credere nel servo arbitrio (sulla falsariga di Martin Lutero: ok, nel caso di Lutero si argomenta sul piano spirituale, ma pure da questo punto di vista, da calvinista non credo nel libero arbitrio nemmeno in questo caso, ma nella predestinazione e tutt'al più nel servo arbitrio e non oltre).
!LOLZ
Non ho ben capito ma ok 😅😂
Io credo nel se vuoi, puoi ma credo anche nei limiti imposti dall'ambiente in cui ti trovi, per cui tu puoi potere fino ad un certo punto, poi è questione di eventuale fortuna e coincidenza di trovarsi nel luogo giusto al momento giusto e con le giuste conoscenze. Ma questo è un altro discorso per il quale servirebbe un altro post dedicato.
Quanto questo abbia a che fare con la matrice, la scatola in cui ti trovi di dà delle possibilità definite che tu puoi ottenere volendo. Ma non sempre.
Almeno per quanto riguarda l'enorme scatola capitalista del consumismo in cui la maggior parte di noi si trova, ci vengono dati degli elementi con le istruzioni che ti dicono "usa questo e possiedi quest'altro e anche tu sarai più ricco e felice e soddisfatto"... Peccato sia quasi sempre solo marketing 🙃
Per forza di cose: per non parlare del fatto che la spesa per possedere questo e quello te la devi innanzi tutto poter permettere, se no ciao Ninetta:
lolztoken.com
That was a very fuelish thing to do.
Credit: reddit
@harbiter, I sent you an $LOLZ on behalf of pousinha
(1/2)
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This is a deep post and it's great to see this level of philosophical exploration from you. As well as a musician you are a thinker and we need more of them in the world.
There can be no doubt whatsoever that we all live in a matrix of some kind, and individuals have little control over it. I am becoming more convinced that in our Western society we only have the illusion of freedom. It is almost a paradox in many ways. People think we have more freedom than ever before but I don't see that.
Banks seem to control most things, in cartel of course with government, global institutions and central banks. This is further in cartel with major corporations who buy up smaller businesses and now control a vast section of the economy and therefore society.
What often appears free is actually controlled by financial and government forces. As these financial powers gain more control over our society our world gets even smaller and more controlled.
Only when a mass awakening of the people from their very long slumber will there be hope.
Totally agree. Even if we don't live in a simulation and a rigid matrix, the direction that governments and big corps want us to go is that, because predictability is better for their economy.
I'm quite pessimistic about the future, but I'm also sure that one day a big revolution will come. Too bad that revolutions only come when the situation breaks its critical point
Articolo molto profondo! Complimenti. Praticamente d'accordo su tutto. L'importante non è rompere la matrice, ma essere consapevoli di essa e scegliere quella che meglio si adatta alla nostra natura. Questo richiede introspezione e auto-conoscenza, che sono essenziali per vivere una vita soddisfacente. In quale delle tante scatole hai deciso di vivere?
Eh già. Il problema è che la maggior parte della gente non ha una buona auto-conoscenza e non riesce a vedere la propria scatola.
Per vivere una vita soddisfacente non c'è bisogno di rompere tutti gli schemi. A volte bastano piccole cose che ti fanno stare bene per la maggior parte della tua esistenza. Purtroppo molti non ne prendono coscienza
I don't think we live in a simulation as the world is crazier than anyone could imagine. But we can get stuck in a 'box'. You have to live the life you want and not always conform to what others expect.
!PIZZA
No, we don't live in a simulation but we can't deny that big companies are always running simulations based on our behaviour to get a predictable result when they consider to introduce a new element - or change an existing one - on the market. Same for governments.
If they are capable to do that properly, it's another story
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