Buongiorno membri di OdB. Mi cimento anch'io in questo nuovo contest settimanale sotto il nome di #untobisunto e vedo che sta già dando buoni frutti nel ravvivare la community.
Ho già letto vari post dei partecipanti a questo contest riguardo a quali sono le cose che ti fanno sentire libero. Bene o male le risposte sono simili. C'è chi si esprime in maniera più morale e quasi poetica, e chi invece è più diretto e dice quello che pensa senza troppi giri di parole.
Quasi ricollegandomi al post sul matrix che ho fatto qualche settimana fa, trovo normale che ciò che riteniamo libertà sia abbastanza comune a tutti, perché tutti siamo persone "normali", che vivono in Paesi sviluppati, con uno stile di vita abbastanza simile. Abbiamo più o meno gli stessi problemi e simili gioie e desideri, senza voler entrare nel dettaglio.
D'altronde è ciò che succede quando si vive dentro una matrice in cui tutti siamo spinti a desiderare le stesse cose e veniamo forniti degli stessi strumenti per farlo.
Allora ho pensato: quand'è che io sento di più il concetto di libertà nella mia vita? Semplice, nei momenti in cui mi accorgo di non averla.
Non mi sento libero quando mi sono appena seduto alla mia scrivania per lavorare sulla mia musica e già mi sento male perché solamente un'ora dopo dovrò staccare tutto per andare a lavoro.
E ce la sto mettendo tutta per vivere facendo ciò che amo e poter un giorno smettere di fare lavori a caso
Non mi sento libero quando esco alla sera e mia madre mi fa l'interrogatorio su dove vado, con chi ci vado, quando torno... E devo dirle delle bugie perché non voglio che sappia proprio tutto.
E infatti finalmente a Gennaio mi trasferisco
Non mi sento libero quando mi sveglio certi giorni che non vorrei neanche uscire dalle coperte e invece devo andare a produrre.
Non mi sento libero quando sono in una relazione di lunga data e non posso provare di nuovo la forte sensazione di un nuovo innamoramento
E infatti sono poliamoroso e ho una relazione aperta
Non mi sento libero quando vorrei andare a vivere con la mia ragazza a Trieste ma non mi danno un appartamento perché non sono già residente lì e non ho un contratto a tempo indeterminato in quella zona, eppure avrei i soldi per pagare due anni pieni di affitto.
Non mi sento libero quando vado al ristorante e vorrei prendere quello che voglio davvero ma devo invece ripiegare sulle pietanze meno costose.
Non mi sento libero se penso di voler avviare una mia attività ma vivo in Italia e verrò prosciugato da un governo sanguisuga ancora prima di cominciare a fatturare.
Non mi sento libero quando vorrei creare un rapporto con una ragazza ma ho paura di passare per molestatore a causa delle mele marce che rovinano la reputazione del genere maschile.
Non mi sento veramente libero nemmeno quando vedo le persone attorno a me soffrire perché non gli vengono riconosciuti i propri diritti; perché sono in relazioni abusanti; perché sono sul lastrico e incastrate in situazioni dove non ricevono alcun supporto dalle istituzioni, né da chi dovrebbe stargli vicino.
In ogni cosa possiamo trovare una qualche limitazione della nostra libertà. Non esiste la libertà assoluta. Esiste solo in relazione alla nostra soddisfazione personale. Se un milionario guardasse la mia vita probabilmente la considererebbe una prigione. Per qualcun altro nel mondo invece, la mia vita è un sogno irrealizzabile.
Sii presente, renditi conto delle esperienze che vivi. Nei momenti in cui ti senti libero, assapora fino in fondo la sensazione. Forse la vera libertà assoluta è godere del momento in cui la trovi.
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A causa della mancanza di tempo libero mi soffermo solo su due punti che fanno della residenza in Italia una piaga. L'Italia non è un paese per imprenditori. Specie da quando le sinistre non hanno più schiodato dalla poltrona. Vabbè, ora avete un governo di destra, ma due soli anni sono un lasso di tempo ridicolo, purtroppo, per disfare oltre trent'anni di sfacelo marchiato PD e pseudocomunisti d'altro genere (pseudocomunisti perchè non hanno nemmeno idea di cosa sia il vero comunismo, ma questo è tutto un tema). Diciamo che quanto a ideologia filosofica, le sinistre storicamente vedono l'imprenditore quale nemico pubblico n.1 da abbattere...a meno che non si tratti delle multinazionali dai panni sporchi che possono garantirgli una certa stabilità sulla poltrona. Infatti, secondo un mio collega quorano, il motivo di tanta persecuzione fiscale ai danni del piccolo (per certi versi pure del medio) imprenditore fa capo proprio alle multinazionali o comunque aziende di grosso calibro che manipolano i politici come burattini. Secondo il quorano in questione (e temo il mio collega abbia proprio ragione), sono proprio loro che dicono ai politici fai uscire questa norma, fai uscire quest'altra allo scopo di strozzare la piccola impresa. Alle multinazionali e grandi imprese fa ribrezzo condividere il mercato e desidererebbero il monopolio. E quando un paese pullula di politici ridicoli c'è poco e nulla da fare. È incredibile come paesi che in un passato recente sono stati alvo di disordine pubblico, guerra civile e quanto a economia, praticamente quarto mondo, ora siano diventati meta desiderabile per non fare affondare l'imprenditore italiano (in primis Romania e Albania). La Romania, a dispetto del fatto di essere entrata in UE, non s'è mai fatta mettere i piedi in testa come ha fatto l'Italia, conservando la moneta nazionale (e infatti ora i rumeni a casa loro non soffrono a causa dei prezzi sempre più vergognosi a fronte di stipendi ridicolmente fermi al 1995 come avviene in Italia). È incredibile come un paese praticamente quarto mondo sia riuscito a tenere testa a Bruxelles mentre un paese top tier (geograficamente, ovvio, perchè nei fatti si sta messi come in Africa del nord) vede politici calare le braghe davanti al parlamento europeo (in minuscolo di proposito) un giorno si e l'altro pure.
Per gli affitti: ormai senza contratto di lavoro a tempo indeterminato non s'affitta più nulla (non solo in Italia: pare che qua e là in eurozona non la butti affatto diversamente, specie Spagna). Si potrebbe dire che s'è caduti nel ridicolo, dato che oramai lo sanno pure cani e porci che il contratto di lavoro a tempo indeterminato quando va bene è utopia e quando va male è pura fantascienza, ma c'è da dire che siccome in Italia (non conosco i motivi altrove, ma un'amica spagnola mi saprà dire quelli del suo paese) i padroni di casa non sono tutelati dalle leggi, in qualche maniera si devono pure proteggere. Quanti padroni di casa non sono finiti sul lastrico per colpa degli inquilini disonesti che ti pagano il primo mese e poi smettono di pagare? E non li puoi sfrattare perchè mettono pretestuosamente dentro un parente disabile, ma il padrone di casa deve continuare a pagare le tasse sulla seconda casa affittata perchè per le leggi italiane la casa è un attivo anche se comporta solo spese. Per le leggi italiane l'inquilino è sempre la parte contrattuale debole. Mettiamoci poi l'inquilino che ti lascia la casa distrutta e la frittata è fatta. E qui vengono in gioco le solite leggi ideologiche facenti più danni rispetto ai benefici che si prefissavano. In Italia sono stata praticante in uno studio legale e ne ho viste di belle (non posso però scendere nei particolari per forza di cose). Oramai conviene affittare soltanto quando si conta sul privilegio di appartenere a circoli sociali che ti provvedono i contatti giusti e quindi sapendo già in partenza a chi si sta affittando. Che amarezza...
Beh che dire, hai detto di tutto e di più, nulla da aggiungere purtroppo.
Da un lato sono convinto che un sistema del genere è destinato a crollare. Dall'altro non sono fiducioso in un vero miglioramento anche quando ciò accadrà
Ma infatti un sistema che fa la guerra alla piccola (e per certi versi pure alla media) impresa è destinato ad aprire le porte ai monopoli e all'accattonaggio (quest'ultimo tra l'altro alimentato dalle IA che stanno sostituendo gli umani finanche, anzi soprattutto, perchè costa molto, molto meno di un robot che sostituisca un operaio o un muratore o un magazziniere, ecc., nei task intellettuali e artistici). Tra poco ci saranno le orchestre con tanto di direttore robotico e i tempi di Andrè Rieu potrebbero diventare un caro vecchio ricordo del passato. Per quanto la robotica mi affascini (e mi entusiasma davvero), mi riesce impossibile non vedere l'altra faccia della moneta.
Un post e un contest interessante, credo che scriverò anche io la mia parte, hai scritto in maniera semplice e genuina e in alcuni parti ho rivisto aspetti che anche per me sono limitanti alla libertà, bella idea !👍
Grazie Noemi, molto gentile 😊 sì, come dicevo, è facile trovare dei punti in comune tra noi tutti riguardo al sentirci persone libere, anche se i dettagli cambiano. Attendo di leggere il tuo post allora
Un bel post che esplora il concetto di libertà da un'angolazione ancora diversa rispetto a quelle che ho letto nei post degli altri partecipanti: se non si è liberi di essere se stessi in effetti è impossibile sentirsi davveri liberi, a prescindere da quello che si ha.
Ho sorriso quando hai parlato dell'essere prosciugato prima ancora di fatturare, in Italia.
SE fatturi.
Comunque penso che se anche avessimo tuuti i desideri esauditi, resteremo comunque ingabbiati dalla natura. Il ciclo stesso della vita ci limita, ci obbliga dal tempo alla fine organica.
È inutile pensare al concetto di libertà. Come dici è legato sostanzialmente ai desideri (che comunque restano soggettivi)
Questo argomento ci fa capire che dietro un concetto spesso semplificato come la libertà, spesso si nascondono delle implicazioni più profonde e per niente scontate.
Come tu dici, il ciclo di vita-morte stesso è una sorta di limitazione della libertà portato all'estremo. Allo stesso modo, un essere immortale potrebbe trovare nella sua condizione di apparente libertà invece una condanna.
Assolutamente sì, sarebbe una condanna al contrario
Mi è piaciuto davvero molto leggere questo tuo post e fai benissimo ad inseguire le tue passioni e ti auguro che la tua passione possa diventare presto anche il tuo lavoro ;)
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Come non concordare su tutto ciò che hai scritto?!?!
La non libertà, in fondo è anche libertà...se non ricordo male cera un filosofo che parlava di io e non-io o roba del genere... 😜
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