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RE: Cosa mi serve davvero per sentirmi un uomo libero? - UNTO&BISUNTO contest

in Olio di Balena5 days ago

A causa della mancanza di tempo libero mi soffermo solo su due punti che fanno della residenza in Italia una piaga. L'Italia non è un paese per imprenditori. Specie da quando le sinistre non hanno più schiodato dalla poltrona. Vabbè, ora avete un governo di destra, ma due soli anni sono un lasso di tempo ridicolo, purtroppo, per disfare oltre trent'anni di sfacelo marchiato PD e pseudocomunisti d'altro genere (pseudocomunisti perchè non hanno nemmeno idea di cosa sia il vero comunismo, ma questo è tutto un tema). Diciamo che quanto a ideologia filosofica, le sinistre storicamente vedono l'imprenditore quale nemico pubblico n.1 da abbattere...a meno che non si tratti delle multinazionali dai panni sporchi che possono garantirgli una certa stabilità sulla poltrona. Infatti, secondo un mio collega quorano, il motivo di tanta persecuzione fiscale ai danni del piccolo (per certi versi pure del medio) imprenditore fa capo proprio alle multinazionali o comunque aziende di grosso calibro che manipolano i politici come burattini. Secondo il quorano in questione (e temo il mio collega abbia proprio ragione), sono proprio loro che dicono ai politici fai uscire questa norma, fai uscire quest'altra allo scopo di strozzare la piccola impresa. Alle multinazionali e grandi imprese fa ribrezzo condividere il mercato e desidererebbero il monopolio. E quando un paese pullula di politici ridicoli c'è poco e nulla da fare. È incredibile come paesi che in un passato recente sono stati alvo di disordine pubblico, guerra civile e quanto a economia, praticamente quarto mondo, ora siano diventati meta desiderabile per non fare affondare l'imprenditore italiano (in primis Romania e Albania). La Romania, a dispetto del fatto di essere entrata in UE, non s'è mai fatta mettere i piedi in testa come ha fatto l'Italia, conservando la moneta nazionale (e infatti ora i rumeni a casa loro non soffrono a causa dei prezzi sempre più vergognosi a fronte di stipendi ridicolmente fermi al 1995 come avviene in Italia). È incredibile come un paese praticamente quarto mondo sia riuscito a tenere testa a Bruxelles mentre un paese top tier (geograficamente, ovvio, perchè nei fatti si sta messi come in Africa del nord) vede politici calare le braghe davanti al parlamento europeo (in minuscolo di proposito) un giorno si e l'altro pure.
Per gli affitti: ormai senza contratto di lavoro a tempo indeterminato non s'affitta più nulla (non solo in Italia: pare che qua e là in eurozona non la butti affatto diversamente, specie Spagna). Si potrebbe dire che s'è caduti nel ridicolo, dato che oramai lo sanno pure cani e porci che il contratto di lavoro a tempo indeterminato quando va bene è utopia e quando va male è pura fantascienza, ma c'è da dire che siccome in Italia (non conosco i motivi altrove, ma un'amica spagnola mi saprà dire quelli del suo paese) i padroni di casa non sono tutelati dalle leggi, in qualche maniera si devono pure proteggere. Quanti padroni di casa non sono finiti sul lastrico per colpa degli inquilini disonesti che ti pagano il primo mese e poi smettono di pagare? E non li puoi sfrattare perchè mettono pretestuosamente dentro un parente disabile, ma il padrone di casa deve continuare a pagare le tasse sulla seconda casa affittata perchè per le leggi italiane la casa è un attivo anche se comporta solo spese. Per le leggi italiane l'inquilino è sempre la parte contrattuale debole. Mettiamoci poi l'inquilino che ti lascia la casa distrutta e la frittata è fatta. E qui vengono in gioco le solite leggi ideologiche facenti più danni rispetto ai benefici che si prefissavano. In Italia sono stata praticante in uno studio legale e ne ho viste di belle (non posso però scendere nei particolari per forza di cose). Oramai conviene affittare soltanto quando si conta sul privilegio di appartenere a circoli sociali che ti provvedono i contatti giusti e quindi sapendo già in partenza a chi si sta affittando. Che amarezza...

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Beh che dire, hai detto di tutto e di più, nulla da aggiungere purtroppo.
Da un lato sono convinto che un sistema del genere è destinato a crollare. Dall'altro non sono fiducioso in un vero miglioramento anche quando ciò accadrà

Ma infatti un sistema che fa la guerra alla piccola (e per certi versi pure alla media) impresa è destinato ad aprire le porte ai monopoli e all'accattonaggio (quest'ultimo tra l'altro alimentato dalle IA che stanno sostituendo gli umani finanche, anzi soprattutto, perchè costa molto, molto meno di un robot che sostituisca un operaio o un muratore o un magazziniere, ecc., nei task intellettuali e artistici). Tra poco ci saranno le orchestre con tanto di direttore robotico e i tempi di Andrè Rieu potrebbero diventare un caro vecchio ricordo del passato. Per quanto la robotica mi affascini (e mi entusiasma davvero), mi riesce impossibile non vedere l'altra faccia della moneta.