Mission impossible: to send a registered mail
Immagine Libera per usi commerciali da Pixabay
Come prima opzione sarebbe stato estremamente semplice inviare una PEC, Posta Elettronica Certificata, che, in Italia, ha valore legale.
Purtroppo io possiedo un indirizzo PEC, ma la persona a cui dovevo inviare la lettera non lo possiede, quindi la prima, più semplice soluzione ho dovuto scartarla a priori.
Come seconda opzione, considerando l'invito perentorio di non uscire di casa se non per motivi improrogabili, era l'invio di una raccomandata tramite il servizio online di poste.it.
Partiamo dal fatto che io ho anche un'identità digitale emessa proprio da poste.it, cosa che non molti possiedono in Italia, posso quindi validare l'invio direttamente da cellulare.
La trafila per avere un'identità digitale è alquanto lunga e prevede comunque di recarsi personalmente presso un ufficio postale, cosa che io però avevo già fatto tempo fa, quindi ero nella condizione di fare qualunque tipo di operazione, non solo in posta, e perciò anche di inviare qualunque tipo di lettera, compresa una raccomandata con ricevuta di ritorno direttamente online.
Ho tentano per circa 2 ore l'invio online, ma il sito non funzionava, ho cercato quindi di avere assistenza tramite il call center, ma quando, dopo 4 tentativi e circa 40 minuti di attesa, finalmente ho preso la linea la persona che ha risposto alla chiamata ha riattaccato.
Sono passato quindi al tentativo di inviare tramite l'app per android direttamente dallo smatphone.
In questo caso l'app funzionava, però pretendeva che io scrivessi la lettera direttamente dalla tastiera del telefono.
Ho scritto quindi solo "vedi allegato" e tentato di allegare il documento in formato pdf che conteneva la lettera, ma l'app accettava solo immagini jpg come allegati, sembra incredibile, ma è così.
Ho fotografato con il cellulare la lettera e cercato di allegarla come immagine, ma l'app non riusciva a caricarla dando un errore sul server.
Preso dallo sconforto ho compilato l'autocertificazione per poter uscire di casa, in Italia occorre avere con sè un'autocertificazione con le motivazioni che hanno spinto ad uscire di casa, il tragitto, le proprie generalità e una serie di riferimenti legali: questa
In ogni caso non si può uscire dal comune dove ci si trova, quindi il tragitto era di 1,5 km.
Sono quindi partito con tutto il necessario per l'ufficio postale.
Qui mi sono trovato davanti ad una situazione veramente surreale, considerando che io non esco di casa praticamente da un mese, non avevo ancora toccato con mano la reale situazione là fuori.
Davanti all'ufficio postale una coda lunghissima, dovuta più alla distanza da una persona all'altra, tutti tenevano ben più del metro imposto per legge; all'interno una sola impiegata al posto delle solite 4.
Ho così saputo dalle altre persone che l'ufficio postale è aperto solo tre giorni alla settimana invece che sei, che l'orario invece che normale è ridotto alla sola mattina e, quindi, inevitabilmente, contro ogni logica, si formano assembramenti e code.
Mentre ero in coda è arrivato un gruppetto composto da un carabiniere e due militari, tutti armati.
Hanno chiesto ad ognuno come mai era lì e chi, secondo loro, non aveva una necessità improcrastinabile di entrare nell'ufficio postale è stato invitato ad andare a casa.
Controllavano poi che le persone rispettassero le distanze, cosa che i tre militari non facevano affatto, parlottando tra loro a brevissima distanza senza mascherine.
Il paesino dove sono ora era completamente deserto, a parte l'assembramento davanti all'ufficio postale, niente macchine, nessuno a piedi, bar chiusi, ristoranti chiusi, negozi chiusi, una scena veramente post-apocalittica.
Da oggi sono anche chiusi tutti i benzinai, non per volontà del governo, ma per scelta dei gestori che, non vendendo più carburanti, hanno deciso di chiudere.
Dopo aver fatto più di un'ora di coda, finalmente è stato il mio turno, sono entrato e sono riuscito nell'impresa di spedire la lettera raccomandata.
Quando sono uscito erano le 13:15 e l'ufficio chiudeva alle 13:30, fuori c'erano una ventina di persone che sicuramente non sarebbero risucite ad entrare in tempo.
Da giorni ormai scarseggiano anche i generi alimentari, non sono io che vado a fare la spesa, ma mancano diverse cose e l'ultima volta, facciamo la spesa una volta alla settimana, pur avendo fatto il giro di tutti e tre i supermercati del paese diversi generi alimentari sono risultati introvabili.
A breve la situazione potrebbe diventare veramente eplosiva.
Today I had the absolute need to send a registered letter with return receipt, that is, a letter that has legal value.
It might seem like a simple undertaking, but it was not easy at all, although in the end I did it.
As a first option it would have been extremely simple to send a certified electronic mail, which, in Italy, has legal value.
Unfortunately I have a PEC address, but the person to whom I had to send the letter does not have it, so the first, simplest solution I had to discard a priori.
As a second option, considering the peremptory invitation not to leave the house except for reasons that cannot be postponed, it was the sending of a registered letter via the poste.it online service.
Let's start from the fact that I also have a digital identity issued by poste.it, something that not many have in Italy, so I can validate the sending directly from a mobile phone.
The process for having a digital identity is quite long and still involves going to a post office personally, which I had already done some time ago, so I was in a position to do any type of operation, not just in the mail, and therefore also to send any type of letter, including a registered letter with return receipt directly online.
I tried to send online for about 2 hours, but the site was not working, so I tried to get assistance through the call center, but when, after 4 attempts and about 40 minutes of waiting, I finally took the line from the person who answered the call hung up.
So I went to try to send via the Android app directly from the smartphone.
In this case the app worked, but it demanded that I write the letter directly from the phone keypad.
So I only wrote "see attachment" and tried to attach the document in pdf format that contained the letter, but the app only accepted jpg images as attachments, it seems incredible, but it is so.
I photographed the letter with my cell phone and tried to attach it as an image, but the app could not load it giving an error on the server.
Taken from despair, I filled in the self-certification to be able to leave the house, in Italy it is necessary to have a self-certification with you, for the reasons that led you to leave the house, the journey, your personal details and a series of legal references: this
In any case, you cannot leave the municipality where you are, so the journey was 1.5 km long.
So I left with everything needed for the post office.
Here I found myself facing a truly surreal situation, considering that I haven't been out of the house for practically a month, I had not yet touched the real situation out there.
In front of the post office, a very long queue, due more to the distance from one person to the other, all kept well over the meter imposed by law; inside only one employee instead of the usual 4.
I have thus learned from other people that the post office is open only three days a week instead of six, that instead of normal hours is reduced to just the morning and, therefore, inevitably, against all logic, gatherings and queues are formed.
While I was in the queue, a small group consisting of a carabiniere and two soldiers arrived, all armed.
They asked everyone why he was there and who, in their opinion, did not have a postponed need to enter the post office was invited to go home.
They then checked that people respected the distances, which the three soldiers did not do at all, talking to each other at a very short distance without masks.
The village where I am now was completely deserted, apart from the gathering in front of the post office, no cars, no one on foot, closed bars, closed restaurants, closed shops, a truly post-apocalyptic scene.
From today all petrol stations are also closed, not by the will of the government, but by the choice of the managers who, not selling more fuel, have decided to close.
After more than an hour of queuing, it was finally my turn, I went in and managed to send the registered letter.
When I left it was 1:15 pm and the office closed at 1:30 pm, there were about twenty people outside who certainly would not have been able to enter in time.
For days now food has also been in short supply, I am not going to do the shopping, but several things are missing and last time, we do the shopping once a week, despite having toured all three supermarkets in the village several foodstuffs have not been found.
In a short time the situation could become truly explosive.
Davvero una storia snervante, non solo la burocrazia è tale da farti perdere ore di tempo in condizioni normali, ora figuriamoci con questa crisi biologica...
Ciò che più però mi inizia a dare i brividi sta nella seconda parte del tuo racconto, militari, droni, controlli serrati, città deserte...
Mi domando se questo non possa essere lo stato standard in futuro anche in assenza di virus, la situazione si fa davvero preoccupante.
Con la chiusura dei benzinai e la costante consumazione di scorte, l'ultimo vero tassello che manca è l'impossibilità a prelevare cash e temo ormai davvero arriverà a breve.
Ci siamo molto vicini.
Come primo passo, senza chiedere permessi tanto meno avvisare, le banche hanno ridotto i limiti di prelievo e bonifico dai conti bancari.
Io pago quasi esclusivamente con carta e rifornisco sempre al self-service, comunque la corsa alle scorte non accenna a diminuire.
Io ho prelevato a inizio febbraio un paio di mensilità in cash e in genere in banca non ho praticamente nulla, tengo solo un lasco per i pagamenti mensili automatici e basta.
Senza benzina e quindi trasporti sarà dura anche per gli approvvigionamenti.
Quando tutto questo sarà finito comincerò a pensare seriamente a lasciare il paese ben prima del tempo che avevo pianificato.
Chi lo sa magari @itegoarcanadei una branda a Panama me la trova 😂😂
Anche io è da quattro mesi che in banca tengo solamente i soldi per pagare l'affitto, le spese per i viveri e la benzina, il resto è un PAC per il mio portafoglio di crypto o finisce su PayPal.
A breve aprirò un altro conto con IBAN estero.
Anche io non ho intenzione di stare qua ancora per molto ma devo aspettare che la mia ragazza si laurei e dia l'esame statale da ingegnere, dopo sarà un bye bye Third World!
Panama è totalmente sigillata, praticamente sottovuoto.
L'aeroporto di Panama City (anche gli altri minori) è chiuso, in teoria, fino al 22 aprile, così come i confini terrestri con la Costa Rica.
Siamo in quarantena totale, ovvero vige il divieto assoluto di uscire di casa (eccetto una lista di categorie autorizzate che svolgono mestieri essenziali).
Si va a fare la spesa scaglionati per fasce orarie, a seconda dell'ultima cifra del numero di carta d'identità.
Ad oggi i casi confermati sono 674 e i morti 9.
Il governo si sta comportando molto, molto bene. Visto che non si lavora, per ben quattro mesi hanno sospeso i pagamenti di luce, internet, telefono e acqua.
Mi raccomando ragazzi, in gamba!
Eh si purtroppo stiamo messi male un pò tutti, vedremo come andrà a finire di certo qua se anche io che mi occupo di beni di prima necessità vengo lasicato a casa da lavoro...non è incoraggiante...importante è che stiate bene, passerà pure questa.
La domanda è: quanto può reggere un sistema come il nostro completamente bloccato prima che la situazione degeneri?
Secondo me nopn siamo lontanissimi dalle prime crepe significative.
La situazione sta diventando veramente paradossale. Sembra (eufemismo, in realtà non sembra, è proprio così) che chi legifera non si renda conto della realtà in cui si vive.
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Il tuo è davvero un racconto post-apocalittico.
Lo scenario è questo da circa due settimane ormai, il sistema degli approvvigionamenti ha tenuto per due settimane, dopodiché tanti prodotti hanno iniziato a scarseggiare, oltre all'ormai famosa Amuchina, siamo arrivati alla scomparsa di lievito, uova, carta igienica, scottex, alcol e altri beni.
Mi piace il modo in cui hai concluso il post. Anche io penso che la situazione molto presto diventerà parecchio pesante, io ho già smesso di fare programmi a medio termine e sto pensando a non farmi mancare nulla giorno per giorno.