TRE CONDIZIONI

in Olio di Balena3 months ago

Come dicevo tempo fa, minimo tre condizioni sono necessarie alla mia coppia per un trasloco tra il Friuli e la Croazia, dove avremmo l'idea di trasferirci perchè questo paese diventa a ogni anno che passa sempre più invivibile.
L'ordine in cui elenco le condizioni è aleatorio perchè nessuna delle tre supera le altre due in ordine di importanza. La mancanza sia pure di una sola delle tre rende inviabile il mio rimpatrio (rimpatrio si fa per dire, dato che me ne starei bene alla larga dalle mie landi natie piemontesi e scegliendo una zona di frontiera, me ne starei a cavallo tra rimpatrio e migrazione vera e propria, dunque forse dovrei dire semi-rimpatrio, mentre per mio marito sarebbe migrazione tout court).

-Condizione n.1: cambio valuta che dovrebbe scendere e pure di brutto. Ora si sta a ben oltre il 6% (che le case di cambio ufficiali e ufficiose fanno tranquillamente diventare 7%, per non parlare delle commissioni bancarie intercontinentali che giusto nel caso dei bonifici quando c'è di mezzo il mio attuale paese si prendono il triplo e pure il quadruplo rispetto al resto del Mercosur e pure dell'America centrale per motivi a me ignoti) e dunque è impensabile. A meno di, se proprio dovessi levare le tende con questo cambio valuta qui, non riuscire a vendere casa per un prezzo da fare sbellicare dal ridere, il che è parecchio improbabile, per quanto in zona centrale (si tratta comunque del centro di una città che qui è considerata piccola e niente affatto turistica) e per quanto la crisi del mercato immobiliare non sfiora le voragini europee. Un prezzo da fare sbellicare dal ridere per vendere casa, inutile dirlo, diventerebbe per forza di cose necessario per sistemare la mia coppia qualora non riuscissimo più ad aspettare un cambio valuta ragionevole, quantomeno fino a quando almeno uno dei due (più facile forse io che lui) si metta a posto con il lavoro in nuova zona, fosse pure in proprio, fosse pure dallo stipendio contenuto e peggio di un mutuo a tasso variabile🤣. A occhio e croce, quantomeno si farebbe desiderabile arrivare alla stessa cifra espatriata assieme a me a suo tempo

-Condizione n.2: possibilità concreta che almeno uno di noi due trovi davvero da lavorare sia pure in modalità regime forfettario (santo cielo, della zona prescelta, se si rimane allo stato degli atti , mi fiderei abbastanza da questo punto di vista, molto più che del Piemonte, ma sapete com'è, quando si dice che in questo mondo certezza più certa è l'incertezza🤣), altrimenti possiamo fare a meno di questa condizione n.2 all'utopico avverarsi di almeno una di due sottocondizioni, vale a dire cambio valuta inverso (che non dico essere utopia, ma proprio fantascienza🤣) e/o vendere casa a prezzo ancora più da sbellicarsi dal ridere, quantomeno del quadruplo del suo valore di mercato (per quanto qui di rimanga più nell'utopia che nella fantascienza, le possibilità che ciò avvenga si riducono a occhio e croce a una su un milione🤣). Diciamo che in un posto come le latine lande può pure capitare di vedere quell'aspirante acquirente miliardario che si incapriccia con un immobile a tal punto da essere disposto a un esborso fuori dei ranghi, ma me l'aspetto in una zona turistica, non certo nella mia città in area geografica piuttosto disagiata, dove non esiste manco un ospedale

-Condizione n.3: il farsi viva di una soluzione quantomeno semi-definitiva per il mio stato di salute, che mal si concilia con i viaggi aerei a lunga percorrenza (quando ero espatriata non ero altrettanto mal ridotta, anche se era già ben evidente che la mia salute non quadrava più e non è che prima di allora fossi tanto sana, ma non soffrivo di condizioni altrettanto aggressive) e purtroppo mal si concilia pure con il lavoro subordinato (per quanto invalidante e comune a mi pare il 10% della popolazione, non è riconosciuta a fini pensionistici per invalidità sia pure di grado lieve). Per semi-definitiva intendo sia pure farmaci di uso continuo in grado di tenere a bada gli stati infiammatori quando in fase attiva. Santo cielo, i pre e probiotici che prendo quotidianamente (di quando in quando doverosamente accompagnati da bactrim, ciprofloxacina, metronidazolo e altri vermifughi più buscopan, sia pure in nanodosaggi), mi stanno permettendo una vita quasi normale, sempre e quando mi attengo a una dieta da celiaci affetti da morbo di Crohn, svergolando con un quarto di tazzina di caffè ogni morte di papa, sempre e quando non mi spettano uscite di casa importanti nelle 24h successive (tipo dovermi recare a casa di un'alunna per la lezione settimanale). Ovviamente, però, se saltasse fuori un farmaco in grado di controllare più seriamente i sintomi di una IBS particolarmente aggressiva e pure accompagnata da gastrite cronica (e forse appunto c'è già, motivo in più per il semi-rimpatrio, dato che a volerlo comprare qui mi costerebbe un mese di stipendio poichè arriverebbe dagli USA), non sarebbe certo da sputarci sopra (mentre nei paesi europei svariati medicinali si ottengono pure gratis, dato il mercantilismo della salute che regna sovrano in tutto il continente americano, sia pure dove più e dove meno, qui al di là dei vaccini si sta freschi per lo più).
Non traduco (come potete vedere, non ho tradotto nemmeno il titolo) per gli stessi motivi dell'altra volta (riservando le traduzioni ai post dedicati ai miei giochi di fattoria strapreferiti e al mio e-book n.7).
Per ora è quanto. Mi riservo di proseguire la filippica in caso di novità e consimili.

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Ps.: immagine Pixabay royalty free, autore geralt (https://pixabay.com/photos/office-employees-prerequisite-4249391/)

Sort:  

Caspita, quindi stai pensando di rientrare nel nord Italia. Mi dispiace. Proprio questa estate ho parlato con una persona che mi ha raccontato che in Brasile ci sono delle zone in cui si inizia a far fatica a vivere, sopratutto per la criminalità diffusa e non contrastata.

Purtroppo i paesi latini detengono un triste primato quanto a indice di criminaità. È brutto da dire e politicamente scorretto, ma è necessaria la dittatura militare per fare rientrare questi paesi nei ranghi. I motivi che mi stanno inducendo a programmare un rimpatrio li ho però illustrati nel precedente post. Te lo linko:

https://peakd.com/hive-146620/@pousinha/indietro-come-il-gamberetto-pietro-ovvero-il-nuovo-codice-civile-del-mio-paese

Per non parlare poi di (in ordine decrescente):

https://peakd.com/hive-146620/@pousinha/caro-google-news-quali-gracidii-funesti-hai-in-serbo-per-il-popolo-questoggi-atto-quartodear-google-news-what-baleful-croaks-do

https://peakd.com/hive-146620/@pousinha/caro-google-news-quali-gracidii-funesti-hai-in-serbo-per-il-popolo-questoggi-atto-terzodear-google-news-what-baleful-croaks-do-

https://peakd.com/hive-146620/@pousinha/caro-google-news-quali-gracidii-funesti-hai-in-serbo-per-il-popolo-questoggi-atto-secondodear-google-news-what-baleful-croaks-d

https://peakd.com/hive-146620/@pousinha/caro-google-news-quali-gracidii-funesti-hai-in-serbo-per-il-popolo-questoggidear-google-news-what-baleful-croaks-do-you-have-in

In buona sostanza: il paese che un tempo era tra le mete preferite per l'espatrio, è oggi da evitare peggio della peste bubbonica (a scanso di un'inversione di marcia da parte del governo che verrà eletto nel 2026, dato che le possibilità di un bis dell'attuale allo stato degli atti sono pressochè nulle). In questo momento è di gran lunga preferibile il Cile, quanto a Mercosur.

Ps.: come però già sottolineato, nord Italia però Piemonte assolutamente escluso (ma non mi rallegrerebbe neppure la Lombardia). Piuttosto che il Piemonte, resto dove sto. La scelta migliore ricade sul Friuli, specie ai confini con la Croazia. La mia prima scelta sarebbe stata, per la verità, Bolzano e dintorni, che tra l'altro conosco bene, ma purtroppo c'è l'obbligo di risiedere per minimo 10 anni per far valere i miei titoli per le scuole, quindi ho dovuto escluderla, sia pure a malincuore

Bolzano è proprio una bella città. Il Friuli non lo conosco, ma se vai addirittura vicino alla Croazia credo che la tua scelta possa risultare ottima

In Croazia il costo della vita è più contenuto e dunque potremmo farci le compere pur vivendo in Friuli. La zona la sceglieremmo anche per il bene della salute di mio marito. Quanto a Bolzano, peccato, i dieci anni obbligatori di residenza hanno invalidato quella che sarebbe stata la nostra prima scelta, ma la seconda opzione non la troviamo affatto male, anzi.

Per il rientro in Italia c'era la cosiddetta legge del rientro dei cervelli, in realtà mi pareva di ricordare che l'ambito fosse parecchio ampio, per cui di fatto bastava rientrare e beccarsi una tassazione agevolata per un certo numero di anni.

Se il goal è la vicinanza con la Croazia.. ma Croazia o Slovenja? (occhio però che quei pistolotti di tedeschi hanno sospeso Shenghen l'anno scorso a tempo indefinito) sicuramente l'area del goriziano è quella giusta, più che l'area triestina.

Nelle vicinanze di Fiume o Pola (che dovrebbero trovarsi in Croazia). Diciamo che la zona dove ho un poco di familiarità è Udine (area montagne) perchè ci avevo lavorato e quanto a Trieste, la conosceva bene mio padre per averci vissuto almeno un anno e mezzo. Trattandosi di una città plurilingue, supponevo mi fosse più facile svolgerci le mie attività, ma speriamo pure a Gorizia e dintorni. Inoltre, a causa della salute di mio marito, dovrò orientarmi in un posto di mare (se non vado errata, oltre al triestino, pure Gorizia dovrebbe a tratti affacciarsi sul mare).
Se gli insegnanti che lavorano in autonomia (qui a mezzo di un'impresa di micro dimensioni) rientrano nella legge di agevolazione, speriamo di stare dentro, ma nei prossimi anni ci sono svariate cose che possono cambiare...

a Grado (provincia di Gorizia) è una città di pescatori, ma ora più turistica balneare con le terme e i fanghi per le cure. Ma negli ultimi dieci anni è diventato via via un posto un po' elitario. A parte Lignano e Trieste c'è poi Porto Nogaro e Monfalcone, ma sono porti industriali.

Grazie per le info. Grado sembrerebbe l'ideale per la salute di entrambi, ma vedremo.

Penso che trovarsi nella tua situazione sia difficile in tutti i sensi, soprattutto nella decisione della scelta perché credo che ognuno di noi vuole sentirsi a casa essenzialmente.....anche se "questa" è un luogo che non gli appartiene....
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Anche perchè alla mia età non è più consentito sbagliare. Se sbaglia un diciottenne, può pur sempre ricominciare da zero (tranne che non sia gravato da una famiglia di origine disfunzionale o ridotta in povertà estrema o simili amenità). Se sbaglia un trentenne, già non è un grande affare e un quarantenne non dico. E più si sale con gli anni, più diventa peggio di una slot machine😣. !BEER

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