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RE: Il piacere di imparare

È una domanda che spesso ci si fa come battuta, ma in realtà dovremmo farci seriamente. Io credo di sì, salute permettendo, ma la qualità della nostra pensione, se ci affidiamo unicamente allo Stato, sarà molto bassa.

Serve quindi che ci muoviamo individualmente per garantirci un futuro sereno.

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Diciamo che qui sono semiseria: da un lato la battuta per sdrammatizzare, ma dall'altro purtroppo lo so che c'è poco e nulla da scherzare. Il salute permettendo è comunque il punto dolente: parecchie malattie serie che impediscono di lavorare nel rispetto di orari fissi non vengono riconosciute invalidanti ai fini pensionistici, il che costringe chissà quanti a mettersi in proprio (con le brave conseguenze anche a livello di ammontare della pensione lavorativa). Per nominarne una (non tanto a caso, data la diffusione), il diabete. Una malattia davvero bastarda, specie il tipo 1 e specie in quei soggetti, che pure avendoci il mellito, anzichè soffrire di chetoacidosi vanno fin troppo facilmente in calo ipoglicemico (è ben più pericoloso dell'iperglicemia perchè senza soccorsi immediati rischi davvero il coma diabetico e susseguente decesso).
Tra l'altro, secondo la World Bank, voi in Europa siete per lo meno messi meglio che in tutto il continente sudamericano e tutti i Caraibi, dove lavorare in nero è la regola e ordinaria amministrazione per almeno la metà dei giovani e dei meno giovani in salute e in età lavorativa. Di questo passo, dato che la matematica non è un'opinione, i nati negli anni settanta andremo in pensione a un'età minima di 78 anni (considerando che il latino medio non oltrepassa i 72 a 75 anni di vita, si traduce in una barzelletta) e in condizioni miserabili. Chi è nato negli anni ottanta non vedrà mai nessuna pensione pubblica, è già stato dichiarato per iscritto. Da parte mia sono certa che non passerò i 70 (davanti a tutte le condizioni croniche che non mi faccio mancare, non ho dubbi😂). Forse mio marito (e solo forse) potrebbe cavarsela un poco meglio di me perchè più vecchio di me (anche se non di troppo, dato che è del 1973) e in condizioni di salute alquanto migliori (ha anche lui le sue brave magagne, ma quantomeno ha tutti gli organi digestivi in perfetto stato, a differenza di me😂).
Muoverci individualmente? Fino a un certo punto. Se ne parla tantissimo, ma purtroppo lascia il tempo che trova. Chiunque afflitto da stipendi bassi (fosse in un paese europeo, fosse nel sud del mondo qui non cambia), figli da mantenere e niente famiglia di origine alle spalle che può intervenire, come dovrebbe muoversi, porello/a?