Settimana di dibattito interno alla comunità italiana, dove si è potuto leggere e vedere di tutto. Penso che si possano raccogliere tutti questi contenuti per farne un bel cofanetto editoriale.
From Wikimedia Commons, the free media repository
Mi ricorda un mio amico scrittore... insieme... molti anni fa... quando ero un giovincello... cercammo di creare un'associazione culturale, non eravamo in 500, neanche in 100, eravamo un gruppo di 6 persone che discutevano per la creazione di un'associazione culturale. Dopo diverse settimane (alcuni mesi) di confronto la cosa andò in fumo e questo mio amico scrittore raccolse tutto il materiale, ne fece una sintesi, e l'auto-pubblicò in un libretto intitolato: "Come affondare un'associazione culturale".
Ma, a parte gli scherzi, non credo che qui affondi alcunché, per me è giunto il momento di fare una sintesi di questo dibattito e voltare pagina.
la mia errata percezione
Quando sono entrato in steemit ho avuto la percezione di trovarmi di fronte due realtà con cui dialogare: un gruppo che stava sviluppando dei progetti e dei servizi legati a steemit (SPI) e una comunità italiana di utenti steemit. Avevo pensato che queste due realtà fossero collegate ma indipendenti, un po' come la comunità degli utilizzatori di prodotti Apple sono indipendenti rispetto alla Apple. La Apple può confrontarsi con i propri clienti, ma se i propri clienti fanno parte di una comunità "strutturata" creata dai clienti o dalla Apple per i clienti deve accettare di confrontarsi con le regole della comunità. Tutto questo determina una serie di 'permessi' e di 'divieti', la Apple ha la possibilità (permesso) di dire la sua visione dei prodotti che crea e la comunità ha la possibilità (permesso) di dire quello che pensa di quei prodotti, anche critiche negative. Se poi queste critiche negative sono gratuite, fuori contesto e dettate da mancanza di conoscenza reale dei prodotti Apple, non è possibilità della Apple (divieto) di decidere come regolare il confronto in modo da rendere lo stesso più funzionale e sano, questo è compito della stessa comunità (permesso). La comunità dei clienti Apple ha la possibilità (permesso) di chiedere nuove caratteristiche o nuovi prodotti alla Apple ma non ha la possibilità (divieto) di pretendere che la Apple accetti di fare i prodotti nella direzione delle loro proposte. La Apple ha inoltre la possibilità (permesso) di annunciare i propri prodotti nel modo che preferisce, di decidere in segreto la propria strategia e i propri obiettivi di business.
Pensavo questo, ma mi sbagliavo, ora so che nel nostro caso non abbiamo due realtà indipendenti, ma una sola. Poiché SPI ha creato la comunità, la comunità è di proprietà di SPI.
Niente di male, ora so come ci si comporta. Si tratta anche qui di un insieme di permessi e divieti che funzionano all'interno di una struttura unica divisa in più settori e regolata da norme decise e impostate dal vertice della struttura stessa.
ancora miei errori e scuse
All'interno di questa nuova percezione mi accorgo che la mia comunicazione (le mie domande) non erano integrate con questa realtà. Diciamo che pensavo di muovermi in un'area di permesso e invece mi stavo muovendo in un'area di divieto.
Di questo chiedo scusa.
A mia attenuante posso dire che non avevo nessuna intenzione di denigrare, accusare, deridere, provocare (se non nel senso buono di stimolare la discussione) nessuno, ma solo di proporre un mio pensiero, condivisibile o meno che sia.
Per cui mi scuso di aver dato un'impressione contraria, devo ammettere che mi è capitato anche altre volte (recidivo quindi) e credo che dipenda dal mio modo molto diretto di coinvolgere i miei interlocutori.
Questo modo diretto (delle volte brutale e provocatorio) ha il solo obiettivo di capire il prima possibile alcune caratteristiche del mio interlocutore e dell'ambiente in cui mi sto muovendo.
Voltare pagina
Ora per me si tratta di voltare pagina.
Da ora in poi mi confronterò non più con la comunità (non parlerò più della comunità SPI) ma con i singoli steemers che avranno voglia di discutere con me degli argomenti che proporrò. Trattando ognuno come persona che ha le sue idee e i suoi progetti, e che potrà poi vivere la comunità di SPI come preferisce, naturalmente, se mi chiederanno opinioni su SPI dirò il mio parere (educatamente e senza più provocazioni, non ho più l'obiettivo del confronto con SPI).
I miei obiettivi, invece, sono quelli di sviluppare dei progetti editoriali, ma non ho nessuna intenzione di creare e sviluppare una comunità intorno a questi. O meglio: la comunità che voglio stimolare è quella dei lettori dei singoli progetti editoriali che cercherò di realizzare, ma siccome steemit non è ancora un ambiente adatto per i lettori, questa comunità la cercherò soprattutto altrove.
Per lo sviluppo di progetti editoriali avrò bisogno di gruppi di lavoro, ma questi gruppi di lavoro non li costruirò facendo appelli (venite con me, vi prometto questo e quest'altro, ecc.) ma semplicemente entrando in relazione con le persone con cui nascerà una sintonia (questo è uno degli obiettivi del confronto che sto cercando di avviare su steemit).
No posso fare appelli generali perché:
- non sono sicuro di raggiungere i risultati economici che possono far partire i progetti (posso solo promettere che ci proveremo insieme).
- l'impostazione è di tipo professionale (e non tutti hanno le caratteristiche giuste da questo punto di vista, per competenze o semplicemente per la disponibilità di tempo).
- il miei progetti saranno sperimentali (quindi sono adatti soprattutto per chi già sta facendo un percorso di questo tipo).
- il percorso sarà difficile, quindi le persone giuste sono coloro che sono disponibili e coscienti di dover affrontare molte difficoltà.
Condivido questo tuo post e provo praticamente gli stessi sentimenti. E' inutile confrontarsi su percezioni divergenti, quando si assegnano alle parole significati diversi non si trova mai un punto in comune sul quale confrontarsi. Come ben dici, errata percezione. Di chi? Poco importa.
L'unica cosa su cui sono sicuro al 100% :
Fra gli scroscianti applausi si perderà molto.
Lo insegna la storia, non è negativismo o rivalsa. E' così..
Anche perché non ci stavano nemici in giro, questa cosa è quella che personalmente mi ha disturbato e intristito maggiormente. Ci vorrà un pò di tempo per digerire questa etichetta di comodo.
Pensavo fosse amore... invece era un calesse.
"Quando sono entrato in steemit ho avuto la percezione di trovarmi di fronte due realtà con cui dialogare: un gruppo che stava sviluppando dei progetti e dei servizi legati a steemit (SPI) e una comunità italiana di utenti steemit. Avevo pensato che queste due realtà fossero collegate ma indipendenti,......" Ma è' proprio cosi! Solo che si tratta di due realtà scollegate e indipendenti.... E' tutto molto più semplice di quanto si creda. E devo dire, hai usato correttamente le parole "gruppo" (collegato a SPI) e gli altri...la "comunità italiana di utenti di steemit". Il "gruppo" giustamente strutturato e organizzato con regole, dirigenza, staff...etc....Poi c'è "La comunità italiana di utenti di steemit" che comprende un insieme più ampio, molto più complesso e variegato e, soprattutto, più libero. "Il gruppo di SPI" è una parte di questa comunità italiana, ma non la rappresenta e non la ricomprende . E' semplicissimo. Steemit è molto ampio e c'è posto per tutti. Ma le parole sono importanti. Iniziamo a usarle correttamente. Io la vedo così, l'ho sempre vista così...SPI può sospendere o concludere la sua attività...ma la comunità italiana resta sempre. Non vale viceversa.
E' la realtà, sacrosanta. Ma è anche il concetto che sfugge a molti, soprattutto a quelli che in questi giorni di pausa di SPI si sono affannati nel cercare voti a destra e a manca piangendo una chiusura di SPI che non era stata neanche confermata, a quanto ne so.
Concordo con tutto quello che hai scritto.
Sì @sardrt, sono d'accordo con te, su tutto quello che dici.
Ho sottolineato che ci fosse una sorta di "ambiguità voluta" su questo punto (chiamala pure comunicazione di marketing, tipo "Forza Italia" per intenderci, un partito che vuole rappresentare nel nome tutti gli italiani).
Ora è necessario, come dici tu, non sostenere più questa ambiguità e imparare (parlo per me naturalmente) ad usare più correttamente il termine di "Comunità italiana" sempre riferendosi all'insieme più ampio di steemers in lingua italiana. Lo schema che ho descritto nel paragrafo "la mia errata percezione" era già troppo stretto per me, per i motivi che dici. Addirittura è diventato troppo aperto per descrivere la realtà delle cose all'interno del mondo spi.
Caro @anedo, come sai mi sono impegnato pubblicamente a non esprimere più alcuna opinione in merito alla comunità di #steempostitalia. Dunque non commenterò.
Ma non posso non ringraziarti per il tuo contributo, sempre civile, argomentato, circostanziato, logico-consequenziale, garbato nella forma e nei modi.
Come dice @serialfiller, ci si becca in giro!
Sì @marcodobrovich, a stretto giro di posta, visto che il mio prossimo post sarà una lettera aperta a te, dove ti incalzerò con delle domande peggio di come ho fatto con SPI, e spero che tu mi risponderai. Tranquillo, nessuna domanda diretta (forse qualcuna indiretta) su SPI, per me è un argomento chiuso.
😮
Io aspetto di leggerlo con impazienza, sono le poche cose che creano un po' di "movimento" ultimamente.