Il Padre e il Figlio

in #ita7 years ago (edited)

"Ci sono scene che non dimenticherò mai"

By cantastorie

FONTE PIXABAY Immagine CC0 creative commons


Ciao raga, è da un po che non scrivo, un po' gli impegni , un po' il lavoro e davvero c'è stato poco tempo da dedicare a questo Diario.

Questa sera fortunatamente ho trovato un ritaglio per potervi raccontare un'altra delle mie tossiche avventure.

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Le immagini sono state elaborate da cantastorie

Sembrava una sera come tante, sempre le solite cose, finivo di lavorare e non vedevo l'ora che i miei amici passassero a prendermi per andarci a bucare.Quella sera eravamo mal messi, non avevamo i soldi per andarci a fare e la ruota (l'astinenza) cominciava a farsi sentire. Bisognava organizzare qualcosa e bisognava farlo anche in fretta altrimenti non saremmo più stati in grado di farlo.

Eravamo in macchina con Tarallo e si girava senza meta, alla ricerca di un idea per ricavare 50 mila lire da qualche parte. Più passava il tempo e più l'astinenza si faceva sentire, cominciava a salire l'ansia, iniziavamo a diventare nervosi, ci serviva una dose e ci serviva subito.

Quella sera eravamo in tre, Io, Tarallo e Giocavanni detto Capajanca, era biondo e teneva il caschetto, sembrava il fratello scemo di Nino D'angelo, continuavamo a girare senza meta finchè Tarallo non fece una delle sue famosissime manovre da Stunt, inverte improvvisamente il senso di marcia ed iniziò ad inseguire un auto, fece una sgommata prima seconda e terza che ci vollero dieci minuti per far svanire il fumo.

Mentre io e Giovanni raccomandavamo l'anima al signore cercammo di capire cosa fosse accaduto. Tarallo di professione face l'idraulico ed installatore di climatizzatori,caldaie e cose del genere, poi aiutava i suoi genitori nel lavoro in campagna, a quel tempo le campagne del casertano erano coltivate tutte a TABACCO, era faticoso ma rendeva molto bene.In quegli anni iniziarono a sbarcare i primi tunisini e marocchini chiaramente in cera di lavoro, la manodopera perfetta, molte volte venivano maltrattati e sottopagati, diciamo che era il LAVORO NERO per eccellenza.

Tarallo stava inseguendo un tunisino in bicicletta, non un tunisino qualunque, quel tunisino lavorava per il padre e proprio quella sera il padre doveva pagarlo. Tarallo ci mise un attimo a pianificare il piano, sapeva che stava tornando da casa sua ed in tasca avrebbe avuto 500.000 lire. Non voleva rapinarlo ma farsi fare un prestito.

Diciamo che in astinenza ci stavamo, Tarallo non aveva modi gentili da normale figuriamoci in astinenza, raggiungiamo il Tunisino e Tarallo lo invita a fermarsi, scende minaccioso dall'auto e chiede 50.000 lire in prestito al povero tunisino.
Il povero ragazzo portò la mano in tasca per consegnare quanto richiesto a tarallo ma mentre lo fece disse qualcosa in marocchino, probabilmente qualche parolaccia brutta.

Tarallo, che quando era drogato era intrattabile figuriamoci in crisi di astinenza, fù così che la mano di tarallo partì ad oltre 120 km/h per terminare la sua corsa sulla guancia sinistra del povero marocchino il quale non cadde dalla bicicletta solo perchè tarallo lo trattenne. "Ora ne voglio 100, così la prossima volta impari a campare".

Purtroppo erano anni molto molto bui, in modo particolare nel casertano, dove potenti cosche camorristiche si facevano la guerra e molte volte ne pagavano le conseguenze anche gli innocenti.Si sparava a quei tempi, si sparava veramente tanto, non era difficile trovarsi in un bar e vedere entrare due persone con pistola in pugno che riempiono di piombo uno che gioca a carte. Le regole le avevamo imparate, erano semplici e poche, non vedere, non sentire e farsi spessatamente i cazzi propri.

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Le immagini sono state elaborate da cantastorie

Impiegammo meno di dieci minuti per arrivare a "SCAMPIA", stavamo già male, tanta era la voglia di bucarsi che l'ansia e l'astinenza ti facevano vomitare. Molte volte capitava di vedere persone vomitare, sono i primi sintomi dell'astinenza. Io non volli scendere, stavo malissimo, scese tarallo, comprò la droga e tornò come un fulmine. Giovanni aveva preparato già tutto, siringhe, lattina per cuocere la roba, l'acqua distillata ed il filtrino.

Tarallo salì in macchina come un fulmine e con la stessa velocità nel nostro posto preferito, una stradina di campagna dove andavano tutti i tossici, ricordo che c'era un albero il cui tronco era pieno zeppo di siringhe usate, tutti quelli che andavano a bucarsi in quel posto l'avevano ormai adottata come rito, lo facevano tutti e lo facevamo anche noi.

Arrivammo sul posto e ci stava una macchina con un uomo, aveva la luce accesa nell'auto, una siringa in bocca già pronta e si stava legando la cintura di sicurezza intorno al braccio per trovare la vena, una scena vista e rivista mille volte ma quella non la dimenticherò più.

All'improvviso sul sedile del passeggere spuntò un pupazzetto di peluche subito dopo un bambino che poteva avere non piu di tre anni si mise in piedi sul sedile e comiciò a salutarci con il suo orsacchiotto in mano.

Da una parte il padre, con l'eroina che cominciava a circolare nel suo corpo e sul sedile accanto il figlioletto che giocava con l'orsacchiotto.Quella scena mi traumatizzò, fù una cosa orrenda, che destino avrà avuto quel piccolino, che fine avrà fatto ?, ci sono momenti che ancora me lo chiedo.

Ormai ho 44 anni, non tocco più droghe da molti anni ormai, canne sì, la cannetta non me la faccio mai mancare, fumo con una consapevolezza diversa, ho una figlia di 16 anni bella come il sole, quando ripenso a quella scena mi sento male, se non avessi avuto la fortuna di salvarmi anche la mia piccolina avrebbe potuto correre il rischio di vedere il suo papà iniettarsi una dose di eroina, quando penso questo sento il cuore salire in gola, sento il battito aumentare e l'unica cosa che riesco a fare è guardare la foto del mio papà che mi lasciò 18 anni fà.

Fisso la foto, lo guardo, quasi vorrei che per un momento potesse sentirmi, lo fisso negli occhi e dico : "GRAZIE PAPA'"

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Le immagini sono state elaborate da cantastorie


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È una condivisione molto significativa e sul posto. Grazie per aver condiviso.

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Grazie a te per aver dedicato un pò del tuo tempo alla mia storia.

Oh giuro mi son detto: " ma che fine avrà fatto @cantastorie? Quasi quasi prima di andare a letto controllo se si è fatto vivo." È voilà eccoti qua. Grazie della porzione di vita anche oggi

Non è facile né banale trovare tra noi un coraggio come il tuo, nel raccontare ma prima di tutto nello scegliere. Grazie.

colpisce come un pugno allo stomaco per schiettezza ed efficacia

I tuoi racconti sono sempre graffianti, scavano e arrivano dritti nel profondo.

Quell’immagine deve esserti rimasta scolpita a fuoco nella memoria. Non ho dubbi e sono contenta che ti è servito da promemoria per te che ti ha aiutato.
Ho visto dei video di coppie, madri e padri che vanno in overdose con vicino i figli piccoli e mi sono sentita morire, quasi affogare nella pena e nello sconforto per quelle creature.
Sempre post forti i tuoi. 💪

** Grazie di cuore** ♥️🙏🏼

Allucinante, intanto queste cose vanno avanti e l'unico che può salvarti è te stesso a lungo andare.

Esattamente