Io la so diversamente. Mentre in passato il rapporto di schiavitù veniva mantenuto dalla forza, oggi viene mantenuto dal salario. Il tutto dipinto dal discorso sulla libera scelta di rimanere senza lavoro e da altro. Quindi la maggior parte dei popoli rientra nella categoria schiavi salariati. Più di popolo si parla di classe.
You are viewing a single comment's thread from:
In antica Roma dalla definizione di "schiavo" che era appunto considerato un bene, un oggetto, i romani stessi definirono il concetto di "uomo libero". Chiaramente esistevano varie forme di schiavi e non erano tutti uguali. Ora quello di cui parlo io nel post é stato ricercato, ed oltretutto in passato, in antica roma agli schiavi veniva dato vitto ed alloggio perché costituivano una forza lavoro per il padrone ed erano considerati parte integrante della società. Addirittura potevano anche diventare liberi, tramite alcuni servizi, ovvero dunque riuscire a prendere la cittadinanza romana.
Non si parla di classe se tutta la popolazione è definita dalla nascita in questo modo, non esistono persone che non siano state scritte così alla nascita. Oltretutto non rimarresti senza lavoro per esserti dichiarato un ente e per mettere i diritti sul tuo nome, questo fenomeno avviene spesso nel mondo. Pensa al fatto che tutto nel mondo si rapporta a corporazioni ed enti, perché togliere il lavoro ?.
Gli schivi del passato non sono mai stati una questione di soldi, venivano mantenuti in ottimo stato per poter lavorare bene. Non so tu oggi con "schiavi salariati", cosa possa intendere, ma se pensi al fatto che siamo schiavi del lavoro e quindi dei soldi stai pensando il termini sbagliati, dato che la definizione di lavoro dovrebbe essere una cosa che ti "libera dalla povertà" (parlando tramite concetto giuridico).
Spero di avere la sua opinione in risposta c:
Anche il lavoro minorile, secondo i repubblicani negli USA, aiutava le famiglie ad uscire dalla povertà. Non si può secondo me prendere come base il concetto giuridico, proprio perché si tratta di un ambiente con un'influenza borghese (solito discorso della struttura che influenza la sovra-struttura). Preferisco non dilungarmi.
Questo mi sembra un falso storico o qualcosa da contestualizzare.
Ho studiato queste definizioni di schiavitù sui miei libri di "storia del diritto Romano". Pensa, se tu comprassi un auto (ad esempio), cercheresti di trattarla al meglio perché così funzioni più a lungo, non la lasceresti sotto le intemperie e sporca, la cureresti, perché avresti un rientro.
Se tu possiedi qualcosa, sarebbe stupido maltrattarlo, verrebbe di meno il suo servizio ed il guadagno che ne potresti trarre. I romani pensavano nella stessa maniera riguardo gli schiavi. (Per quel che riguarda il lavoro minorile negli stati uniti, non so di cosa parli, dato che le leggi degli americani si basano su leggi emanate in inghilterra, soprattutto quelle riguardo il lavoro minorile, che dopo la seconda rivoluzione industriale, è stato man mano tolto. Inizialmente ridussero il lavoro minorile ad otto ore di lavoro, e successivamente nei nostri giorni lo hanno proprio eliminato. Se con lavoro minorile intendi che i ragazzi di 16 anni possano lavorare e mantenersi gli studi, in america, è una questione diversa, e tuttavia se la vogliamo proprio dire tutta oggi con la buona scuola anche i ragazzi minori italiani, vanno a fare ore di lavoro nei negozi e ristoranti, eppure loro non vengono pagati, anche se prestano lo stesso servizio dei dipendenti che percepiscono lo stipendio.)
Oltretutto la tua visione della società strutturata a classi è evidente che faccia riferimento al pensiero marxista. Beh la sua era una teoria. La si può confutare semplicemente dicendo che una persona può nascere "povera", studiare ed arrivare a percepire uno stipendio superiore alla media, dunque "salire nella scala sociale". Quindi in realtà non esistono le classi, non siamo ancorati ad una classe dalla nascita. Anche un uomo nato "ricco", può diventare "povero". Il concetto di borghesia, per come lo intendi tu, nasce nell'umanesimo, e sta ad indicare un uomo che dal nulla, essendo povero, scala la vetta sociale, migliorando la sua vita creando un business. La definizione ufficiale di "uomo borghese" è "self-made-man", "l'uomo che si fa da sé".