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RE: Dimenticati dal tempo

in #ita6 years ago

Bellissimo post @gianmaria, ho dovuto rileggerlo più e più volte per riuscire ad assorbirlo in toto, tante sono le sfaccettature e le ramificazioni.
Ma il luogo paleo-geografico fantastico di Jules Verne in salsa darwiniana, così come quello di Doyle in cui si scorge il colonialismo paternalista britannico di inizio Novecento, oltre ad essere un locus horridus non richiama il concetto di una aurea aetas ?

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Caro @grendelorr, grazie mille! Come sempre, il tuo è un commento arguto e stuzzicante – che apre molti possibili percorsi di riflessione. Così di primo acchito, direi che senza dubbio nelle "scenografie" di queste narrrazioni si intravede una fascinazione per ciò che è primordiale, elementare, incontaminato. Più che all'Età dell'Oro di derivazione pitagorico-platonica, io mi orienterei però sul mito (di origine rousseuiana prima e romantica poi) della "Natura" come matrice incorrotta (ed eticamente indifferente) di ogni "purezza" ideale... Un mito ricco di ambiguità irrisolte, ma sicuramente radicato in profondità nella storia culturale europea.