Credo che l'equilibrio stia nel senso (da noi stabilito) per cui facciamo le cose, e non in quel che facciamo in sé e per sé.
Quando lavori e devi piegarti al committente sarai forse un po' meno soddisfatto di quel che stai facendo, ma sai che quella composizione non è del tutto (o a volte per niente) espressione di te, dato che tu diventi lo strumento per esprimere i desideri di altri.
Quando componi per te, per la tua ispirazione, allora in quel caso vieni fuori solo tu (col tuo bagaglio di esperienze, emozioni, conoscenze...).
Sei fra quelle poche e rare persone che per mestiere fanno una cosa che amano e che è anche una passione. La maggior parte degli altri devono separare quanto è lavoro per vivere da quanto è un hobby, per quanto amato.
You are viewing a single comment's thread from: