Se questa è integrazione... PRIMA PARTE.

in #ita7 years ago (edited)

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...mi chiamo Urishilla e sono Italiana!

Così esordivo nel mio primo POST e così mi sento: ITALIANA.

Sono nata in Italia, parlo solo la lingua italiana. Qual è il problema, vi chiederete.

Il problema è il significato che diamo all'essere ITALIANI.


Ho la pelle scura, non dico nera ma comunque paragonabile a quella di un italiano che quando va al mare assume la colorazione di un extracomunitario. Ho anche i tratti somatici tipici di un'indiana: forma degli occhi, naso, colore degli occhi e capelli.

Insomma al primo sguardo si capisce che sono indiana, almeno nell'aspetto. Ma vesto, vivo e parlo come un'italiana, ho le abitudini di tutti i ragazzi della mia età e mangio esclusivamente secondo i dettami della dieta mediterranea. Mio padre, nonostante quello che penso di lui, è italiano e mia madre indiana.

SONO ITALIANA di nascita e tengo al mio paese.

Quindi mi chiedo cosa significhi realmente essere italiani, perchè anche se io lo sono al 100% vengo sempre classificata come la straniera.

Ho subito e tutt'oggi subisco delle discriminazioni per il mio aspetto e mi rendo conto che forse l'essere italiani parte dall'aspetto fisico, prima che da tutto il resto. Quindi forse non per determinate persone io non sarò mai Italiana, ma forse un ibrido, uno scherzo della natura.. non avrei altre parole per definirmi.


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L'ASILO E LA SCUOLA ELEMENTARE

All'asilo si è troppo piccoli e innocenti per fare i conti con la realtà delle cose. Non mi sono mai sentita discriminata, anzi i bambini spesso cercano il "diverso" per un'inconsapevole voglia di accrescere la loro conoscenza. Non ho dei ricordi così vividi ma quello che posso dire è che è stata una fase serena della mia vita.
Avevo grandi occhioni neri e capelli più neri della pece e anche le mamme dei miei compagni di avventura erano molto incuriosite dal mio aspetto, al punto da invitarmi sempre alle feste e fare grossi complimenti ai miei genitori adottivi.

Le cose cambiarono leggermente quando andai alla scuola elementare. C'era una consapevolezza diversa e già alcuni bambini cominciavano a fare delle battute che io spesso innocentemente non capivo. Ma era ancora tutto molto sopportabile, non mi provocavano dei sentimenti tali da doverci stare male. Quello che ricordo più nitidamente era qualche mancato invito alle feste di compleanno e il diverso atteggiamento di alcune mamme.. ma ero ancora troppo piccola per realizzare.


LA SCUOLA MEDIA E LE SUPERIORI

Qui le cose cambiarono nettamente. Gia durante le scuole medie cominciarono le prime battute, le prime esclusioni dai gruppetti che si formavano e alcuni sguardi storti da parte dei professori.

Se oggi è più frequente vedere ragazzi di colore o di etnie diverse frequentare le scuole italiane, 15 anni fa era una vera rarità. Aggiungete che ero nel profondo SUD che era solo una tappa di passaggio per gli extracomunitari che sognavano di andare a lavorare al nord.
Infatti nella mia classe ero l'unica ragazza che fisicamente mostrava delle differenze etniche rispetto agli altri e nell'intera scuola eravamo in due, perchè c'era il figlio di un senegalese che aveva aperto un'attività commerciale nella mia città.

Ricordo che qualche volta sono rientrata a casa in lacrime e anche che i miei genitori cercavano di farmi capire che i ragazzi sono così, molto superficiali ma non cattivi. Che le cose con l'avanzare del tempo sarebbero cambiate e che io sarei stata accettata per quello che ero: un'italiana.

E le cose cambiarono davvero: la terza media fu molto più divertente, avevo molte amicizie e non mi sentivo più esclusa. Superato il pregiudizio che spesso era inculcato da genitori ignoranti, venivo accettata per quello che ero realmente. Alcuni professori continuavano a cercare di mettermi in difficoltà, radicati nel loro modo antiquato di vedere il mondo ma nulla poterono fare contro il fatto che ero molto brava a scuola.
Ricordo con affetto il mio professore di religione che mi è sempre stato vicino andando anche contro i suoi colleghi per permettermi di superare le difficolta iniziali di cui ho parlato prima.

E venne il tempo delle superiori..


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Proprio quando ero perfettamente a mio agio e integrata nella mia classe, arrivò la fine dell'anno e con esso la prospettiva di dover affrontare un grosso cambiamento. Nuovi compagni, nuovi professori, nuovi genitori..

Temevo di dover riaffrontare le difficoltà che incontrai nei primi anni delle medie. Ma non potevo immaginare che sarebbe stato anche peggio...

LE SCUOLE SUPERIORI traghettano i ragazzi attraverso l'adolescenza verso la maturità e si sa che l'adolescenza è una delle fasi più delicate per un ragazzo o una ragazza. Anzi forse per una ragazza lo è anche di più, perchè cominciano i primi sbalzi ormonali e l'accettazione di un corpo che diventa molto diverso da quello di una ragazzina.

Una nuova classe.. il primo giorno lo ricordo come se fosse ieri perchè mi sentivo tutti gli occhi addosso. Al primo appello, ricordo la faccia del professore di italiano che diceva:

XXXXX Urishilla. Urishilla, ma che diavolo di nome è? Questi genitori che scelgono questi nomi strani ma non si rendono conto di che problemi possono creare ai propri figli!

Poi alzò lo sguardo dal registro di classe e mi vide lì, in piedi pronta a sfidarlo.

Abbiamo l'extracomunitaria tra noi, sarà un duro anno per me.. povero professore di Italiano.

Gli recitai l'Infinito di Leopardi a memoria guardandolo fisso negli occhi.. la sua risposta fu:

a imparare a memoria siamo tutti bravi, vedremo Urishilla.. vedremo.

Inutile dire che con lui non riuscii mai a superare l'otto come voto massimo e che l'italiano era la materia con il voto più basso. Per i primi tre anni delle superiori.

Quanto ai compagni, forse le cose erano anche peggiori. Spesso emarginata, mai coinvolta nei discorsi tra le le ragazze più in vista della classe mi ritrovavo a fare gruppo con i ragazzi e con le secchione.. emarginate anche loro a causa della loro intelligenza.

Ma l'episodio più brutto capitò quando un ragazzo che mi piaceva molto, che era nell'altra sezione, si fece avanti e ci mettemmo insieme. Dopo pochi giorni "pretendeva" di fare sesso e al mio diniego categorico cominciò a insultarmi con appellativi razzisti.
Disse che noi nere (che poi nera neanche lo ero e lo sono) eravamo tutte puttane e che non avevo i diritto di tirarmela così tanto.

NON NE AVEVO IL DIRITTO.


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Era il terzo superiore ed è stata la cosa più svilente che mi fosse capitata fino a quel momento. Mi aveva fatto sentire sporca, diversa, inferiore e questo solo per il mio aspetto non propriamente italiano o il mio nome "esotico". Il vero motivo era perchè forse avevo leso la sua immagine, perchè a stare con me mi stava facendo un favore e se si fosse diffusa la voce che non "gliela avevo data" lui sarebbe apparso uno sfigato.

Cominciai a segare la scuola, a non studiare più. Vedevo gli sguardi dei compagni e non sapevo se lui avesse parlato con qualcuno mettendo in giro strane voci su di me. Fatto sta che al mio passaggio sentivo sempre quel vociare fastidioso con quelli sguardi a metà tra compassione e scherno.

Stavo male e non volevo più andare a scuola. Per la prima volta nella mia vita mi sentivo non integrata, diversa, NON italiana.
I miei genitori furono convocati a scuola dopo una settimana consecutiva di assenza. Quando finirono di parlare con i professori non si arrabbiarono con me, mi abbracciarono forte.

Sento ancora la forza e l'amore di quell'abbraccio.

Avevano capito, sapevano che un momento come quello sarebbe arrivato. A casa mi presero da parte e mi raccontarono di mia madre. Avevo 16 anni ed è il giorno che ho descritto nel mio precedente POST.

Questo mi diede una forza incredibile, non volevo deluderli e non volevo vanificare il sacrificio della mia madre biologica. Tornai a scuola e mostrai una sicurezza che non avevo mai avuto. Una determinazione che mi portò anche ad affrontare il professore di Italiano per chiedere spiegazioni sul suo comportamento ostativo nei miei confronti.

Lui mi disse che aveva atteso quel chiarimento per tre lunghi anni.

Urishilla, sei una ragazza straordinaria e io stavo cercando in tutti i modi di provocare una tua reazione, di farti raggiungere una consapevolezza che nella vita ti sarà molto utile.
Hai un colore della pelle diverso, un aspetto diverso. La gente finirà sempre per discriminarti perchè non è pronta ad accettare la VERA INTEGRAZIONE delle persone di etnia diversa. Volevo solo farti capire quale sarà il mondo che ti aspetterà fuori da questa scuola e aiutarti ad affrontarlo con la giusta determinazione.
Sono contento di esserci riuscito prima della fine della tua esperienza in questa scuola. Adesso sai che puoi contare su di me per qualsiasi cosa.

Cambiò completamente atteggiamento, fu giusto nel giudicarmi e sempre aperto al dialogo, disponibile ad aiutarmi e a darmi consigli. Nacque un'amicizia che è durata fino all'anno scorso, quando un ictus lo ha ridotto quasi a un vegetale, incapace di ricordarsi di me. E devo ammettere che mi manca tanto...

... E CHE AVEVA COMPLETAMENTE RAGIONE quando mi parlava del mondo che mi avrebbe attesso al di fuori delle scuole superiori.

Ma questo ve lo racconterò nel prossimo post.

Un saluto, Uri.

Sort:  

Carissima, ci vuole tanta forza ad affrontare il mondo che teme sempre il diverso. Perché la discriminazione nasce dalla paura, non dal coraggio. Il coraggio è nelle mani di chi cammina a testa alta con orgoglio e consapevolezza. Per chi viene additato come diverso, la vita è indubbiamente più difficile e serve più forza, ma nel corso degli anni sono certa che tu avrai sviluppato una forza d'animo non comune.
Io sono sempre stata a guardare chi discrimina con l'atteggiamento di chi osserva un povero scemo, che non ha il coraggio di confrontarsi e che urla al lupo per difendersi dall'ignoto. Per fortuna non siamo tutti così, ma so che avere una persona che ti punta il dito contro e ti fa sentire diversa, possa avere delle conseguenze davvero brutte già su un adulto, figuriamoci su un adolescente.

Mia madre mi ha insegnato che la differenza è un ricchezza, che rende il mondo un posto migliore; che ogni confronto è occasione di crescita proprio se siamo tutti diversi, che senza la diversità non si potrebbero scovare gli infiniti punti di vista e le mille prospettive da cui osservare la realtà che ci circonda e che portano alla crescita personale e collettiva. Diversi fuori e diversi dentro, con una diversità che deve essere un punto di forza e di orgoglio, non una debolezza. Quindi cammina a testa alta.
Chi urla "diverso" non sa che sarebbe diverso egli stesso fuori dal suo contesto, lasciali vivere nella loro ignoranza e non dar loro troppo peso, perché non lo meritano. Dedica le tue attenzioni ad altro.
Ma sono certa che tu lo faccia già ♥

Che bella risposta! Grazie di cuore!
Devo sempre ringraziare i miei genitori se sono diventata forte abbastanza da sopportare le piccole discriminazioni quotidiane e per poter guardare alla vita con il sorriso. Mi hanno detto di mia madre (quella biologica) nel momento più giusto, quando ne avevo davvero bisogno.. e mi hanno aiutato a capire che i sacrifici che stavo affrontando io erano nulla in confronto a quelli che aveva passato mia madre.
Grazie ancora <3

Tesoro bello, sei più italiana e, soprattutto, più umana tu di tanti poveri dementi che la vita ti ha proposto finora. Il mondo fuori e dentro le scuole è fatto di persone per bene e persone per male, ma tu hai una scorta d’amore che ti protegge e ti rende così bella. Resta così.

Ecco, mi hai fatto commuovere e non lo dico per dire, ho il viso rigato dalle lacrime!

La scuola italiana avrebbe bisogno di molti più insegnati come te, ne uscirebbero sicuramente dei ragazzi più preparati a livello umano, cosa che oggi spesso manca.
GRAZIE, GRAZIE E GRAZIE per questo tuo commento!

Grazie a te per il coraggio della tua sincerità.

Mi sono bastati questi tuoi primi post per capire che sei una ragazza in gambissima!! complimenti, per tutto, di cuore.

Grazie!! Sei davvero troppo buono!!

Hai affrontato un tema molto importante raccontando la tua esperienza. Non ho parole per dirti che sono davvero dispiaciuto per quello che hai dovuto sopportare e forse ancora sopporti. Purtroppo il tema dell'integrazione è ancora un argomento che alza grandi polveroni in tutto il mondo.

Ti devo fare i complimenti, perchè è il tuo terzo post che leggo e sono davvero impressionato dal fatto che tu abbia solo 25 anni e esprima concetti in questo modo così profondo e con una sensibilità che raramente ho letto altrove. BRAVA continua così!

Addirittura! Troppi complimenti, mi fai arrossire!! GRAZIE!!

Un post bellissimo!

Che dire, io penso che esistano tante discriminazioni, come tante sono le diversità tra le persone (razze, colori, religioni, idee, passioni, sesso e sessualità, e così via). E so molto bene quanto queste discriminazioni, nella fase adolescenziale, ma anche successivamente, nella fase giovanile, facciano male perché colpiscono due cose fondamentali per tutti noi: la necessità di essere accolti in una comunità e il desiderio di costruirsi un'identità (intesa come senso della vita).

E poi penso anche un'altra cosa, penso che chi escluda il diverso, chi fa del diverso un nemico da tenere distante e denigrare, proprio queste persone stanno chiudendo il mondo fuori da sé, e la forza di queste comunità chiuse in se stesse è solo una finta e illusoria forza. Quando sarai abbastanza sicura di te, delle tue capacità, tanto da poter apprezzare ogni piccola differenza di questo mondo in quanto differenza (ovvero specchio della tua sensibilità, ma anche dei tuoi limiti), allora conoscerai cosa significa la vera forza e ti renderai conto che i veri esclusi dal mondo e dalla vita sono loro.

Hai un grande talento nel narrare le emozioni!

Grazie!!! E' un commento molto articolato che ha colto nel segno quella che è stata la mia esperienza! E grazie anche per i complimenti, li apprezzo tantissimo!

Cara Urishilla, tremavo per tutto il post. Hai un talento innato nel fare scaturire emozioni alle persone. I miei complimenti però non si limitano solo alla tua bravura nella scrittura ma volevo farteli soprattutto per la persona che sei, forte e determinata, non cambiare mai perché hai il dono di regalare tanto e di insegnare importanti lezioni di vita a tutti (me compresa). Quindi un immenso grazie per questo articolo, non vedo l’ora di leggere il prossimo. Un abbraccio.

Grazie per le bellissime parole! Sono davvero felice che tu pensi questo di me!

Bisogna essere delle merde, senza mezzi termini bisogna chiamarli con il nome che meritano, merde, tu comportati sempre bene ed al meglio delle tue possibilitò, ma io che sono parecchio più vecchio di te, voglio prendermi il lusso di chiamare merde tutte le persone, ragazzi o adulti che siano, che hanno avuto o come avranno atteggiamenti razzisti nei tuoi confronti.
Quando una ragazzo, un ragazzo, un adulto, indipendentemente dal colore della pelle, sposa, come hai sposato tu, la nazione Italia e si identifica pienamente con essa, diviene automaticamente e totalmente cittadino italiano, aldilà delle leggi, aldilà dei luoghi comuni, italiano, stop, mentre quando si vedono atteggiamenti non definitio comunque non totalitari, dove permane un'identificazione (legittima) con il paese di origine, allora un po' di incertezza permane, perché il soggetto non ha espresso una chiara volontà di appartenenza, ma è sempre una scelta che compete alla persona che entra nel nostro paese, non dobbiamo essere noi a giudicare e massacrare, anche solo verbalmente, gli individui che entrano a far parte della nostra nazione, soprattutto quando gli immigrati si comportano in maniera dignitosa e rispettosa, come hai certamente sempre fatto tu, cara Uri.
La lingua ferisce ed umilia come le percosse, in certi casi anche di più, solo i meschini e gli infami ti possono offendere, in quanto le persone civili ed intelligenti non si rivolgeranno mai una parola storta, mi dispiace tantissimo di tutto quello che hai già passato, e spero che gli episodi narrati un giorno diventino solo un triste ricordo, sarà difficile ma non impossibile.
Non esprimo giudizi su un post che ritengo fuori da ogni categoria, ritenendolo universale

Grazie, la sofferenza che le parole possono provocare può essere anche peggiore del male fisico. Perché una ferita guarisce, mentre le parole restano nella testa e spesso non ne escono più.
Rispetto ad altri nella mia condizione mi posso ritenere fortunata perché ho degli splendidi genitori che con grande amore mi hanno guidata nelle varie avversità e tuttora lo fanno.
Grazie per i complimenti, sei davvero una bravissima persona!

È un post molto forte, ma anche tu sei molto forte perché hai sempre dovuto batterti. Ci sono tanti tipi di discriminazione, ma quando capiamo che tutti abbiamo qualcosa che ci rende "diversi" possiamo anche trasformare questa diversitá in un pregio.... e guarda quanto sei bella con la tua pelle scura, non credo che chi ti prendeva in giro é diventato cosí bello se lo vedi ora. Anch'io ho dovuto difendermi molto all' elemetari, le ho prese da tutti e le ho date a tutti, poi non ha osato piú nessuno mancarmi di rispetto.... lo so che non sarebbe il giusto modo, ma non potevo mica fare discussioni filosfiche a sei anni:-)))

Ciao! Le tue parole sono davvero belle e ti ringrazio di cuore per il tuo commento! Anche io ho cercato di difendermi il più possibile, ma spesso il branco riesce a sopraffarti e a farti pesare la tua diversità! Ma sono ancora qui a lottare :)

Giusto cosí, non bisogna mai abbandonare :-)))

Poi dice che i commenti non funzionano...
Ho letto l'ultimo post di @martaorabasta e, scorrendo i commenti, ho visto il tuo. E la risposta che ti ha dato @martaorabasta: "Grazie mille. Detto da te..."

Ora: @martaorabasta è un fenomeno di scrittrice, per cui mi sono detto "Se @martaorabasta fa un complimento come questo a @steemcur dev'essere proprio brav@! E così sono venuto a cercarti e a leggerti.

E già: sei proprio brava! Complimenti!!
Ti seguo.
Alla prossima.

Grazie, sei davvero carino! @martaorabasta è troppo buona nel suo giudizio, come le ho risposto avrei tanto da imparare da lei!

La teoria del caos ci racconta che il battito d'ali di una farfalla può generare un tornado in un'altra parte del mondo. Il tuo racconto cosi come la tua vita contiene la leggerezza di una farfalla e la forza di un tornado. Questo quello che sento.

GRAZIE!! Queste parole me le segno, sono bellissime! :)

la teoria vuole (vorrebbe) che con l'aumentare dell'età "si metta giudizio" e non mi pare sia cosi...
che avanzando da neanderthal verso il futuro avremmo dovuto "civilizzarci" ma non mi pare sia cosi...
Vista questa gente mi sento di citare Gaber

Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo, lo sono

Uri, tu sei un bel cervellino e il livello del becerume che hai incontrato non merita nemmeno menzione.
un altro diceva

non ti curar di loro ma guarda e passa

Hai ragione, magari quando sarò ancora un po' più matura, riuscirò a ignorare questi atteggiamenti!

hai già una maturità non comune per la tua età :)