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RE: In risposta all’invito di @anedo. Riflessioni pallose per depressi e aspiranti suicidi

in #ita6 years ago

Alcuni punti di questo post mi portano a condividere alcune impressioni e dubbi che covo da un po' ma che ancora non ho espresso da nessuna parte a proposito del "sistema #steemit", o comunque di social che premiano i contenuti con un corrispettivo in denaro. Probabilmente sarò un po' fuori tema ma credo possa essere interessante.

Spesso si legge di quanto sia bello e straordinario steemit e di quanto sia brutto e cattivo facebook. E altrettanto spesso (forse un po' meno) si legge di come su steemit manchino i lettori (se non ricordo male lo stesso @anedo qualche tempo fa disse una cosa del genere).

La domanda che mi e vi pongo è la seguente: dato che steemit paga i creatori di contenuti a differenza di facebook, non è lecito supporre che chi sta su steemit lo faccia principalmente per questo motivo? E che quindi sia molto più autore che lettore? E che quindi su steemit dettino legge solo e soltanto questioni puramente monetarie condannandolo ad un perenne stato di continue produzioni inutili o quasi? Inutili perché non utilizzate intendo... Su facebook questo ovviamente non accade (nessuno ti paga per quello che scrivi). Siamo proprio sicuri che sia molto meglio steemit di facebook? Non è una visione un po' troppo miope?

Beh, non voglio dilungarmi troppo ma probabilmente ci farò un post su questa cosa.

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La domanda che mi e vi pongo è la seguente: dato che steemit paga i creatori di contenuti a differenza di facebook, non è lecito supporre che chi sta su steemit lo faccia principalmente per questo motivo?

Sì certo.

E che quindi sia molto più autore che lettore?

Certo, è proprio per questo che ho detto che la piattaforma è fatta per gli autori, e che i lettori sono solo autori che cercano di promuoversi come autori facendosi vedere negli altri post con i commenti. (Non tutti sono così ma la piattaforma premia questi).

E che quindi su steemit dettino legge solo e soltanto questioni puramente monetarie condannandolo ad un perenne stato di continue produzioni inutili o quasi? Inutili perché non utilizzate intendo...

Sì, mi sembra condivisibile.

La comparazione con Facebook non la trovo molto interessante. Ci sono molte differenze e capire quale sia meglio o peggio non cambia l'analisi su steemit. Steemit si propone come piattaforma di blogging con una premiazione in criptovaluta per tutti coloro che partecipano con la scrittura dei post, con gli upvote e con i commenti. E purtroppo i commenti che hai fatto prima (e le mie risposte che concordano con quanto dici) non rendono questo sistema di blogging molto efficiente se prendiamo i contenuti come punto di riferimento. Cioè, sembra che steemit voglia mettere al centro il contenuto invece mette al centro l'attività social degli autori, i contenuti perdono centralità e per guadagnare le strategie migliori non sono quelle che puntano sui contenuti.

E allora? Se vuoi guadagnare con steemit impari ad utilizzare le strategie più efficienti della piattaforma, se vuoi guadagnare con i contenuti devi puntare anche a piazzare i tuoi contenuti fuori da steemit e usare steemit in una doppia modalità: 1) utilizzare le stesse strategie più efficienti (tanto i contenuti già ce l'hai) e 2) utilizzare le caratteristiche social di steemit per far conoscere il tuo progetto editoriale (generale).

La comparazione con Facebook non la trovo molto interessante.

Dici? Uhm... in un certo senso significa mettere in dubbio tutta la baracca.

Non so fino a che punto le due cose siano paragonabili o meno ma il dubbio c'è.

Quello che comprendo poco, di alcune posizioni (non necessariamente la tua) è questo essere steemitiani (quasi come una forma di culto religioso) e il fatto di voler delegare alla piattaforma tutto il peso dell'attività editoriale (tranne magicamente quella di autori).
Questa cosa è molto superficiale, steemit come editore è un pessimo editore, è solo una piattaforma di social network con pagamenti in criptovaluta. Quest'ultima è la grande novità, che però in un'analisi più approfondita non può che evidenziare i limiti che dici, ma il problema non è solo come è fatta la piattaforma, ma anche come siamo fatti noi.
Se noi vogliamo guadagnare facendo qualche articolo alla settimana stando chiusi nella nostra stanzetta senza voler (o essere capaci di) creare un progetto editoriale di qualità (non da soli, da soli si fa pochissimo), se noi siamo questi la piattaforma offre servizi a quello che siamo (scrittori dilettanti) e il gioco si chiude, perché ti aspetti qualcosa di diverso?

Tutto ciò mette in dubbio l'intera baracca? No, a mettere in dubbio (non la baracca ma il fatto che non c'è la centralità dei contenuti) sono i nostri obiettivi se non collimano con lo scenario descritto. I miei non collimano (coloro che si sono messi a privilegiare le tecniche social + la conoscenza del funzionamento delle criptovalute e della piattaforma mi sembra che stanno guadagnando, non so quanto ma stanno guadagnando, a me semplicemente non mi interessa come non mi interessa diventare ragioniere o giocatore di scacchi professionista), ma non mi metto a fare guerra a steemit per cambiarla, cerco di accettarla per com'è oggi, sperando che un po' (almeno un po') si modifichi a favore dei contenuti col tempo.

In sostanza ti devi chiedere questo: cosa voglio? cosa mi interessa? Guadagnare con steemit o guadagnare con i contenuti? Non esiste la risposta giusta o la risposta sbagliata, ma se rispondi con steemit le strategie migliori sono alcune, se rispondi con i contenuti le strategie migliori sono altre. Anche se probabilmente, è quello che sto vagliando, le diverse strategie potrebbero avere degli elementi in comune (se sarà così chi risponde in un modo e chi risponde in un altro potranno avere motivi di collaborazione).

Mah in generale sono d'accordo non fosse per una questione che non condivido molto. Io credo che quello che siamo noi qui dentro (e di riflesso i nostri obbiettivi) è un qualcosa di profondamente legato a quello che è la piattaforma. Se noi siamo quello che siamo è perché la piattaforma ci istiga a esserlo. Si tratta di un'idea molto "darwiniana" che ho, l'uomo si adatta all'ambiente in cui vive... e questo ha tante implicazioni; iniziamo a immaginare specie che si estinguono, ecc ecc

Sì, sono d'accordo con te, ma è uno scambio: la piattaforma influenza noi e noi la piattaforma. Insieme costruiamo l'ambiente. Questo ambiente, fortunatamente, è sempre in evoluzione. Anche un carcerato può influenzare la propria cella, anche se la maggior parte delle persone crede di no (cfr. Carlos Castaneda).