Ok... ma io parlo dei fattori umani...tutte queste teorie sempre razionalizzanti restano, come se si parlasse di cose, come si fanno a valutare costi e benefici escludendo emozioni, relazioni, diversità.... il punto (il mio per lo meno) è proprio considerare la prospettiva da un ottica abbastanta diversa da quella di chi lo studia il fenomeno, ovvero l ottica di chi il fenomeno lo vive...
Poi ovviamente come ho sottolineato le mie sono riflessioni determinate da esperienze personali... forse non tanto generalizzabili, ma nonostante questo, probabilmente per molti saranno anche piuttosto rappresentative.
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dei liberali quantificano tutto. Dal valore aggiunto dei servizi della natura al costo psicologico del lasciare la propria terra.
Dubito della validità della misurazione del costo psicologico, a meno che non sia fatta da un luminare, e lui stesso si terrebbe cauto nel dare dati su variabili di questo tipo. Non siamo macchine, ne numeri caro Gabriele, cmq ti invito a tal proposito a leggere qualcosa del libro
"doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alle sofferenze dell'immigrato" di
Abdelmalek Sayad