Purtroppo questo social è legato troppo alle condizioni di mercato.
Con Hive a 10$ vedi di tutti e di più, con Hive a 30 cents non vedi nessuno.
È il neo dell’adozione, ad un certo punto il valore minimo continuerà a salire e anche account minori saranno in grado di mantenere un certo circolo di inventivi che manterrà le persone a scrivere con costanza.
Niente in questo mercato è al momento utile nella vita di tutti i giorni, BTC coi suoi ETF e trilioni in volume compreso.
Secondo me uno dei problemi di fondo è lo stesso che affligge, ad esempio, anche i giochi play2earn: il 99% degli utenti vede questi progetti e piattaforme solamente come sistemi per ottenere un guadagno, per cui nel momento in cui questa prospettiva viene meno perdono ogni interesse e si spostano verso altri lidi più redditizi... e così via in un circolo vizioso che, come avvoltoi, li porta a spolpare fino all'osso una piattaforma dietro l'altra.
Solo una modestissima parte di utenti invece è interessata (anche) all'innovazione che il web3.0 potrebbe portare nelle nostre vite: le possibilità sono infinite, ed io sono la persona meno adatta al mondo per parlarne ma, anche solo dal punto di vista di un gamer, l'idea di possedere i propri assets all'interno di un gioco è incredibile e totalmente rivoluzionaria! Vogliamo parlare poi della possibilità di poter influenzare con il proprio voto il futuro stesso di un titolo? O di poter quindi all'occorrenza vendere ciò che si è ottenuto non tanto per lucrarci sopra, quanto per potersi spostare su un altro gioco non dovendo partire da zero ma sapendo che il tempo passato a giocare aveva anche un valore economico?
Lo stesso vale per Hive: poter sostenere con il mio upvote i creatori che più mi piacciono, in modo da consentire loro di non doversi piegare alle politiche di una data piattaforma e poter mantenere la loro identità e creatività vale infinitamente di più di quei 1-5-10 dollari che posso tirare fuori da un post. Il web 3.0 in pratica sposta il potere che di solito siamo abituati a vedere nelle mani di pochi giganti di nuovo nelle nostre mani, dandoci al contempo più libertà e controllo.
Peccato che però pochi diano valore a tutto ciò, e quindi se Hive vale poco o se non si ricevono abbastanza upvote si preferisce prendere ed andarsene via, così contribuendo ulteriormente al calo di valore di Hive stesso e spingendo quindi sempre più persone a fare lo stesso...
Sarebbe bello se un giorno Hive riuscisse, ciò nonostante, ad avere i suoi "5 minuti di gloria" e si trovasse ad avere una base di utenti talmente solida da poter finalmente avere un proprio peso e posto nel web, senza più dover dipendere dall'andirivieni di persone che mirano solo a sfruttarla quanto più possibile per poi andarsene quando servirebbe restare per dare il proprio supporto e restituire qualcosa alla communty.
HIVE è più un token bandwidth che un guadagno, è la distribuzione via post ad essere quantomeno “curiosa”, il social è solo la punta dell’iceberg.
Ad un certo punto saranno le dapp a fornire bandwidth e più utenti ci sono di più bandwidth hai bisogno ovvero HIVE in stake.
Anche una stablecoin algoritmica come HBD può seriamente far concorrenza al dollaro, vedi esempio Cuba e Venezuela. Nel momento in cui ricevo HBD permissionless e li posso spendere peer to peer in negozio fisico, non c’è niente da poter fare per fermare il tutto, ci vuole un po’ a capire quanto sia veramente distruttiva la cosa per banche e governi, ma ci arriveremo.
Non siamo ancora a quel livello perché nel mercato crypto al momento interessano meme pump&dump, lambo buy&hodl e altre baggianate ma ad un certo punto le cose cambiano sempre.
Ecco, lo dicevo che ero il meno adatto a parlarne 😂
Sulla questione bandwidth avevo già letto qualcosa (forse proprio un tuo post/commento) ed è sicuramente un aspetto estremamente interessante, che ricorda molto - almeno a me - lo sviluppo di tutti i servizi di cloud server a cui abbiamo assistito negli ultimi anni.
Chissà se un giorno questo aspetto verrà notato e sfruttato da società/progetti/persone dotate di mezzi importanti, così contribuendo a portare Hive alla ribalta... anche perchè, come leggevo ultimamente in un post, purtroppo lo scorrere del tempo non ci è amico e, ad un certo punto, l'innovatività di Hive non sarà più tale.
Blockchain che registrano testo non ce ne sono, Hive per la sua applicazione specifica rimane comunque in vetta, è la domanda per web 3.0 in questo momento a mancare ma il modello cambia ad un certo punto se i vantaggi sono enormi rispetto a quel che oggi la massa usa.
Si è perso un po’ il brand con Steem ma la base di utenti non è ampia quindi nulla di irreparabile.
Con tutti i governi che stanno facendo la guerra alle criptomonete (nel mio paese, tra l'altro, che sta stringendo i rapporti con la Bolivia, tra i più capitali nemici delle cripto al punto che l'uso è considerato se non proprio un crimine passibile di sanzioni, in ogni caso fortemente illegale, non c'è un gran che da sperare), non ultima l'UE, anche se non ai livelli della Nigeria e comunque non ai livelli brasiliani di caccia alle streghe, ho visto infatti HiveBR trasformarsi in landa arida peggio del deserto del Gobi. Temo che l'ultimo step sarà il ban delle criptomonete alla stregua della Bolivia, dato che quest'anno sta per essere emanata un'ulteriore legge regolatrice che danneggerà le exchange nazionali, che verranno colpite più duramente rispetto alle internazionali. Purtroppo allora non avrà più senso neanche per me lavorare in cambio di criptomonete, tranne in caso di certezza di levare le tende pure da qui (è tutto l'anno che ci sto pensando). Mai visto comunque danneggiare un paese così velocemente, a neanche un anno e mezzo di (dis)governo.
!BEER
Si sapeva fin dall’inizio che questo sarebbe potuto diventare un bel problema, nessun governo regala la libertà finanziaria senza combattere.
Monero è il primo esempio di come l’ambiente inizia a farsi davvero ostico, nel breve termine ci sarà un danno ma nel lungo le cripto hanno già vinto.
Forse sarà anche il momento di smettere di denominare il mercato in dollari e pensare solo a “number go up” per utilizzare davvero la tecnologia come mezzo di scambio e non speculazione.
Il fatto sta che i più non sono per nulla avvezzi, specie quando si tratta di paesi disagiati a tutt'ora ancorati al protezionismo medievale come il mio di residenza. Se parli ai commercianti di criptomonete quale mezzo di scambio e gliele offri in cambio del pane, del latte, delle verdure, ecc., se dalle mie parti, quando va bene ti ridono in faccia e quando va male, potrebbero chiamare le guardie di sicurezza per indurti alla ragionevolezza. Considerata l'aggravante che lontano dalle capitali più industrializzate, qui è la stessa popolazione ad ancorarsi al passato quanto a finanze.
Quanto ai governi che non regalano nulla (mai farsi aspettative), altro che libertà finanziaria. Se si tratta di paesi particolarmente corrotti, pure all'indipendenza finanziaria mettono i bastoni tra le ruote. Un mio collega nigeriano dei forum finanziari paganti aveva rilevato che dalle sue parti lo scopo del governo è mantenere la popolazione in stato di povertà. Il ban delle criptomonete nel suo paese potrebbe essere stato una manovra per far tornare alla fame i nigeriani, che grazie al telelavoro pagato in cripto avevano il pane a tavola tutti i giorni. Ora vanno di peer-to-peer, ma a loro rischio e pericolo. Dall'altra parte dello schermo è sempre possibile che l'interlocutore all'estero gli rifili una sola.
!BEER
Non serve che il governo “regoli” per poter utilizzare un software p2p. Questo non si comprende, per quanto riguarda l’ignoranza diffusa sull’argomento (che è una grossa barriera al momento) sono d’accordo.
Col tempo come con internet l’user experience si limiterà a dover premere un tasto per usare tutta l’infrastruttura che ad oggi sembra complicatissima.
No, non intendevo la regolamentazione del governo in quanto al p2p, nemmeno ci avevo pensato. Quando parlavo di pericoli, intendevo l'incertezza dell'operazione perchè l'utente di turno deve per forza fidarsi del collega all'estero che accetta lo scambio, con il perenne rischio che l'amico dietro lo schermo (nella speranza si tratti davvero di un amico e non di un truffatore) non gli porti via le cripto senza inviargli naira in cambio.
Ma speriamo davvero non si arrivi a un ban generalizzato delle criptomonete (dato che i governi e le banche centrali sanno che stanno perdendo il controllo grazie a loro), con questa caccia alle streghe da parte di troppi paesi a livello istituzionale.
!BEER
Per quello puoi usare servizi escrow e smart contracts, se non ottieni la merce i fondi tornano indietro.
Ah, ecco, grazie, non ne avevo idea🤗 (diciamo che degli approfondimenti di questo genere non me ne intendo neppure, purtroppo🤗, ma dovrò iniziare a fare ricerche per averci un asso nella manica qualora l'attuale governo del mio paese finisca per bannare le cripto, cosa che non ritengo affatto improbabile). Spero i nigeriani ne facciano allora largo uso.
!PIZZA