Che bello finalmente vedere dei commenti sinceri, a prescindere da quanto possa essere d'accordo o meno con quanto scritto. A parer mio su internet si trovano tutte le informazioni necessarie a capire il funzionamento della piattaforma e tutto il "lavoro" svolto all'interno delle community come quella di Discord, per quanto prezioso - e questo è un dato di fatto - non è stato richiesto da nessuno, ma piuttosto dettato dalla pigrizia dei singoli di non prendersi la briga di cercare delle informazioni o spendere un'oretta a leggersi il white paper. Il problema è l'inglese? Per quanto approssimativa, la traduzione con Google rende bene il senso, quindi non ci vuole molto.
Detto ciò, il mio pensiero è che il mondo dei social è un mondo brutale, dove su decine di autori soltanto qualcuno può davvero farcela mentre gli altri saranno costretti, per forza di cose a fare altro. Non sta scritto da nessuna parte che tutti debbano diventare dei blogger e anzi, prima che esistesse Steemit - ovvero la possibilità di guadagnare qualcosa scrivendo appunto di come condire la pasta al tonno, giusto per dire una stronzata - chi non capiva o sapeva una cippa dei social evitava di scrivere.
Esiste una sorta di selezione naturale che avviene senza bisogno che qualcuno intervenga dall'esterno: se piaci e susciti interesse vai avanti, altrimenti resti fuori. E' questo l'unico modo per misurare la bontà dei post, ovvero prendersi la responsabilità, come singoli, di mandare avanti chi riteniamo meritevole di attenzione e chi no. E attenzione, i criteri per cui un post "merita" o "non merita" non possono e non devono essere oggettivi. Scusami se mi ripeto, ma Steemit non è una redazione, è un social network e come tale si basa su un certo tipo di dinamiche che prescindono dall'oggettiva qualità del post.
Se ad esempio pubblicassi una singola foto di un gatto e scrivessi due righe sotto ottenendo 2000 visualizzazioni e 100 commenti, è GIUSTO che venga ricompensato. Perché quel post a assolto la sua funzione "social", ovvero ha permesso agli utenti di leggere, curiosare, interagire.
Bisogna imparare a fare i conti con il pubblico. Non è un caso che i miei pezzi - parlo del mio lavoro da redattore - non superino, nella maggior parte dei casi, le 400 parole. Il motivo è semplice: oltre un certo tot la gente perde interesse nella lettura perché poco abituata. Bisogna fare di necessità virtù, o altrimenti prendersi i propri rischi e decidere liberamente di investire più tempo e più energie senza alcuna garanzia di ritorno economico.
Dici bene quando parli di poca originalità e qualità di molti contenuti. Creando un sistema come il voto automatico, che non premia il contenuto ma la semplice appartenenza a una ristretta cerchia che decide deliberatamente di scambiarsi il voto, i post sulla pasta al tonno continueranno ad esistere dato che l'autore non si confronterà mai veramente con la dura realtà dei social. E ti dirò di più, se quel determinato post sulla pasta al tonno crea interazione, ben venga che l'autore riceva dei soldi. Non dimentichiamoci mai che parliamo di un SOCIAL DECENTRALIZZATO, non di una redazione giornalistica.
Un abbraccio
cito solo questa parte ma il discorso nella tua risposta mi sembra ridondante...
mhmm... quindi... se voglio ricavarne qualcosa in tasca, meglio scrivere puttanate alla faccialibro? Per avere un certo successo bisogna accontentare la massa di imbecilli... solita mediocrità! Ma credo proprio che tu abbia ragione, giusto oggi ne ho la riprova. Ma a me non sta bene e finchè avrò pazienza perseguo la mia strada. Poi il futuro deciderà
Un saluto e in bocca al lupo, nicola
Lo è assolutamente. Condivido quanto dici. Pensi che a me faccia piacere vedere le solite minchiate andare avanti su Facebook? Vedere tette e culi spiattellati in ogni angolo o qualsiasi altro contenuto di bassa lega? Ovviamente no. Ma purtroppo, né per colpa mia né per colpa tua, le cose stanno così e semplicemente un social network - come ne esitono tanti altri - non deve essere necessariamente la via per la redenzione. Io sono uno di quelli che pensa che Berlusconi, pur non avendolo mai votato, sia stato il presidente che gli italiani si siano meritati in questi anni. Perché la media delle persone pensa esattamente come lui e se la parola democrazia ha ancora un significato, beh, lui è la miglior espressione del popolo. Non è assecondando dinamiche clientelari che si fa la rivoluzione, anzi, il contrario. Si manda avanti un sistema di favoritismi che probabilmente tu stesso detesti o avrai detestato. Spero che questa risposta non risulti ridondante, cmq mi piace il confronto quando fatto in maniera produttiva. Non son qui a cercare facili consensi, altrimenti avrei scritto altro.
Un saluto anche a te ;)
detesto, detesto...
ci sentiamo, nicola
=)