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Ma allora giusto per fare un esempio quale logica porta le grandi multinazionali a deturpare il pianeta o ad avvelenarci, e quale logica porta i sistemi politici a colludere con esse?Magari sono solo punti di vista... ma se non è il denaro, la produzione e il consumo a influenzare la società in cui vivi... forse viviamo in società diverse...! Sarà anche un mio parere (determinato da osservazioni, studi e riflessioni su pareri di tantissimi altri...) ma se mi sbaglio sono curiosissima di sapere come mai esistono dinamiche distruttive, giustificate e normalizzate... in nome di che?
Come mai il record mondiale per un onorario come relatore a una conferenza, risulti non a un emerito politico o a qualche grande filosofo delde nostro tempo ma a Ben Bernanke, economista ex presidente della Federal Reserve...
Potremmo stare qui a scrivere per ore... il punto è che probabilmente partiamo da prospettive diverse.
La mia non è una teoria economica, ma un analisi sociopsicologica delle conseguenze del sistema capitalistico sull uomo e le sue relazioni.
forse (e su questo probabilmente ci hai visto giusto), ciò che non riconosci, ciò che non ti appartiene, ciò verso cui non ti trovi in accordo... è che dalle mie parole traspare che il presupposto da cui parte la mia riflessione è che l economia è oggi un ideologia.
E ovviamente se partiamo da presupposti diametralmente opposti... nessuno potrà mai convincere l altro... anche se potrà dargli interessanti spunti di riflessione! ;)

Io dico che l’economia va vista come un piatto. E quindi vale, entro certi limiti, la regola del degustibus. Penso che oggi la scuola neoliberale ha abbastanza fede religiosa dietro. Lo si può notare sentendo anche la preghiera che incita la crescita economica. Gentiloni ha ripetuto più volte una cosa del genere.
Comunque in quello che ho scritto non ho marcato il concetto di alienazione, ossia il ponte fra econo-politica e socio-psicologia