Un'analisi in chiave liberale dell'energia nucleare

in #ita7 years ago (edited)

La teoria dell’utilità, usata nelle scuole economiche liberali, consente di stabilire il prezzo di beni e servizi con delle regole. In passato anche accademici di altri scuole hanno usato quest'approccio, come per calcolare il valore dell’intera biosfera terrestre. In questo contesto applicherò la teoria per mostrare i guadagni o le perdite economiche causate dall’impatto dell’energia nucleare sulle vite umane.



Foto di proprietà

Premetto subito che l’approccio di mercificare o monetizzare o commodificare risorse come la biosfera terrestre o la vita umana mi fa sentire uno schifo. Purtroppo gli accademici dietro lo studio che ha commidificato la natura hanno utilizzato la cosa perché sembra fare più presa su alcune persone rispetto all’utilizzare le argomentazioni collegate alla sensibilità verso la natura. Qualcuno pare tenere più al proprio portafoglio che alla natura.

Quanto vale una vita umana?

Scrivere questa domanda mi suscita sentimenti poco piacevoli, simili a quelli del pensare di massacrare di botte un passante.
Le stime variano in base alla nazione presa in considerazione. Si parla di un intervallo che parte dai 50mila $ in Russia ai 9.6 millioni di $ secondo un’agenzia americana. Si parla di valore medio, della vita dell’essere umano medio, assumendo una certa durata in anni della sua vita. Eviterò di fare media o mediana dei valori che ho visto. Voglio tenermi estremamente cauto ed assumere un valore di 100 mila $. Ad esempio se si prende il PIL pro capite medio mondiale e lo si moltiplica per l’aspettativa di vita media mondiale si ottiene comunque un valore più alto di 100mila $. Quindi mi sto tenendo più di 10 volte più basso della più bassa stima non ufficiale.

Quanti morti causa, direttamente ed indirettamente, l’energia nucleare?

Esistono varie stime a riguardo. Alcune false e smentite da organizzazioni dell’ONU, tipo una ricerca di Green Peace.

Le immagini che mosterò provengono da una fonte che non considera alcuni tipi di produzione di energia perché non hanno ancora maturato abbastanza decenni di dati.


death-rates-from-energy-production-per-twh.png
Fonte

L’immagine mostra il tasso di mortalità di diversi tipi di produzione di energia, misurati in terawatt ora.
I tassi includono sia la mortalità derivante dall'inquinamento atmosferico sia i morti causati dagli incidenti. Al primo posto si trova il cosiddetto carbone marrone, all’ultimo il nucleare.

I tassi però non forniscono un valore su cui far partire i calcoli. L’immagine che seguirà mostra i numeri di morti stimati se nel 2014 tutta l’energia proveniva da un’unica fonte.

hypothetical-number-of-deaths-from-energy-production (1).png
Fonte

Si osserva che il nucleare risulta 38,122 volte meno mortale rispetto al gas naturale. Con questi dati si può anche calcolare il costo umano delle due fonti. Si ottiene che con l’energia nucleare si risparmierebbero 43,677 miliardi di $ in vite umane se solo in quell’anno tutta l’energia proveniva da quel settore.

Il costo degli incidenti nucleari

I costi dell’incidente di Chernobyl vengono stimati intorno ai 450 miliardi di $. Quello di Fukushima intorno ai 188 miliardi di $. Quello di Three Mile Island circa 1 miliardo di $ (se il dato non considera l’inflazione, ho calcolato 3,280 miliardi di $).

Ho praticamente citato i famosi 3 incidenti nucleari avvenuti durante i 16mila anni di operatività di tutti i reattori. Se si considera che il primo reattore commerciale ha iniziato ad erogare energia nel 1955, si parla di 3 incidenti in circa 62 anni. Quindi uno ogni 21 anni circa.

Se si sommano i costi dei 3 incidenti, si ottengono 641 miliardi di $. Diviso 62 anni fa 10,343 miliardi di $/anno. Già si nota come questo valore risulta inferiore al valore delle teoriche vite umane salvate citate sopra, ossia 43,677 miliardi di $ (solo nell’anno 2014).

Scenario di altri costi con altre condizioni estreme

Supponiamo per assurdo che volevamo produrre il 20% dell’energia mondiale tramite il nucleare negli ultimi 62 anni, lasciando inalterata la popolazione del 2014 in tutti i 62 anni passati. Quanto sarebbero costati i decessi? 14,589 miliardi di $ . Da notare che nel 2014 il nucleare forniva poco meno dell’11% dell’energia mondiale. Quindi significa 0,235 miliardi di $/anno.
Se si somma col costo annuale degli incidenti di sopra, si ottiene comunque un valore di diverse volte inferiore ai già citati 43,677 miliardi di $.

Conclusioni

Ho voluto offrire un panorama di costi tramite diverse stime conservatrici. Chiaramente non escludo errori metodologici. Magari l’utilità-valore della vita non si calcola come le fonti riportate o con il metodo non ufficiale che ho proposto ma non ho usato.
Ho voluto mostrare che la paura verso l’energia nucleare, diffusa in diversi paesi, ci costa almeno 43,677 miliardi di $ all’anno in vite umane. Con malincuore ricordo nuovamente che il risultato finale l’ho calcolato facendo una differenza di costi in vite umane fra gas naturale e nucleare. Il mondo però non viene alimentato al 100% a metano ma al 21%, e circa il 41% proviene dal carbone. Quindi, lo ripeto ancora una volta, reputo i miei risultati ampiamente sottostimati.
Preciso che i 3 incidenti sono avvenuti con tecnologie superate e con dinamiche tanto particolari quanto improbabili. Inoltre questo grafico aiuta a capire l'affidabilità della tecnologia nel tempo.
Diversificando il portafoglio energetico mondiale con nucleare, eolico, solare, geotermico, idroelettrico, ossia altre fonti che per ora producono comunque meno morti del gas naturale, si potrebbero comunque salvare svariati miliardi di $ in vite umane ogni anno.

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Ottimo articolo, personalmente peró sogno un futuro in cui "ogni" persona avrà la possibilità di installarsi il suo pannello fotovoltaico e produrre più energia del necessario da condividere con gli altri, chiaramente stiamo parlando di un futuro prossimo, ma si é calcolato che l'efficienza di un pannello fotovoltaico cresce ogni anno e contemporaneamente il costo decresce, difatti si é arrivati a parlare di legge di moore del fotovoltaico, adesso purtroppo non ho i dati alla mano, volevo condividere peró il mio pensiero a riguardo, tesla sta già producendo delle tegole per il tetto abbastanza economiche in combinazione con powerwall una batteria che immagazzina l'energia in eccesso si puó arrivare ad un risparmio del 90% di elettricità, quindi solo il 10% la paghi il 90% la produci tu, se andiamo avanti cosí il progresso in questo settore sono convinto ci porterà ad un costo assolutamente affrontabile per un impianto fotovoltaico, con un roi basso, ed un'efficienza sempre maggiore tale da permetterci di guadagnare anche dalla nostra energia, poi ribadisco sto parlando del futuro purtroppo :)

Della batteria tesla non mi convince per nulla il suo tempo di ammortamento. Comunque a breve inizieranno la vendita delle tegole solari

Molto interessante.
Il mio dubbio è: ha senso investire oggi nel nucleare a fronte di una diffusione ormai avviata ed economicamente sempre più conveniente delle altre rinnovabili?

Volendo si può rispondere con un articolo a parte.
Si perché

  • Le rinnovabili hanno più sussidi del nucleare

  • Le rinnovabili (specie eolico e solare) hanno soltanto il 30% di capacità effettiva (che dipende dal territorio). Per capirci, se installi 100kW questi renderanno come 30kW. Purtroppo si trovano diversi articoli in giro, specie da fonti green, che evitano di menzionare la cosa o addirittura commettono errori. Ad esempio si legge già "eolico più conveniente del nucleare in UK", peccato che non standardizzano con la capacità effettiva.

  • Le rinnovabili (eolico e solare) hanno una durata dell'impianto di meno di 30 anni. Gli impianti nucleari almeno 40 anni. Salvo chiusure forzate premature, come è successo in Italia, scaricando i costi sui contribuenti (guardare clausola A2 bolletta, ossia oneri nucleare)

  • Non tutti gli stati hanno un piano di smaltimento per le rinnovabili dopo i famosi 20-25 anni di operatività.

  • Pannelli solari e pale eoliche risultano molto più vulnerabili ad eventi climatici estremi. Ad esempio, negli ultimi due uragani che hanno colpito l'america, la maggior parte delle centrali nucleari ha continuato a fornire energia. Soltanto una è stata spenta in via precauzionale (mi pare la Turkey point in Florida).

  • L'efficienza dei pannelli solari cala del 0.45% per ogni aumento di temperatura pari a 1 grado centigrado. Le centrali nucleari vengono rallentate nei casi estremi di carenza di acqua. In oltre hanno dei serbatoi d'acqua per avere qualche sicurezza in più.

  • I pannelli solari hanno efficienza decrescente in funzione della quantità di polvere sul pannello. Mi pare che esistono già delle soluzioni a riguardo che tamponano il problema.

  • In tutto ciò non capisco perché non vengono dati più sussidi all'energia geotermica, che rappresenta una delle fonti più costanti fra quelle rinnovabili dopo l'idroelettrico. Un sospetto comune in alcuni gruppi, sta nello stabilire la causa in diverse lobby, che occasionalmente alimentano anche paure infondate sul nucleare.

fantastico. Davvero in gamba Gabriele

dimenticavo

  • alcune rinnovabili vengono pagate sempre dal contribuente in bolletta, tramite la clausola A3. Un altro motivo per cui reputo i 2 passati referendum sul nucleare un suicidio su più fronti.

Un post lucidissimo, solo che il problema del nucleare è anche lo smaltimento delle scorie. L'ultima frase è comunque la via da seguire.

la questione scorie verrà affrontata in parte nell'articolo di domani. Servirebbe un articolo a parte ma non mi va di farlo al momento, pur se so che esiste diversa disinformazione a riguardo. Si trovano FAQ su vari siti sull'argomento

Dare un valore ad una vita umana mi pare alquanto macabro e spietato. D'altronde, rispecchia molto la società in cui viviamo.

Si trovano anche prezzi sul "The girlfriend experience" ;)

Interessante, bravo!
Non mi ispira per nulla il nucleare...ma neanche le altre mi esaltano, la mia speranza è che in futuro si riescano a trovare alternative valide a queste..

perché anche le altre non ti esaltano?

Come illustrato dal grafico che hai messo il numero dei morti delle altre fonti energetiche è altissimo, per farti un esempio il gas è pericolosissimo ma alla portata di tutti e spesso nelle mani sbagliate, se si riuscisse a trovare qualcosa di alternativo, accessibile economicamente, meno pericoloso sarebbe meglio...no?

Nel grafico manca eolico, solare, geotermico, per carenza di dati. Ma non capisco perché non hanno messo l'idroelettrico. Esiste da più tempo del nucleare

Secondo me la stima del numero di morti dovuti al gas naturale è davvero una forzatura.

Ogni singola vita umana ha la sua storia, e non ci sono prove che qualora non bruciassimo più gas naturale, allora le persone vivrebbero più a lungo.

Se prendiamo l'annuario delle morti che sono avvenute in Ucraina negli ultimi 30 anni, troveremmo ben poche persone morte a causa del gas naturale.

Invece potremmo fare una lunga lista delle persone che sono morte a causa del disastro di Chernobyl, con nomi e cognomi.

Certamente l'inquinamento da combustibili fossili è un problema, ma il danno che questi fanno è un danno a bassa intensità: fanno un po' male a tutti, e non si sa bene quanto. A qualcuno potrebbero persino non fare male: uno stile di vita sano può rimediare ampiamente ai danni dei combustibili fossili, infatti nonostante i danni da questi causati, la speranza di vita continua ad aumentare (addirittura in alcuni casi aumenta proporzionalmente all'aumento dell'inquinamento).

Se hai una centrale a carbone vicino casa, puoi comunque campare 100 anni. Mentre se c'è un disastro nucleare vicino a casa tua... non c'è corsetta o insalata che tenga.

Hai esattamente citato una ricerca smentita che ho citato qui o da qualche altra parte

Io non ho citato nessuna ricerca, ma il buon senso.
Molte ricerche vengono smentite, e generalmente hanno valore epistemologico nullo.
Iniziano facendo delle supposizioni, ci mettono qualche dato monco, un po' di matematica complessa e generalmente le conclusioni sono "potrebbe, forse, further research" etc.

Se esplode una centrale a combustibile fossile fa un po' di danni. Se c'è un problema in una centrale nucleare stiamo a parlarne per decenni, visto che i danni sono evidenti.

Poi si possono fare tante teorie sul fatto che piano piano i danni dell'inquinamento sembrano portare statisticamente all'aumento di alcune patologie, ma queste teorie dimenticano che ogni uomo fa storia a se. Ciascuno ha il suo sistema immunitario, si alimenta in un certo modo etc.

Molte persone si impegnano ad avere uno stile di vita sano (sport, verdure possibilmente crude, prodotte a poca distanza, magari nel proprio orto, magari smettono di fumare) proprio a causa del fatto che vivono in un posto inquinato. Se magari non ci fosse inquinamento avrebbero meno stimoli ad avere un certo stile di vita.

vuoi sapere come la penso io?