Il Grande Piano di Colao: la Grande Abbuffata!

in #ita5 years ago (edited)

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La notizia più importante del giorno ce la dà Milano Finanza: la Commissione Colao - istituita al di là di qualsiasi processo democratico per fare un piano anticrisi - ha presentato il suo Dossier.
Il Punto fondamentale descritto dall'articolista di MF è il seguente:<<Il sostegno all'economia dovrebbe passare attraverso la creazione di un Fondo per lo Sviluppo che avrà una dotazione compresa tra i 100 e i 200 miliardi di euro. Lo Stato, le regioni, le province e i comuni conferiranno al Fondo immobili, partecipazioni in società e titoli. (...) Secondo quanto si apprende verrà poi sondata anche la possibilità di attingere a parte delle riserve auree di Bankitalia. E' previsto che il fondo verrà gestito da CdP. Le sue quote dovrebbero essere messe a garanzia dei crediti erogati alle imprese e dunque assegnate alle banche e vendute agli investitori internazionali e alla stessa Bce>>. Cosa possiamo dedurre? Vediamo brevemente:

❎Che lo stato dovrà dare fondo a tutto il suo patrimonio (quello che è rimasto dopo il grande saccheggio degli anni 90). Per raggiungere la capienza prevista dal fondo lo stato dovrà conferire, Eni, Enel, Fincantieri, Leonardo, Anas-Ferrovie. Le Regioni e Comuni tutte le società di servizi di pubblica utilità da quelle per l'erogazione dell'acqua alle municipalizzate dei trasporti, dell'energia elettrica, dello smaltimento rifiuti. Tutto.
❎La cessione delle grandi aziende di Stato, che peraltro sono le uniche italiane a mietere successi in tutto il mondo (ultimo caso la costruzione delle Fregate Fremm per la Us Navy da parte di Fincantieri) relegherebbe l'Italia nella serie B delle nazioni. Un danno diplomatico e politico immenso.
❎Non si capisce perchè l'oro di Bankitalia dovrebbe essere conferito al fondo castrando qualsiasi margine di Bankitalia di essere operativa nel caso in cui si tornasse ad una moneta nazionale (cosa che potrebbe accadere non perchè l'Italia esce dall'Euro ma perchè l'Euro si disgrega a causa della rottura definitiva dell'asse franco-tedesco). Inoltre quell'oro potrebbe essere collocato tramite covered bond direttamente sul mercato raccogliendo danaro a tasso negativo perchè simili covered andrebbero a ruba in tutto il mondo. Invece conferendo al fondo non ci sarebbe trasparenza sulla valutazione e sulla resa.
❎Ci sarebbe anche un problema di equità sociale. Il patrimonio dello stato non appartiene alla Razza Padrona degli imprenditori (selezionati dalla politica) che si vedrebbero garantiti i loro prestiti con le quote del fondo ma a tutti gli italiani compresi quelli che non sono imprenditori e compresi anche i cittadini italiani che in questa fase dormono in macchina perchè non hanno una casa. Lo stato e il suo patrimonio non sono della borghesia compradora italiana ma di tutti. Questo è un problema di democrazia che la commissione Colao evidentemente non coglie (le miserie degli studi in materie economiche sono queste).

Insomma, la Commissione Colao composta da tecnocrati ipercompetenti partorisce il solito progetto di saccheggio dello stato italiano a vantaggio di pochi. Evito di sottolineare poi le aderenze di Colao con i mitici "investitori internazionali" che dovrebbero acquistare le quote del Fondo anche se il conflitto di interesse pare evidente.

Non mi soffermo troppo sugli altri punti del piano quali:

➡️ defiscalizzazione monstre per le sole imprese che si fondono e aumentano il capitale (cioè le grandi),

➡️ commissariamento con fusione, cessione o liquidazione delle imprese in crisi (le piccole in particolare)

Basta quanto detto per ciò riguarda il Fondo per capire che siamo di fronte alla completa privatizzazione dello Stato a vantaggio della borghesia compradora. Questi punti rafforzano solo il concetto ma non aggiungono nulla di nuovo rispetto a quanto sottolineato.

Infine una parola per la Professoressa Mariana Mazzuccato, componente della Commissione diventata famosa a livello internazionale per aver scritto il libro "Lo stato imprenditore". Con questo piano ha semplicemente strappato le pagine del suo libro, una ad una, le ha appallottolate, messe in bocca, masticate ed ingollate. Una prece.

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Il trionfo dell'euro-liberismo..

Questo è proprio un saccheggio degno dei Lanzichenecchi.

Non sono affatto d'accordo. Questa affermazione continua ad alimentare un mito ed un alibi al contempo. Il VERO liberismo non prevede aiuti dello Stato neanche sotto forma di garanzie. Nel vero liberismo le aziende devono sapersela cavare sulle proprie gambe. Non c'è mai stato stato nella storia mondiale un periodo in cui la libertà economica VERA è stata più assente ed in cui ci sia stata più connivenza dello Stato nell'economia e nelle grandi aziende.

Si ma qui non si parla delle aziende private, ma dello stato e il liberismo prevede che questo non debba avere asset di alcun tipo. Questo è il neo-liberismo, quello euro invece prevede che i paesi del sud si attengano a questa visione, mentre quelli del nord fanno l'opposto. In merito agli aiuti alle aziende private, in realtà come dice Giuseppe è una svendita perché di fatto gli aiuti saranno delle pezze momentanee, poi con lo stato ridotto male si troveranno esposte e pronte ad essere saccheggiate.

Non è liberismo. E' economia sussidiata, più simile al comunismo. Non si può prendere un pezzo di "liberismo" ed appiccicarlo al resto e chiamarlo liberismo.

Il fatto, sinteticamente è questo: se è liberismo allora lo Stato non è imprenditore, si libera delle sue aziende e si limita a far l'arbitro, senza favorire un'azienda rispetto all'altra, un settore rispetto all'altro, quindi niente agevolazioni, niente finanziamenti, niente garanzie, niente di niente, perché è il mercato a decidere.

O non è liberismo e quindi lo Stato, visto che finanzia, agevola, garantisce, allora può anche intraprendere, anzi deve anche intraprendere.

La via di mezzo è questo sistema attuale in cui lo Stato manipola a svantaggio della massa per favorire pochi. In cui si gioca con le parole chiamando liberista ciò che non lo è per creare un alibi e giustificare un controllo sempre più serrato di tutto. Se vogliamo chiamarlo neo-liberismo facciamo pure, ma è un gioco di parole volto semplicemente a buttar fumo e quindi ingannare.

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