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RE: Ciò che la società ci permette di Avere, ciò che la società ci permette di Essere

in #ita7 years ago (edited)

Ciao Giò! Perdonami ma non ho ben capito a cosa ti riferisci esattamente...!
Non ho nemmeno ben capito il tuo messaggio sinceramente 😅
Ad ogni modo ciò che scrivo non è esattamente uscito dalla saccoccia (putroppo... mi piacerebbe avere una mente così grande da avere certi pensieri così complessi e formulare nuove teorie dal nulla).
Considera che è una riflessione determinata da almeno una 10na di libri... tra La tousce e riftkin (giusto xke sono economisti) ad Augè, Sennet, Bauman, Barber, Quaglino, e non ricordo più che altro.... e penso che loro non le abbiamo confuse strutture e sovrastrutture... magari semplicemente la chiave di lettura è diversa... ;)

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Indubbiamente i primi due citati non partono da un’analisi Marxiana. L’autore francese proviene da una riformulazione dell’economista Georgescu, che ho citato mesi fa.

Non ho capito quali punti non hai capito. Ricordati che le critiche al capitalismo arrivano principalmente da Marx. Oggi nello scenario politico globale, si assiste ad una morte di questa critica. Con la prossima crisi globale, emergeranno nuovamente dei germogli, così come è successo dopo il 2008

Mi spiace in questo caso devo esplicitamente contraddirti senza avere alcun dubbio... la critica al capitalilismo di marx risale al 1800... valida sino ai primi del 900...stai dicendo che oggi sia morta la critica al capitalismo... eemm come dire... da dove te lo esci?
Scusami se vuoi ti mando un intera bib liografia su autori contemporanei che criticano il capitalismo... alcuni te li.ho già accennati.prima...
Non è che se tu non hai mai incontrato grandi menti che criticano il capitalismo a parte Marx, significa che questa critica è morta lì....ci sono un infinità di cose che non conosciamo...e non significa che se non lo conosciamo noi ergo non esistono....

Ho scritto che non vedo più la critica politica, non ho specificato la distinzione fra quella letteraria e politica. La prima sicuramente risulta più viva.
L’analisi di Marx la trovo tutt’oggi per lo più valida, pur se non la considero scientifica. Ma non voglio entrare in un altro discorso

La critica politica... mmmm dove invece è presente? La politica oggi (non ovunque ma poco ci vuole) è prostrata agli interessi economici propri o del paese quel che sia... come può criticare il sistema che (a questo genere di politici )gli permette di avere potere? Il sistema che gli permette di calpestare il più debole? Il sistema dal quale sono nati e per il quale si trovano li...
E comunque ora che ci penso c'è stato persino un politico contemporaneo che critica il sistema capitalistico.. José Mujica, Uruguay... grande uomo


In Italia nei gruppi parlamentari, nemmeno quelli più a sinistra, mettono in dubbio il rapporto produttivo impiegante-impiegato.Conosco solo la Norvegia coi [Rødt].(https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjvt6u3jebXAhVO26QKHWi0CncQFggsMAA&url=https%3A%2F%2Fxn--rdt-0na.no%2F&usg=AOvVaw3ug3RFrzaWLi6PWLvmZjGh)

Quindi in questo senso sei in accordo con me :)

Non ho capito da dove deduci che questo tipo di anslisi confonda strutture e sovrastrutture, né perché tu pensi che siano invertite, qual è il senso che tu dai a questi concetti? E come hai interpretato quello che viene fuori dalle mie parole?

Un esempio “Per dirla alla Hillman viviamo sotto l’egemonia della più grande e pervasivamente invisibile figura mitica del nostro tempo: l’economia.”
L’economia rappresenta una sovrastruttura. Ho definito struttura e ss più sopra tramite degli esempi. Il contenuto di una sovrastruttura influenza, non il nome della categoria della sovrastruttura. Ricordo che esistono vari modi di fare economia. Oggi viviamo nel periodo di quella neo-liberale, detta anche neoclassica per motivi che non condivido.
Interpreto quello che hai scritto con preoccupazione e disagio.

Per dirla alla hillman xké lui usa questa meravigliosa metafora.. non ricordo esattamente le parole... ma questo era il senso... non è che comunque Padre Smith fosse tanto più pragmatico quando parlava di Mano Invisibile... prova a pensarci... c è tutta questa differenza tra L economia e il suo Dio denaro e la religione e il suo Dio zeus per esempio?
Ad ogni modo... come la religione non è cattiva di per se, ma il problema è l uso e le finalità x cui si mette in gioco... lo stesso vale per l economia, la politica, la tecnologia, il progresso... È una grande bip bip dire che sono dei problemi di per se... sono strumenti (neutrali di per se) utilizzati in una direzione o in un altra... il problema è come vengono strumentalizzate l economia e la politica oggi? Parlo dell economia come sovrastruttura perché è al vertice della piramide... la crescita economica prima di tutto, e tutto è prostrato al suo servizio...

Da quello che ne so io, non esiste un vertice che influenza più di altri. Occasionalmente il concetto viene rappresentano, a mio avviso in maniera errata, tramite una piramide.

Ma allora giusto per fare un esempio quale logica porta le grandi multinazionali a deturpare il pianeta o ad avvelenarci, e quale logica porta i sistemi politici a colludere con esse?Magari sono solo punti di vista... ma se non è il denaro, la produzione e il consumo a influenzare la società in cui vivi... forse viviamo in società diverse...! Sarà anche un mio parere (determinato da osservazioni, studi e riflessioni su pareri di tantissimi altri...) ma se mi sbaglio sono curiosissima di sapere come mai esistono dinamiche distruttive, giustificate e normalizzate... in nome di che?
Come mai il record mondiale per un onorario come relatore a una conferenza, risulti non a un emerito politico o a qualche grande filosofo delde nostro tempo ma a Ben Bernanke, economista ex presidente della Federal Reserve...
Potremmo stare qui a scrivere per ore... il punto è che probabilmente partiamo da prospettive diverse.
La mia non è una teoria economica, ma un analisi sociopsicologica delle conseguenze del sistema capitalistico sull uomo e le sue relazioni.
forse (e su questo probabilmente ci hai visto giusto), ciò che non riconosci, ciò che non ti appartiene, ciò verso cui non ti trovi in accordo... è che dalle mie parole traspare che il presupposto da cui parte la mia riflessione è che l economia è oggi un ideologia.
E ovviamente se partiamo da presupposti diametralmente opposti... nessuno potrà mai convincere l altro... anche se potrà dargli interessanti spunti di riflessione! ;)

Io dico che l’economia va vista come un piatto. E quindi vale, entro certi limiti, la regola del degustibus. Penso che oggi la scuola neoliberale ha abbastanza fede religiosa dietro. Lo si può notare sentendo anche la preghiera che incita la crescita economica. Gentiloni ha ripetuto più volte una cosa del genere.
Comunque in quello che ho scritto non ho marcato il concetto di alienazione, ossia il ponte fra econo-politica e socio-psicologia